Aprirsi alla comunità. Intervista al candidato sindaco di Saviano, Vincenzo Simonelli.

 Saviano esce da una fase amministrativa molto travagliata, che idea si è fatto? Quali i motivi che l’hanno indotto a scendere in campo? 

Il nostro paese ha attraversato una lunghissima fase di immobilismo negli ultimi 15 anni. La politica non è riuscita ad affrontare e risolvere i problemi che, ad oggi, sono palesi: anche le cose normali sono mancate.

E questo è uno dei motivi principali che mi ha spinto a prendere questa decisione: cercare di dare un contributo alla causa comune per riportare la normalità in questo paese, per ridare dignità a una comunità troppo spesso lasciata sola

La gestione ventennale di Sommese merita una opportuna valutazione. Cosa ha lasciato in eredità?

Carmine Sommese è stato il simbolo di Saviano per ben 25 anni. La sua azione amministrativa, almeno nei primi anni, ha prodotto diverse cose positive, e questo non si può negare.

Tuttavia, la gestione amministrativa, col passare degli anni, non è riuscita più a dare risposte alle numerose esigenze di una comunità che, nel frattempo, non soltanto è cresciuta demograficamente, ma è anche cambiata trovandosi in un paese che non è stato più al passo con i tempi.

Anche gli interventi di ordinaria amministrazione, negli ultimi anni, venivano salutati dalla cittadinanza come cose straordinarie: ecco, questa è l’eredità che noi non possiamo più accettare, considerare i diritti come concessioni.

Quali sono, a suo avviso, le maggiori criticità del paese, e come pensa di porvi rimedio?

Il problema degli allagamenti è ormai conosciuto da tutti: con l’aiuto di enti territorialmente superiori possiamo affrontare la questione in maniera seria e decisa, evitando di sperperare denaro pubblico con lavori occasionali che non portano nulla di positivo.

Bisogna inoltre rivalutare le strutture pubbliche, come quelle sportive; operare anche sul piano traffico, sul decoro urbano, sulla sistemazione delle strade, sul recupero delle periferie

La composizione delle liste ha visto una pletora di candidati (144), spesso lontani dai problemi del paese. Quali i motivi? 

Coinvolgere le persone nell’analisi e risoluzione dei problemi di una comunità non è mai semplice. Questa è una conseguenza anche della non perfetta gestione della macchina amministrativa degli ultimi anni: la politica, invece di coinvolgere, ha allontanato le persone.

La diffidenza verso chi è deputato a prendere le decisioni si è sempre più palesata negli ultimi mesi. Forse solo oggi, e questo è sicuramente un fatto positivo, la cittadinanza sente il bisogno di esprimersi liberamente per dare un contributo fattivo al paese.

La mancanza della politica è emersa in tutta la sua drammaticità. Cosa ne pensa e come si può rimediare?

Come già detto, negli ultimi anni la politica non ha mostrato amore verso la comunità. Si è pensato più a mettere insieme i voti e cercare di vincere, senza concentrare l’attenzione su come governare, e infatti non si è minimamente governato negli ultimi 3 anni.

Sono sempre convinto che la passione per la propria comunità sia insita in ognuno di noi, ma spesso non ci sono le possibilità per dare un proprio contributo: è per questo che vogliamo un paese aperto a tutti, anche a chi è politicamente distante da noi.

Dobbiamo aprirci alla comunità, la politica non può più chiudersi nelle stanze del potere, ma deve stare tra la gente, ascoltare le richieste, rispondere ai bisogni di chi si trova in difficoltà. 

Come pensa di affrontare, una volta eletto Sindaco, la questione della giunta? 

La squadra di governo non può prescindere dalle competenze, dalle idee, dalla formazione, altrimenti torniamo al punto di partenza e si rischia di compiere gli stessi errori del passato.

Non esiste, a priori, un criterio per definire una squadra che sia perfetta: nelle nostre liste ci sono molti professionisti che danno tantissime garanzie in termini di conoscenza dei problemi e competenze funzionali ad affrontare le questioni anche più spinose.

Senza dimenticare che la legge consente comunque di fare ricorso agli assessori esterni.



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