[highlight]Terminate le consultazioni: il Partito Democratico sfonda il muro del 40%, ottenendo così un risultato eclatante. Doppiato il M5S di Grillo[/highlight]
Risultato storico. Usano con ragione questo termine gli esponenti del Partito Democratico che, guidato da Matteo Renzi, ottiene il miglior risultato della storia della sinistra in Italia, superando il 40% dei voti (40,8% per l’esattezza, nda) in questa tornata elettorale a sfondo europeo.
PIÙ DC CHE BERLINGUER
Anche se la parola chiave degli ultimi giorni di campagna elettorale è stata “Berlinguer”, più che al record del PCI guidato dal politico sardo, che nel 1976 aveva toccato il massimo storico dei suoi voti col 34,4%, bisognerebbe guardare alla DC, la famosa “balena bianca”, unico partito in Italia a raggiungere cifre simili.
GRANDE VITTORIA
Una vittoria su tutti i fronti quella dell’ex sindaco di Firenze, che in un colpo solo riesce a far retrocedere i rivali Grillo e Berlusconi, incassa un consenso che si riflette anche sull’operato del suo Governo, e ottiene un’ulteriore conferma del fatto che la sua leadership è quello che mancava, e serviva, al Partito Democratico per evitare il tracollo.
Un risultato storico. Commosso e determinato adesso al lavoro per un’Italia che cambi l’Europa. Grazie #unoxuno. @pdnetwork #senzapaura
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 25 Maggio 2014
IN EUROPA
Il successo di Renzi non si limita ai confini nazionali. Il Pd, infatti, risulta essere l’unico partito di sinistra in Europa a uscire vincitore dalle urne. Una grande notizia per il Partito Socialista Europeo guidato dal candidato alla Presidenza dell’UE Schultz, che, nonostante il lieve miglioramento in Germania, ha registrato una perdita di seggi in parlamento in favore del Partito Popolare Europeo decisamente consistente. Colpa, soprattutto, della débâcle del Partito Socialista Francese guidato da Hollande, che ha racimolato un misero 14,5%. Battuta anche la Merkel, se non altro a livello numerico. infatti, il Pd di Renzi ha ottenuto una percentuale di voti superiore anche al partito della Cancelliera tedesca, voce forte dell’Unione Europea in questi ultimi cinque anni.
Decisamente un ottimo modo per giungere al semestre di Presidenza Europea. Riuscirà l’Italia a riprendersi, dopo anni di batoste, umiliazioni e lavate di capo, il ruolo di guida della UE come ai tempi di Prodi? Staremo a vedere.
IN ITALIA
Sul fronte interno, il risultato elettorale apre scenari decisamente interessanti. Al momento, in effetti, la coalizione di centro-sinistra può contare su circa il 45% delle preferenze, e. considerando il calo dell’affluenza rispetto alle scorse politiche, potrebbero anche aumentare. Questo consentirebbe a Renzi, in caso di elezioni anticipate, di vincere a mani basse, superando una volta per tutte le larghe intese.
Anche in caso di prosieguo dell’esperienza di governo, però, i pessimi risultati dei suoi “alleati” NCD e Scelta Civica non dovrebbero creare problemi alla linea del Premier, che potrebbe anche provare a virare un po’ più a sinistra e riallacciare i rapporti con Vendola e compagni.
GRILLO
A doversi porre molte domande è il M5S di Beppe Grillo, che cala di quattro punti percentuali rispetto alle elezioni di febbraio 2013, assestandosi al 21,2%. Un risultato deludente per il movimento, che ha portato avanti una campagna elettorale con la convinzioni di vincerle. Niente sorpasso, niente dimissioni di Napolitano e scioglimento delle Camere, niente di quanto sperato. Anzi, se si ragiona in termini di coalizioni – e in Italia non si può fare altrimenti – il M5S resta terzo, superato abbondantemente anche da un morente centro-destra, che con il 16,8% di FI e il 4,4% di NCD si salva solo grazie alla tenuta della Lega, che incassa un buon 6,2%, e di Fratelli d’Italia, che sfiora l’impresa del superamento della soglia di sbarramento con il suo 3,7%, per un totale di 31,1%. Un bella distanza con Grillo, che rischia di vedere la rivoluzione finire in un cassetto, a prendere polvere insieme alle proposte di legge presentate dai parlamentari pentastellati, inapplicabili senza compromessi e alleanze. Due parole bannate dal vocabolario del M5S.
Mentre si cerca di capire se manterrà la sua promessa di lasciare il movimento in caso di sconfitta, Grillo saluta e ringrazia gli elettori del M5S dedicandogli una poesia di Kipling.
Grazie ai 5.804.810 italiani che hanno votato il MoVimento 5 Stelle Vi dedico questa poesia: http://t.co/f9y38QUv2B pic.twitter.com/QfZWkuW64H
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 26 Maggio 2014
RICAPITOLANDO
Renzi trionfa in Italia, salva il PSE dal crollo, frena gli euro-scettici, rafforza il Governo, spiana la strada per future elezioni, mette nell’ombra Berlusconi e sconfigge il populismo sfascista di Grillo.
CONCLUSIONE
Chapeau!