La scandalosa vicenda napoletana, segna in maniera indecorosa, ancora una volta, la politica.
La vicenda relativa a qualche candidatura, a insaputa della persona, alle elezioni amministrative di Napoli, merita qualche riflessione.
La crisi in cui versa da tempo la politica, ha prodotto l’ennesima dimostrazione di come, pur di raggiungere un obiettivo (in questo caso una lista completa), la politica, anche con l’utilizzo di faccendieri, falsifica i dati con cui si presenta al giudizio dell’elettorato. E, chiaramente, non è un bel biglietto da visita.
Ora la vicenda è venuta fuori per puro caso e, probabilmente, è la punta di iceberg di un malcostume molto più diffuso di quanto si immagini.
Riteniamo che anche questo è figlio della crisi di un sistema che, pensando di fare a meno di un partito organizzato, si inventa candidati a prescindere, come avrebbe chiosato il grande Totò.
La vicenda in questione riguarda una lista civica di appoggio alla candidatura, alla carica a Sindaco della città di Napoli, della parlamentare del PD Valente.
Non sappiamo quanta consapevolezza ci fosse da parte della parlamentare, ma certamente la stessa si è fidata (e si è affidata) a persone di dubbia capacità, e di altrettanto dubbia moralità.
In un Paese come il nostro, gravato da una crisi conclamata, ricorrere a nomi “civetta” da inserire, a loro insaputa, all’interno di liste candidate a governare una città, nella fattispecie importante come Napoli, dimostra la superficialità, e la pochezza intellettuale di una parte della politica, ormai segnata da una gravissima malattia.
Una delle prime riforme, di cui ha bisogno l’Italia, è quella di ridare dignità, e decoro alla politica. A quella nobile arte, ormai decaduta, a cui si affida il destino di un Paese, di una città, di una comunità.
Una classe che si propone come dirigente, deve dimostrare, anzitutto, rispetto per se stessa, per la funzione per la quale ci si candida, e per i cittadini che si vogliono rappresentare.
Al di la dei certificati di buona condotta, e della trasparenza necessaria, che pure qualche movimento politico ritiene siano lo spartiacque per candidarsi, la politica ha bisogno di ritrovare le ragioni della sua importante presenza in una società moderna e civile.
Senza questo sarà inevitabile un distacco sempre maggiore tra il Paese reale e il Paese legale, con una disaffezione al voto, e alla partecipazione, sempre maggiore, e dalle conseguenze negative per l’intera comunità.