Le vicende che stanno caratterizzando i rapporti tra il premier Renzi e il Sindaco De Magistris, denotano, senza ombra di dubbio, una mancanza di rispetto e del ruolo istituzionale rivestito, e delle esigenze dei cittadini napoletani.
Il continuo rimpallarsi delle responsabilità, da parte dei due protagonisti della querelle, mette in mostra atteggiamenti poco dignitosi e, soprattutto, meritevoli di ampia censura.
La città di Napoli assiste impotente, anche per una difficoltà evidente della politica, a discussioni, dispetti fanciulleschi, freddezza di rapporti, mancati incontri a tavoli istituzionali, appositamente predisposti per affrontare i tanti problemi che attanagliano la città. I due contendenti dimenticano che rappresentano due istituzioni importanti: la città di Napoli e la Presidenza del Consiglio.
L’ultima “lite” in ordine di tempo è di queste ore e riguarda la firma per il Patto per Napoli. Le accuse che vengono scambiate tra i contendenti mettono in secondo piano le esigenze di una città metropolitana che ha, tra l’altro, la necessità di ottenere le risorse stanziate per cominciare a porre mano a una delle tante criticità che condiziona Napoli. Tutta la vicenda mette in risalto la pochezza intellettiva di una classe dirigente che preferisce usare frasi roboanti e ad effetto, piuttosto che affrontare seriamente le esigenze delle comunità, che pure sono demandati a governare.
Le elezioni sono alle spalle da ormai tre mesi, ma la politica, soprattutto quella uscita sconfitta dalle urne, tarda a riprendersi dallo stato comatoso nel quale si trova. La situazione che si presenta è di grande preoccupazione ed è difficile vedere qualcuno che intervenga sulla questione. Si assiste ad un immobilismo vergognoso che disorienta la cittadinanza. Nessuno cerca di dare indicazioni o risposte al riguardo. L’assenza di iniziative, e di un minimo dibattito nella e per la città accentuano lo stato di abbandono e di degrado nel quale Napoli è costretta a vivere, malgrado i proclami del De Magistris.
Sarebbe opportuno che questi, recentemente rieletto, dimostrasse a sé stesso e alla città, che passato il tempo della battaglia elettorale finalmente cominci a prendere coscienza del suo ruolo di amministratore, e dei problemi, che i cittadini che lo hanno votato desiderano vedere risolti.
C’è sicuramente un tempo per il chiacchiericcio, utile nelle schermaglie elettorali, ma è opportuno e necessario trovare il tempo e le energie per risolvere praticamente i problemi. Anche per evitare di essere ricordato come l’epigono del seicento, di cui conosciamo la storia e la fine.
Ad ogni buon conto sarebbe opportuno, per l’amore che dichiara di portare alla città di cui è Sindaco, mettere da parte sterili principi e andare a vedere le carte del governo, e firmarle.
Napoli non ha desiderio di veder ripresentare sul proscenio la sceneggiata, tipo di spettacolo appartenente ad un altro secolo che dobbiamo definitivamente lasciarci alle spalle.