[highlight]Grande successo per la tappa napoletana della giornata dedicata alla prevenzione[/highlight]
I dati ufficiali ancora non sono stati diffusi, ma si può già sostenere, senza timore di essere smentiti, che la seconda edizione della Prevention Race 2014 ha raggiunto e superato gli ambiziosi obiettivi che si erano posti gli organizzatori.
La manifestazione si è conclusa ieri con l’arrivo della maratona finale a Piazza del Plebiscito, magnifica cornice della tappa napoletana, ma il successo ha preso vita e acquisito consistenza attraverso gli eventi che, nel corso dell’ultimo mese, hanno toccato gli altri quattro capoluoghi di provincia della regione.
A dispetto del tempo, che invogliava ad andare a mare o a fare scampagnate, le piazze coinvolte si sono riempite di persone, segno che il messaggio è stato veicolato e recepito nel modo giusto: la prevenzione salva la vita.
La vivacità e l’allegria che hanno caratterizzato gli eventi ne rafforzano il successo; non bisogna avere paura se ci si coalizza contro il nemico, se si correggono gli stili di vita e si affronta con atteggiamento positivo l’ipotesi di una malattia.
Certo, nei campus non ci sono state notizie belle e rassicuranti per tutti, ma chi ha ricevuto diagnosi più o meno nefaste potrà avvalersi del sostegno e dell’assistenza di eccellenze della medicina e della scienza.
Mentre i partecipanti alla maratona, in prevalenza donne, si sparpagliavano dopo le fatiche della corsa, sono iniziati i lavori di smantellamento del palco e degli stand; si respirava la tipica atmosfera un po’ triste del dopo festa, ma ancora si percepiva l’energia che ha pervaso la piazza in questi giorni.
Nella confusione che regnava ci ha colpito un’immagine che crediamo riassuma tutto lo spirito della Prevention Race: la professoressa Annamaria Colao, ancora in tenuta sportiva, si allontanava dal campus accaldata e sorridente, illuminata da un’espressione decisamente soddisfatta.
Forse questo fa la differenza, i promotori della Prevention Race mettono in campo innanzitutto sé stessi, senza paura di “sporcarsi le mani”…o le scarpe da corsa.