[highlight]Dopo l’annuncio di Jeff Bezos, i big della tecnologia criticano l’ipotesi di utilizzo di droni per la consegna dei prodotti[/highlight]
I droni di Amazon? Sono soltanto fantascienza. Non sembra lasciarsi influenzare dall’entusiasmo degli ultimi giorni il CEO di eBay John Donahoe nel commentare la notizie relativa alla possibile adozione da parte di Amazon di un nuovo servizio di consegne basato sull’utilizzo di droni radiocomandati. Amazon Prime Air – questo il nome del servizio annunciato alcuni giorni fa dal CEO dall’e-commerce di Seattle Jeff Bezos attraverso un filmato – sarebbe per il numero uno di eBay una “fantasia futuristica” volta soltanto a buttare fumo negli occhi, mentre l’obiettivo dell’e-commerce dovrebbe essere invece quello di concentrarsi per il miglioramento concreto dell’esperienza d’acquisto da parte degli utenti. Critiche illustri arrivano anche da Bill Gates, il quale ha commentato il funzionamento del nuovo servizio di Amazon come “fin troppo ottimistico”. Al coro di critiche si unisce, poi, l’ex CEO di Google Eric Schmidt che semplicemente giudica come pericoloso l’utilizzo di droni per una mole di consegne così imponente.
Ma in cosa consiste davvero Amazon Prime Air? Si tratta di un servizio di consegne messo a punto dal colosso degli acquisti online basato sull’utilizzo di droni, gli elicotteri radiocomandati diventati celebri soprattutto nel corso degli ultimi anni grazie ad una “inaspettata” alleanza con il mondo dei dispositivi portatili come smartphone e tablet. All’interno di una recente intervista rilasciata dal CEO di Amazon Jeff Bezos alla CBS, il nuovo servizio potrebbe “prendere il volo” (è proprio il caso di dirlo) nel giro di un paio d’anni per le consegne che non superano i 2-3 chilogrammi (circa l’86% del totale registrato in anno). Il vantaggio maggiore è che i clienti che si trovano in un raggio di 16 Km da uno dei magazzini dell’azienda potrebbero ricevere i loro acquisti entro 30 minuti (ciò vorrebbe indirettamente dire che Amazon dovrebbe prevedere una capillare distribuzione delle sue strutture, ma questo aspetto al momento non sembra essere davvero importante).
Il progetto si troverebbe già in fase avanzata: all’appello mancherebbe “soltanto” l’autorizzazione della FAA (Federal Aviation Administration), l’agenzia che sovrintende l’aviazione civile negli Stati Uniti, che attualmente vieta categoricamente l’utilizzo dei droni per fini commerciali.
A tal proposito, comunque, il CEO di Amazon resta fiducioso:
[quote]presto guardare droni consegnare pacchi sarà normale quanto vedere un comune furgone aziendale[/quote].
Amazon è davvero pronta a dichiarare guerra, contemporaneamente, al settore dell’e-commerce e della logistica? Oppure si tratta soltanto di una strategia volta a rafforzare la sua immagine agli occhi degli utenti?