“Se ve li siete persi” è la Rubrica dedicata alle opere di letteratura, con la quale ogni mese proponiamo un libro da non perdere.
Un libro particolare, che ha avuto, con la regia di Salvatores, una trasposizione cinematografica.
E’ la storia, raccontata con modalità autobiografica, di un ragazzo siberiano, e del suo popolo, che vive in una zona dell’attuale Moldavia. Un popolo, almeno quello nel quale avviene l’educazione, che per caratteristiche ha la connotazione di un clan.
E’ una comunità criminale, con un suo codice di comportamento e di relazioni. Dentro questo popolo si estrinseca “l’educazione” a cui si è soggetti, appartenendo al clan e alla sua cultura.
Pagine intere sono segnate da questa “educazione”, dalle modalità con cui viene impartita, dagli esempi con cui si trasferiscono i valori ai più giovani.
L’efficacia di questa “educazione” sta proprio nella capacità di trasferire, in maniera efficace, i dettami di una certa cultura, attraverso la parola e i comportamenti in linea con questa. L’autore analizza anche i caratteri, soprattutto degli adulti, attraverso la vita di ogni giorno, con i ruoli ben prefissati e rispettati. Molte pagine della storia sono intrise di violenza e crudeltà, con la descrizione, spesso con certosina precisione, di risse e combattimenti.
Il linguaggio utilizzato dall’autore, nel raccontare un periodo della vita del giovane protagonista, è al contempo crudo e semplice.
La storia è contrassegnata da assassini, qualche volta efferati, e da buoni sentimenti. Soprattutto l’amicizia è tratteggiata, in alcune pagine, in maniera coinvolgente ed appassionata.
Il romanzo fa emergere, durante la narrazione degli avvenimenti, personaggi, soprattutto anziani, portatori di certi valori, e di tanta saggezza, elementi determinanti per “l’educazione”.
L’educazione siberiana è un libro che, malgrado parli di un popolo, e di una cultura lontana anni luce da noi, si fa leggere volentieri.
Soprattutto è un libro che mette in evidenza come anche in una comunità, che vive lontana dai riflettori e, quindi, un poco arcaica, ci sono valori interessanti, anche in persone che si classificano come “criminali onesti”.
Il libro uscito nel 2009 è il primo romanzo scritto dallo scrittore russo Nicolai Lilin, ed ha avuto una trasposizione cinematografica, con una discreta critica. Il nostro regista Gabriele Salvatores ha diretto il film uscito nelle nostre sale nel 2013.