Addio Madiba. Da oggi sei immortale

[highlight]Muore a 95 anni, nella sua casa di Johannesburg, il premio Nobel per la Pace Nelson Mandela[/highlight]

Madiba si è arreso. Ieri sera, alle 22.47 ore italiane, il presidente del Sud Africa Jacob Zuma, visibilmente commosso, ha annunciato la sua dipartita.

http://youtu.be/yO5seNFaxmI

Ricoverato lo scorso giugno nell’Ospedale di Pretoria per un’infezione polmonare, dopo tre mesi era riuscito a tornare a casa, circondato dall’affetto dei suoi cari.
Con la morte di Mandela muore un simbolo. Un combattente. Un paladino dei diritti civili. Un uomo libero.

Nelson Mandela non è stato solo il primo presidente nero del Sudafrica post apartheid, o il Premio Nobel per la Pace del 1993. Mandela si è conquistato un posto nella Storia perché ha difeso i suoi fratelli, i suoi figli, a costo della sua stessa vita.

Animato da uno spirito battagliero fin dalla giovane età, ha saputo onorare il suo nome di nascita, “Rolihlahla” (“colui che provoca guai”), rifiutando di contrarre matrimonio con la donna scelta dal suo capo tribù. Da quella fuga ha inizio il suo percorso, fatto di studio (era laureato in Legge), impegno politico e lotta contro il regime sudafricano, che negava i diritti politici, sociali, civili alla maggioranza nera sudafricana.

Nemmeno il carcere è riuscito a fermarlo. Dietro le sbarre ha continuato a guidare la rivolta, gridando al suo popolo

[quote]Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tra l’incudine delle azioni di massa e il martello della lotta armata dobbiamo annientare l’apartheid![/quote]

Durante la sua detenzione, durata circa ventisette anni, Madiba si dedicò alla lettura e allo studio, riuscendo a trovare la forza di resistere e non crollare nei versi di un poeta britannico, William Ernest Henley. La poesia, ormai nota a molti grazie al film omonimo di Clint Eastwood, è “Invictus”.

Divenuto Presidente del Sudafrica nel 1994, guidò il Paese attraverso il processo di democratizzazione che aveva come fulcro il superamento dell’apartheid e la riconciliazione interna e internazionale. Anche se con alcuni limiti, come la scarsa attenzione al fenomeno dell’AIDS, Mandela riuscì a liberare il suo popolo, e per questo è ricordato ancora oggi.

Il 18 luglio, giorno della sua nascita, si celebrerà il Nelson Mandela International Day o Mandela Day, istituito dalle Nazioni Unite nel novembre del 2009.
Madiba ha vissuto una vita lunga e tortuosa, con momenti bui che l’hanno spinto ad un passo dall’abbandono, ma non si è mai arreso. Citando i versi da lui tanto amati

[quote]Non importa quanto stretto sia il passaggio, Quanto piena di castighi la vita, Io sono il padrone del mio destino: Io sono il capitano della mia anima[/quote]

Si dice che per misurare la grandezza di uomo bisogna comparare il mondo nel quale ha vissuto con quello che ha lasciato. E pochi uomini nella storia possono vantare di aver lasciato il segno consegnando alle nuove generazioni un mondo migliore. Lui c’è riuscito.
Nessun uomo è invincibile, ma tu, adesso, sei immortale. Addio Capitano, senza di te il mondo avrebbe un colore diverso.

http://youtu.be/O0xQmUOCf9Y

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