[highlight]I due colossi dell’informatica, da sempre coinvolti in un rapporto di “amore/odio”, potrebbero fondersi[/highlight]
Cosa potrebbe accadere all’interno del settore tecnologico se Apple e Microsoft dovessero fondersi in un’unica azienda? Non è certo facile toccare l’argomento conoscendo la storica rivalità tra i due colossi della Silicon Valley, nata ed alimentata negli anni dai fondatori ed amministratori delegati più famosi al mondo (che per chi non lo sapesse corrispondono a Steve Jobs e Bill Gates). Le conseguenze legate ad una ipotetica alleanza sarebbero certamente disastrose per la “concorrenza residuale” costituita da Google e Facebook, tanto per non superare i confini californiani. Eppure secondo Keith Fitz-Gerald, analista di Money Map Press, l’ipotesi non sarebbe così improbabile. Secondo Fitz-Gerald, infatti, si tratterebbe di un accordo «assolutamente impensabile, ma allo stesso tempo possibile».
[quote]Apple e Microsoft – ha continuato l’analista in una recente intervista tenuta per Fox Business – potrebbero non solo lavorare insieme nei prossimi anni, ma vedere addirittura una fusione nei prossimi 5-10 anni da oggi, perché dovranno affrontare i vari Google/Android/Facebook che ci sono nel mondo[/quote]
In realtà, appare davvero improbabile che uno scenario come quello prospettato dall’analista statunitense possa effettivamente concretizzarsi entro il prossimo decennio. Nonostante la velocità con la quale il settore tecnologico ha continuato a crescere nel corso degli ultimi decenni, al momento non sembrano esserci le condizioni per un’operazione di tale portata, soprattutto considerando le quotazioni di mercato di Apple e Microsoft che vantano, rispettivamente, una capitalizzazione pari a 509 miliardi $ e 314 miliardi $. Nessuna autorità potrebbe consentire un’operazione che chiuderebbe inesorabilmente la strada ad ogni forma di concorrenza nel settore tecnologico.
La situazione attuale appare assai diversa rispetto a quella del 1997, quando Microsoft, con l’intenzione di investire nell’azienda di Cupertino, acquistò parte del suo pacchetto azionario con un investimento pari a 150 milioni $ (in molti interpretarono tale mossa come una sorta di atto dovuto dopo aver “preso ispirazione” dal Macintosh per la realizzazione di Windows 1.0). Allora, Bill Gates e Steve Jobs si accordarono per “rilanciare” Apple dopo quasi 10 anni di continui fallimenti che avevano portato l’azienda della mela morsicata sul lastrico. L’accordo prevedeva l’acquisto del 7% del valore azionario di Apple da parte di Microsoft in cambio della introduzione di Internet Explorer ed Office sui computer Macintosh. Bill Gates rifiutò al suo diritto di voto all’interno dell’azienda di Cupertino, ma accettò “sportivamente” di rivendere il pacchetto Apple in suo possesso nel 2001 quando Steve Jobs riuscì a rimettere in piedi la sua “creatura” con l’introduzione dell’iPod.