BlackBerry, sempre peggio

[highlight]BlackBerry: da leader del mercato all’orlo del fallimento [/highlight]


Non è bastato cambiare nome, a inizio 2013. Il passaggio da RIM (Resaearch in Motion) al più noto BlackBerry, infatti, non ha avuto gli effetti sperati. La multinazionale canadese prosegue il suo declino, dopo aver dominato il mercato degli smartphone negli USA.

E se non fosse per il Presidente Obama, il più famoso user della “mora”, probabilmente non ne sentiremmo parlare così tanto.

Hanno provato anche con il product placement, ma niente. Serie Tv e film americani, anche di successo, pieni zeppi di dispositivi BlackBerry, non hanno aumentato nemmeno dello zero virgola le vendite.

Purtroppo gli ultimi anni sono stati caratterizzati da fallimenti, uno dietro l’altro, che ne hanno compromesso seriamente la tenuta economica.

Nel 2011 si è verificato un blocco del servizio e-mail, dalla notte del 9 ottobre alla giornata del 13 ottobre, in seguito al quale RIM ha provato a scusarsi offrendo a ciascun utente 100 dollari in app premium, usufruibili fino alla fine dell’anno, ed un mese di assistenza gratuita per gli utenti business. Ma le scuse non sono bastate, e i consumatori hanno avviato una class action.

Allo stesso tempo la concorrente Microsoft offriva gratuitamente 25 terminali Windows Phone ai clienti della RIM, mentre la Apple conquistava il mercato con l’iPhone 4S.

A niente è servito il servizio trasmesso dalla emittente televisiva CNBC nel novembre del 2012, durante il quale venivano messi a confronto diversi smartphone con i relativi OS, che mostrava come i terminali BlackBerry permettano oltre ad un migliore segnale e connessione mobile, una durata maggiore della batteria.

Altro fallimento è stato il lancio del tablet Playbook, totalmente surclassato dagli iPad e dai dispositivi android.

L’ultima spiaggia era rappresentata dal lancio dei nuovi smartphone, il Blackberry Z10 ed il Q10, nelle intenzioni unici degni rivali dei concorrenti Apple, Samsung e Nokia. Anche questa volta, però, l’azienda canadese ha fatto un proverbiale buco nell’acqua.

Ora, con l’ipotesi fallimento dietro l’angolo, l’azienda prova il tutto per tutto con una politica di riduzione dei costi e del personale. A tal proposito, il Wall Street Journal ha diffuso la notizia di un possibile taglio del 40% della forza lavoro impiegata da Blackberry, che conta quasi 13mila dipendenti, entro la fine del 2013.

L’azienda, interrogata in merito, non ha confermato né negato questi numeri.  

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