[highlight]Sogni da una vita di vivere nell’antica Roma, fare il cavaliere nel medioevo o semplicemente visitare epoche passate? Il tuo sogno potrebbe presto divenire realtà.[/highlight]
Nessun Doc Brown, Delorean o flusso canalizzatore, ma più semplicemente gli studi di una equipe di fisici dell’Università australiana del Queensland.
Il viaggio nel tempo: fantasia o realtà?
Facciamo un po’ di chiarezza. Il viaggio nel tempo, mito della fantascienza moderna, è secondo la teoria della relatività generale di Einstein in linea teorica possibile: trovando un campo gravitazionale abbastanza forte, per esempio un buco nero, sarebbe possibile modificare a tal punto lo spazio/tempo da farlo ripiegare su se stesso. Tale flessione potrebbe creare un percorso circolare attraverso lo spazio-tempo che permetta di tornare alla sua posizione originale di partenza. I fisici chiamano queste curve temporali chiuse (CTC).
La fisica quantistica
Tutto così semplice quindi? Affatto. A fermare, o quantomeno mettere in dubbio tutto ciò, ci sono gli odierni limiti tecnologici e numerosi paradossi, tra cui il più celebre è senza dubbio quello del “nonno”. Cosa succederebbe infatti se viaggiando indietro nel tempo uccidessimo il nostro nonno? La nostra stessa esistenza non avrebbe modo di esistere.
Grazie alla fisica quantistica è però possibile andare ad analizzare il comportamento di particelle elementari ed i sistemi in cui esse agiscono. Un “universo a sè” di cui è ancora lontana la totale comprensione. La matematica dietro la fisica quantistica suggerisce come il viaggio del tempo attraverso un CTC non solo sia possibile, ma addirittura possa “sopravvivere” ai paradossi fisici.
Se infatti una persona (un oggetto macro) non può viaggiare nel tempo senza creare un paradosso, qualcosa di molto più piccolo, come una singola particella (un micro oggetto), potrebbe. Tale scoperta del fisico teorico David Deutsch, capace di trovare un modo per aggirare il paradosso, è la base a cui gli studiosi attingono per trasformare in realtà il viaggio temporale.
Al posto di un essere umano che sfrutta una CTC per uccidere un proprio antenato, immagina una particella fondamentale che va indietro nel tempo per azionare un interruttore della macchina da cui è stata creata. Se la particella aziona l’interruttore, la macchina emette una particella, quella stessa particella che percorre la CTC; se l’interruttore non è azionato invece, non sarà emessa nessuna particella dalla macchina. Si crea così uno scenario in cui non esiste una certezza deterministica a priori dell’emissione della particella, ma solo una distribuzione di probabilità.
Deutsch ha avuto il grande merito di intuire che ogni particella che entri a un’estremità di una CTC debba emergere dall’altra estremità con identiche proprietà. Una particella con una probabilità di 2/3 entrerebbe nella CTC e ne uscirebbe per azionare l’interruttore con la solita probabilità di 2/3, dando a se stessa alla nascita una probabilità di 2/3 di tornare poi ad azionare l’interruttore.
Questione di probabilità quindi. Se sostituiamo la particella con un uomo, questo sarebbe nato con 2/3 di probabilità di uccidere il nonno, conferendo al nonno una probabilità di 2/3 di evitare la morte. Una soluzione certamente “strana” se applicata alla fisica classica, ma perfettamente in linea con le leggi della meccanica quantistica.
Un simulatore di viaggi temporali
Nessun CTC ad oggi è stato scoperto o costruito, ma i fisici dell’Università del Queensland sono stati in grado di costruire un “simulatore” della macchina del tempo, un sistema capace di imitare il comportamento di una particella quantistica se passasse in un CTC.
Sparando coppie di fotoni creati dalla stessa “madre” e quindi identici tra loro, attraverso un circuito, è possibile studiare ciò che accadrebbe se una particella incontrasse la sua versione passata. Un modo per verificare uno dei principali paradossi legati al viaggio nel tempo, anche se nel mondo dell’infinitamente piccolo.
Ed i risultati? Sorprendenti. Le particelle quantistiche uscite dalla macchina del tempo sono esattamente identiche al momento in cui sono entrate nel circuito. Un passo in avanti non tanto per realizzare una reale macchina del tempo, quanto più per sottolineare che sia fisicamente possibile viaggiare nel tempo.
Quindi tieniti pronto ed inizia già ad immaginare quale sarà la tappa, o meglio l’era, che vorrai visitare nelle tue prossime vacanze!