Quando effettuare un esame audiometrico

Sai cos’è un esame audiometrico e perché si decide di utilizzarlo? Ecco cosa c’è da sapere sulle varie cause o problemi

L’esame audiometrico è un’attività svolta per controllare la funzionalità dell’apparato uditivo. Questo ci permette di capire il grado di percezione del suono del paziente e di quantificare il disagio relativo al problema.

La procedura è molto semplice.

Il paziente entra in un ambiente insonorizzato e viene dotato di un paio di cuffie che coprono interamente le due orecchie.

Qui inizia il vero e proprio esame, il tecnico inizia a mandare degli impulsi sonori alle cuffie tramite un pulsante presente all’esterno, alternando il segnale sonoro nelle due orecchie alla stessa frequenza.

Una volta ricevuto risposta positiva dal paziente, il tecnico procede ad inviare un nuovo impulso, sempre alternando il suono nelle due cuffie, diminuendo però la potenza del suono, monitorando così il livello della percezione del suono del paziente, se ancora una volta la risposta è positiva il tecnico andrà avanti con lo stesso procedimento fino ad arrivare alla frequenza minima, che permetterà di capire il reale problema del paziente.

L’esame audiometrico: la frequenza

Mediante l’invio di toni puri con frequenze diverse e ad intensità differenti, durante l’esame audiometrico si costruisce un grafico dove nell’asse delle ordinate c’è la perdita uditiva espressa in decibel (dB), in alto viene indicata la perfezione acustica, cioè suoni di intensità di 0 dB e a scendere le varie perdite, normalmente fino a – 120 dB, è possibile cosi valutare la gravità della perdita uditiva per porre poi la diagnosi.

La frequenza si esprime sempre in Hertz (Hz).

Le frequenze più utilizzate sono 125 – 250 – 500 – 1000 – 2000 – 3000 – 4000 – 8000 Hz.

I suoni gravi o bassi come la voce baritonale o il suono di un tamburo (125 – 250 – 500 Hz) sono sulla sinistra del grafico e gli acuti o alti  come sibili o fischi (3000 – 4000 – 8000 Hz) sono a destra.

Nell’esame audiometrico viene testata la capacità uditiva per le principali frequenze percepibili dall’orecchio umano.

L’acufene

L’acufene è uno dei principali motivi che portano una persona a rivolgersi a degli specialisti per svolgere un esame approfondito.

Questo tipo di malessere si manifesta da un momento all’altro a seguito di un evento particolare, ad esempio come può essere una serata in discoteca con volume della musica eccessivamente alto o ancora una vicinanza eccessiva alle casse con un tempo prolungato.

Come vedremo successivamente le cause dell’acufene sono molteplici, ma ancora oggi non si è ancora scoperto un reale rimedio o una cura, per lo più si provano a fare dei tentativi per cercare di risolvere il problema.

Poche persone sono a conoscenza della vera natura dell’acufene, difatti questo non è una vera e propria malattia ma solo un sintomo di quest’ultima, di conseguenza per risolvere e quindi debellarlo, bisognerebbe cercare e trovare la malattia che lo genera.

L’acufene è un disturbo uditivo che si manifesta come una sensazione acustica, in alcuni casi particolarmente fastidiosa, avvertita anche se nessuna sorgente esterna l’abbia generata.

Avvertito sotto forma di fischi, ronzii, fruscii, sibili e altri innumerevoli suoni, può interessare un solo orecchio, entrambi o più genericamente può essere localizzato al centro della testa.

I sintomi

Il principale sintomo con cui si presenta l’acufene è la sensazione cosciente di un fischio avvertito in uno o entrambe le orecchie.

Quello che frequentemente causa un aumento o una diminuzione della percezione dell’acufene è il livello di rumorosità ambientale: percepito a bassissima intensità in luoghi rumorosi, ad esempio nei centri commerciali, può essere particolarmente fastidioso la sera o durante la notte tale da determinare difficoltà di addormentamento.

Proprio durante il sonno, a causa di un fenomeno denominato bruxismo, può insorgere l’acufene. In molti avvertono invece l’acufene in maniera più marcata in occasione del risveglio mattutino: si parla, in questo caso, di acufene al risveglio.

Un acufene ad alto volume è più difficile da controllare e rischia di incidere negativamente sulla qualità della vita.

Diverse sono anche le cause alle quali può essere associato: dal calo uditivo all’esposizione al rumore, all’utilizzo prolungato di alcuni farmaci ototossici, a un dolore cervicale dovuto a posture scorrette, allo stress. Ma individuare la cause come detto precedentemente è ancora oggi impossibile.

Che cos’è l’acufene pulsante

L’occasionale percezione del proprio battito cardiaco nell’orecchio, meglio definita come acufene pulsante, rientra nella categoria degli acufeni oggettivi, in quanto rumore realmente prodotto da una fonte sonora.

Che cos’è l’acufene notturno

Durante le ore serali o notturne i suoni e i rumori ambientali vengono meno o si riducono notevolmente, facendo sì che l’acufene possa sembrare più intenso rispetto alle ore diurne.

Altri possibili problemi all’udito

Ipoacusia: la perdita d’udito

L’ipoacusia è una diminuzione della capacità uditiva conseguente a un danno di una o più parti del sistema uditivo, che può manifestarsi in una o entrambe le orecchie.

Labirintite: cos’è?

La labirintite è un’infiammazione acuta o cronica del labirinto e dei suoi canali semicircolari, il cui sintomo principale è la vertigine.

Otite, come curarla al meglio?

L’otite è un’infezione dell’orecchio che può avere origine virale o batterica e decorso cronico o acuto. Il 90% circa di tutte le forme di otite tendono a risolversi con una corretta terapia farmacologica.

Anacusia: cos’è?

Per anacusia si intende la perdita completa unilaterale dell’udito.

Calo dell’udito ed età

Il calo dell’udito è un processo che subentra con l’età per i fenomeni di invecchiamento fisiologico con insorgenza graduale e progressione lenta.

Malattie infantili dell’orecchio

Il mal d’orecchio è il sintomo più comune nei bambini: scopri le patologie correlate al mal d’orecchio nei bambini e come intervenire.

Altre malattie dell’orecchio

Malattia di Ménière, otosclerosi, fonoboia, cocleopatia.

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