Kiev: la tregua dura poco e la guerra riprende

[highlight] Oltre 75 le vittime e 500 i feriti al centro di Kiev. La Casa Bianca chiede il ritiro immediato delle forze di sicurezza[/highlight]

La tregua annunciata dal presidente Yanukovich è durata ben poco. Ormai nella capitale ucraina è guerra civile. Gli scontri tra la polizia e i manifestanti anti-governativi e filo-europei sono ripresi in piazza Maidan. Il bilancio ufficiale delle vittime delle ultime ore è di 75 morti e 500 feriti, che si accodano al bilancio, già grave, di 28 morti e 287 feriti che si era registrato ieri. Mentre la situazione si accende sempre di più, Emma Bonino, ministro degli Esteri, da Bruxelles annuncia le nuove sanzioni dell’Unione Europea, che ai responsabili delle violenze congelerà i beni e bloccherà le concessi0ni dei visti, che saranno invece garantiti ai dissidenti, alle vittime e alle società civili.

IL PARLAMENTO UCRAINO. Il leader dell’opposizione, Klitschko, afferma che non c’è ancora un accordo e propone al presidente ucraino delle elezione parlamentari anticipate. Ma proprio mentre Klitschko sostiene che il governo ha chiesto ai manifestanti di consegnare spontaneamente le armi, il ministro ad acta dell’Interno, Zakharchenko, ha fatto comprendere che le forze dell’ordine hanno ricevuto l’obbligo di applicare una risposta dura ai ribelli armati.

Dal carcere anche Yulia Tymoshenko dice la sua:

[quote]Il presidente ucraino deve essere processato per strage e nessun negoziato dovrebbe essere condotto con lui. [/quote]

LA NOTTE SCORSA. Dopo tali prese di posizione, nella notte del 20 febbraio scorso la Sbu, i servizi segreti, annuncia un segnale di distensione, quando il presidente Yanukovich ha proibito le operazioni antiterrorismo e l’uso della violenza contro i manifestanti. Alle votazioni si sono detti a favore 236 deputati su 450, ma solo 239 erano presenti in aula.

OBAMA, MERKEL E PUTIN. Anche le altre potenze mondiali esprimono il loro punto di vista. Il presidente americano Barack Obama, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente russo Vladimir Putin chiedono al presidente ucraino di trovare al più presto una soluzione politica alla crisi ucraina.

La Casa Bianca aggiunge che le forze di sicurezza devono essere ritirate immediatamente dal centro di Kiev, in modo che i manifestanti possono opporsi pacificamente, e Mosca ha fatto sapere che non ritirerà gli aiuti economici e le cooperazioni con l’Ucraina. Ma il passo per rendere tutto questo possibile è che le autorità siano legittime e in grado di agire, e non autorità su cui qualcuno possa pulirsi i piedi.

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