[highlight]Con circa sei mesi di anticipo sulla tabella di marcia, in rete iniziano a circolare le prime immagini dell’ottava generazione dello smartphone di Apple[/highlight]
Display da 4.7″ e design completamente rinnovato sembrano essere i punti di forza del nuovo dispositivo, ma sono ancora troppi i dubbi che avvolgono la sua progettazione.
Tutti lo chiamano iPhone 6, ma in realtà anche il nome non è mai stato confermato. Si tratta, ovviamente, della prossima generazione dello smartphone di Apple che, secondo una consolidata tradizione, potrebbe fare il suo debutto a partire da settembre, in corrispondenza del lancio di iOS 8 (atteso invece per il WWDC 2014 di Giugno).
Sono ormai mesi che in rete circolano notizie più o meno credibili su quelle che potrebbero essere le caratteristiche del nuovo top gamma di Cupertino e, guarda caso, sembrerebbero corrispondere proprio a quelle che gli utenti chiedono ormai a gran voce su forum, blog e social network: display da “almeno” 4.7″ e design completamente rinnovato.
Se per quanto riguarda il design non dovrebbero esserci dubbi, considerando che Apple ha abituato i suoi utenti ad un rinnovo dello smartphone a cadenza biennale, decisamente differente appare il discorso relativo al display da 4.7″.
Era stato proprio Tim Cook, l’attuale CEO dell’azienda di Cupertino, ad ammettere lo scorso Febbraio che Apple fosse realmente interessata ad un display di maggiori dimensioni per il suo smartphone top gamma, ma anche che la sua introduzione sarebbe avvenuta soltanto quando la qualità in termini di risoluzione ed affidabilità avrebbe raggiunto un livello tale da poter essere riconducibile ai prodotti dell’azienda. Un’affermazione che è stata interpretata in modi diametralmente opposti nel corso degli ultimi mesi. C’è, infatti, chi legge in queste parole un palese ritardo nella produzione di un nuovo pannello Retina ad altissima densità PPI (pixel per pollice); così come c’è chi si aspetta un “colpo di scena” per innescare un effetto sorpresa anche sul mercato azionario.
Il progetto di un iPhone con display maggiorato non è certo nuovo. Già alla fine del 2011, poco prima della scomparsa dell’ex CEO di Apple Steve Jobs, in rete circolavano immagini di un dispositivo esteticamente del tutto simile ai top gamma Android, con un display decisamente più ampio di quelli che erano i canonici 3.5″ di iPhone, soprattutto per ciò che riguardava la larghezza. Allora, tutti i rumors davano per scontato che il dispositivo in questione sarebbe stato chiamato iPhone 5 e la delusione fu palpabile nell’aria quando i top manager dell’azienda al completo presentarono l’iPhone 4S, null’altro che un iPhone 4 “migliorato”.
Quando, poi, l’anno successivo fu finalmente lanciato sul mercato l’iPhone 5, Scott Forstall, ex manager della sezione iOS, parlò compiaciuto della scelta di “allungare” il display senza modificarne la larghezza, così da rendere ottimale l’utilizzo del dispositivo con una sola mano. Probabilmente fu proprio quell’aspetto che fece arenare il progetto dei mesi precedenti e che rende anche oggi poco credibile la realizzazione di un iPhone di dimensioni sensibilmente maggiori.
Nonostante ciò, in rete hanno cominciato a comparire presunte immagini di quelli che dovrebbero essere gli stampi del nuovo smartphone di Apple, con tanto di disegni industriali, confronti con gli attuali dispositivi dell’azienda, e presunte custodie.
Le fonti sembrerebbero essere direttamente collegate con i soliti fornitori cinesi dell’azienda di Cupertino, che nel corso degli ultimi anni hanno confermato più volte di aver perso gran parte della loro discrezione (un tempo requisito fondamentale per collaborare con Apple).
Ci troviamo, dunque, davvero di fronte ad uno stravolgimento di quello che era l’originario concetto dello smartphone che ha cambiato il mercato della telefonia soltanto sette anni fa?
Sembra essere davvero difficile oggi avere una risposta, considerando che Tim Cook si trova ad affrontare uno dei momenti più delicati della storia dell’azienda, in preda ad una vera e propria crisi di identità tra imposizioni del mercato e pressioni finanziarie che fino a pochi anni fa non erano mai stati al centro della progettazione di un dispositivo della “mela morsicata”.