[highlight]I rifiuti tossici in Campania restano una questione ancora aperta[/highlight]
Le continue proteste che si sono susseguite tra Aversa e Giugliano (l’area drammaticamente definita Terra dei Fuochi) in quest’ultimo mese hanno condotto a dei risultati, come aveva previsto la studentessa di biologia, Roberta Ruotolo (qui per leggere la nostra intervista).
Nella giornata di oggi sono state rese pubbliche le parole del pentito Luigi Guida, detto O’Drink, sulla questione dei rifiuti tossici, delineando un quadro agghiacciante.
Guida è stato chiamato a deporre dal pm della Dda di Napoli, Alessandro Milita, come testimone d’accusa nel processo Eco4, società gestita dai fratelli Orsi, a carico dell’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, imputato per concorso esterno in associazione mafiosa. Appena entrato in aula, inizialmente con parole non consone al luogo in cui si trovava, ha esposto la sua dichiarazione: la società Eco4 era sostenuta da numerosi uomini, tra i quali vi erano Gaetano Vassallo, che aveva fornito i mezzi ai fratelli Sergio e Michele Orsi, e Nicola Cosentino, che appoggiava politicamente gli Orsi. Successivamente, il pentito ha prestato la sua attenzione all’appalto vinto dagli Orsi con la società Eco4, incaricata di gestire la raccolta e lo smaltimento di rifiuti anche a Castel Volturno, aggiungendo:
[quote]Quando seppi da Ferraro che il sindaco di Castel Volturno Antonio Scalzone e la sua giunta avrebbero votato una proroga della concessione della raccolta agli Orsi, inviai Nicola Alfiero da Cosentino affinché parlasse con Scalzone che era di Forza Italia, poi mandai a minacciare i consiglieri comunali Luigi Lauritano, Schiavone e Giacomo Napoletano. Io parlavo con il fratello di Scalzone, Alfonso, Poi direttamente con lui.[/quote]
I rifiuti, definiti speciali dal pentito e provenienti dal Nord, sarebbero stati smaltiti nella discarica di Parco Saurino di Santa Maria, ma Sergio Orsi ha negato il tutto.
Ma, facendo un passo indietro, la questione risulta molto più complicata di quanto già non sembri.
Nel 2006, infatti, i fratelli Michele e Sergio Orsi finiscono in manette, accusati di essere il tramite tra la camorra e la politica, dopo aver subito numerose inchieste riguardo alla società Eco4, che hanno coinvolto anche boss della camorra, politici (anche di rilievo nazionale, come Mario Landolfi), imprenditori e anche uno dei tanti sub commissari all’emergenza rifiuti che si sono susseguiti nel tempo in Campania, Claudio de Biasio.
Michele Orsi comincia a fare nomi di personalità molto conosciute, coinvolgendo addirittura il Cardinale Sepe, destando ovviamente molto scalpore. Il 1 giugno 2007, mentre si reca al bar per comprare delle bibite, viene ucciso dal clan Bidognetti.
Altre dichiarazioni assolutamente scottanti sono state rese da Gaetano Vassallo. Tesserato di Forza Italia, socio dell’Eco4 e referente, per sua stessa ammissione, del clan Bidognetti, Vassallo ggiunge che i primi clienti provenivano dalla Toscana, dove aveva peso la massoneria di Licio Gelli. Riguardo all’ex discarica di Giugliano, poi, afferma di aver sfruttato l’impianto insieme ai suoi fratelli, corrompendo l’architetto Bovier del Commissariato di Governo e l’ingegner Avallone dell’Arpac. I suoi rapporti con Nicola Cosentino, che aveva conosciuto negli anni Ottanta circa, si sono affievoliti quando decise di appoggiare i casalesi di Carmine Schiavone nella costruzione del termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa.
Parallelamente all’inchiesta giudiziaria, la rabbia dei cittadini delle aree interessate è continuata a montare, con numerose proteste e manifestazioni, e hanno iniziato a farsi strada il nome e l’impegno del sacerdote Maurizio Patriciello (ne abbiamo fatto riferimento qui), che si batte soprattutto contro l’intenzione da parte del Governo di costruire un inceneritore a Giugliano.
Oggi, con uno stato su Facebook la pagina No ai roghi tossici – Comitati Fuochi, si è reso noto che:
[quote]Il Ministero della SALUTE ha pubblicato l’elenco ufficiale di tutti i Comuni della Provincia di Caserta e Napoli a rischio per la salute, dove l’inquinamento ambientale è altissimo. 47 addirittura nella provincia di Caserta. I Comuni evidenziati con il cerchietto rosso sono: Arienzo, Aversa, Brusciano, Bacoli, Caivano, Camposano, Cancello ed Arnone, Capodrise, Capua, Carinaro, Carinola, Casagiove, Casal di Principe, Casaluce, Casamarciano, Casapesenna, Casapulla, Caserta, Castelvolturno, Castello di Cisterna, Cellole, Cervino, Cesa, Cicciano, Cimitile, Comiziano, Curti, Falciano del Massico, Francolise, Frignano, Giugliano in Campania, Grazzanise, Gricignano di Aversa, Lusciano, Macerata Campania, Maddaloni, Marcianise, Mariglianella, Marigliano, Melito di Napoli, Mondragone, Monte di Procida, Nola, Orta di Atella, Parete, Pomigliano d’Arco, Portico di Caserta, Pozzuoli, Qualiano, Quarto, Recale, Roccarainola, San Cipriano d’Aversa, San Felice a Cancello, San Marcellino, San Marco Evangelista, San Nicola la Strada, San Paolo Bel Sito, San Prisco, San Tammaro, San Vitaliano, Santa Maria a Vico, Santa Maria Capua Vetere, Santa Maria la Fossa, Sant’Arpino, Saviano, Scisciano, Sessa Aurunca, Succivo, Teverola, Trentola- Ducenta, Tufino, Villa di Briano, Villa Literno, Villaricca e Visciano.[/quote]
Un numero ingente di comuni, che ci fa strabuzzare gli occhi e temere per lo stato di inquinamento dei suoli e dell’ambiente regionali. Per questo, bisogna sostenere le attività di chi vuole dire “basta” allo scempio delle nostre zone.