[highlight]La Corte Costituzionale afferma l’irretroattività della sentenza sul Porcellum e la piena legittimità delle Camere per una nuova legge elettorale [/highlight]
Con il deposito delle motivazioni della sentenza del quattro dicembre sul Porcellum, i giudici della Corte Costituzionale hanno chiarito il giudizio sulla legge elettorale n. 270 che era stata praticamente azzerata.
La sentenza è auto applicativa e, come avevamo già trattato qui, elimina il premio di maggioranza e le liste bloccate, delineando, in altre parole, un sistema proporzionale puro con preferenza unica. I punti su cui si sono focalizzati i giudici sono: la mancata presenza di una soglia di accesso al premio di maggioranza, che non può essere cumulato ad altri meccanismi maggioritari, e le liste bloccate, che secondo i giudici non sono vietate purché siano corte, in modo da permettere all’elettore di identificare bene il candidato.
La Consulta stabilisce che
[quote]le norme censurate, pur perseguendo un obiettivo di rilievo costituzionale, qual è quello della stabilità del governo del Paese e dell’efficienza dei processi decisionali nell’ambito parlamentare, dettano una disciplina che non rispetta il vincolo del minor sacrificio possibile degli altri interessi e valori costituzionalmente protetti, ponendosi in contrasto con specifiche norme costituzionali. In definitiva detta disciplina non è proporzionata rispetto all’obiettivo perseguito, posto che determina una compressione della funzione rappresentativa dell’assemblea, nonché dell’eguale diritto di voto, eccessiva e tale da produrre un’alterazione profonda della composizione della rappresentanza democratica, sulla quale si fonda l’intera architettura dell’ordinamento costituzionale vigente.[/quote]
Inoltre, la Corte chiarisce che non c’è un vuoto di legge in quanto «la normativa che resta in vigore per effetto della dichiarata illegittimità costituzionale è complessivamente idonea a garantire il rinnovo, in ogni momento, dell’organo costituzionale elettivo, così come richiesto dalla costante giurisprudenza di questa Corte».
Quindi si stabilisce che la sentenza non è retroattiva ed è capace di produrre effetti solo sul nuovo voto, così da sancire la legittimità delle Camere che, secondo la Consulta, «non possono in alcun momento cessare di esistere o perdere la capacità di deliberare».
Spetta ora al Parlamento riappropriarsi della funzione legislativa per una nuova legge elettorale ed evitare così un sistema proporzionale puro. Le proposte sul tavolo più credibili sono quelle di Matteo Renzi, che sono diventate una spinta forte al dibattito politico.
I sistemi in discussione sono sostanzialmente tre: il primo è una revisione del Mattarellum rafforzato, il secondo è un Sistema “ispanico”, così definito perché ispirato alla legge elettorale spagnola, e il terzo è quello che inizialmente lo stesso Sindaco d’Italia aveva definito un proporzionale corretto a maggioritario con doppio turno.
Quale tra questi prevarrà? Nei prossimi giorni analizzeremo singolarmente le tre proposte.