[highlight]Un luogo comune che si scontra con una realtà che racconta tutt’altro. Ecco 7 evidenze del contrario.[/highlight]
“I soldi non fanno la felicità”, tutti almeno una volta ce lo siamo sentiti ripetere, a supporto dell’idea che con il denaro non si possono comprare amore, amicizia, serenità, salute e tutte quelle condizioni che contribuiscono a rendere la vita serena, se non addirittura felice.
Riconoscendo un fondo di verità alla massima popolare, bisogna però con onestà riconoscere che il denaro aiuta a far fronte ad una serie di difficoltà e, in alcuni casi, ad alleviare dolori, problemi e dispiaceri.
Il denaro e la salute
Partiamo da un argomento delicato e spinoso, precisando che non faremo ricorso all’ironia per non sminuire un tema come quello della salute. Fatta questa premessa va da se che, escludendo le cosiddette malattie del benessere, se si conduce uno stile di vita sano supportato da una corretta e variegata alimentazione, attività fisica adeguata ecc., diminuiscono le probabilità di ammalarsi.
Ma se malauguratamente, nonostante ciò, ci si imbatte in una patologia più o meno grave disporre di denaro fa la differenza. Vi è mai capitato di imbattervi in farmacia in qualche indigente, ahinoi! spesso anziano, che reclama per i costi dei medicinali o addirittura ne seleziona l’acquisto? Noi ci “vantiamo” di usufruire del sistema sanitario nazionale ma in realtà ci prendiamo in giro perché i costi ci sono, sono elevati e raramente all’altezza dell’assistenza fornita.
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Non siete ancora convinti? Vi è mai capitato, direttamente o a qualche vostro amico o conoscente, di rompervi un legamento o di procurarvi una frattura? In quanto tempo vi siete rimessi in sesto? Ecco ora andate a confrontare i tempi con quelli di recupero del meno importante dei calciatori infortunati. Ebbene sì…i soldi fanno la differenza!
Il denaro e l’istruzione
E qui entra in gioco un’altra massima molto inflazionata: volere è potere. L’avrà pensata la stessa mente eccelsa che a questo punto dovrebbe spiegarci come si fa a realizzare con certezza qualcosa che non dipende direttamente da noi. Sebbene una spiccata forza di volontà spesso nella vita faccia la differenza e la cultura non è strettamente legata ai titoli conseguiti, anzi, di certo se vuoi abilitarti ad una professione devi accedere ai canali convenzionali di istruzione, e questi costano.
Potrai esaustivamente dissertare su Kant, Hegel e Nietzsche con una competenza pari a quella di un docente universitario, ma senza un titolo adeguato le tue resteranno “chiacchiere da bar”.
In pratica, potrai esserti esercitato con tutte le tue amichette, cugine e bambine del vicinato al gioco del dottore, ma senza una laurea e possibilmente una specializzazione non potrai mai esercitare la professione di medico.
Il denaro e la vita sociale
Se i tuoi amici partono per una vacanza o semplicemente escono che sia per una pizza, un aperitivo o un caffè e tu non hai i soldi, finirai con il declinare gli inviti con delle scuse via via adeguate ma che comunque porteranno al risultato finale che gli inviti si diraderanno fino a scomparire.
Perché i soldi se finiscono o non ci sono non si producono, almeno ricorrendo a mezzi legali, e la dignità porta a preferire di essere considerati asociali piuttosto che scrocconi o indigenti.
Il denaro e il matrimonio
Ci si sposa di meno ma sembra che si divorzi anche di meno. Che succede? Le nuove coppie sono restie a metter su famiglia e c’è un rigurgito di valori per cui le coppie datate hanno deciso di tener fede a quel “fin che morte non ci separi” che si sono giurati quando credevano che il loro amore sarebbe stato eterno?
No. Semplicemente non ci sono soldi per sposarsi ed impiantare una famiglia con annessi e connessi, e non ce ne sono neanche per sciogliere quella esistente e dar vita a due ménage indipendenti .
Il denaro e gli imprevisti
Se si rompe la caldaia a casa o ti si caria un dente, hai voglia a voler risolvere il problema – ditelo al signore “escogita-massime” – se non paghi il tecnico o il dentista resterai con il tuo problema a meno che il buon cuore dell’uno o dell’altro non lo spinga ad aiutarti gratis o “a buon rendere”, ma questo esula dal potere dei soldi.
Il denaro e la bellezza
Certo se nasci Angelina Jolie o Brad Pitt è difficile che le avversità o la mancanza di cure ti trasformino rispettivamente in Luciana Littizzetto o Alvaro Vitali. Ma se, come la maggior parte dei comuni mortali, nasci normodotato i già citati stili di vita e il supporto di abitudini quali quella di andare dal parrucchiere per le donne e dal barbiere per gli uomini, il concedersi regolarmente dei trattamenti estetici, la possibilità di acquistare un capo di taglio pregiato o un cosmetico specifico, di certo aiutano.
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Fonti attendibilissime rivelano che sul podio dei motivi di felicità per le donne c’è l’acquisto di uno o più paia di scarpe o stivali (omettiamo il podio dei motivi di felicità degli uomini per decenza e compassione).
Ed è notorio che la felicità renda più belli.
Il denaro e l’amore con annesse delusioni e dispiaceri
È banale quanto inconfutabile, salvo le dovute eccezioni, che i ricchi si sposano con i ricchi ed i poveri con i poveri, mentre ad esempio si rilevano “accoppiamenti” tra brutti danarosi e belli squattrinati.
Di sicuro, e qui tiriamo in ballo l’amata statistica, è più probabile che si intraprenda una relazione con una persona che frequenta il nostro medesimo ambiente anche se, a voler essere pignoli, l’amore quello con la A maiuscola dovrebbe scattare solo qualora avessimo il colpo di c…, ehm…di fortuna di imbatterci nell’altra metà della mela.
Ma, rullo di tamburi, anche i ricchi si lasciano e soffrono, ma diversamente. Si lasciano anche più di frequente e soffrono di meno. Vuoi mettere consolarti per le pene d’amore con un pomeriggio di shopping compulsivo a Parigi? O svagarti cercando di dimenticare l’amato perduto partendo alla volta di un’isola caraibica dove le tue cospicue lacrime confluiranno nelle acque cristalline di un mare incantevole? Abbandonarti al dolore, che prima o poi passa, esponendoti ai caldi raggi del sole che ti doneranno un’involontaria quanto abbellente tintarella piuttosto che doversi comunque alzare la mattina correre a lavorare, pagare le bollette e preoccuparsi di tutte le incombenze quotidiane a dispetto del dolore che ti attanaglia?
Siamo seri: il denaro non fa la felicità ma la sua assenza contribuisce a dipingere uno sconsolato quadro della disperazione.