A 50 anni dalla tragica morte, rimane indelebile il ricordo di un grande cantautore, tra i fondatori della scuola genovese.
Era il 27 gennaio 1967 quando, dopo l’eliminazione al Festival della canzone italiana di Sanremo, Luigi Tenco si tolse la vita (almeno è questa la versione da sempre accreditata, malgrado qualche dubbio).
La sua tragica fine concluse una carriera che, sua pure ancora breve, era stata contrassegnata da straordinari successi.
Tenco è stato uno dei primi cantautori di successo della nostra musica. Assieme a Paoli, Bindi, Lauzi, Endrigo, Fabrizio De André, fu promotore della nascita di quella che viene considerata la scuola genovese. Un tipo di musica che ha avuto il pregio di rinnovare nel profondo i canoni della musica leggera del nostro Paese.
All’inizio della sua carriera, causa le sue idee politiche, usò degli pseudonimi.
Il suo primo disco, un 45 giri, conteneva la canzone I miei giorni perduti. E’ dello stesso periodo l’uscita del suo primo 33 giri contenente, tra l’altro, la splendida Mi sono innamorato di te. Un successo straordinario, diventato, nel tempo, un classico cantato da tanti e celebrati artisti.
A seguire c’è il successo di Un giorno dopo l’altro, che divenne la sigla di una fortunata serie televisiva di quegli anni Il commissario Maigret, interpretato da un memorabile Gino Cervi.
Tenco, anche per la preziosa collaborazione di valenti musicisti, inanellò, uno dopo l’altro, altri strepitosi successi come, ad esempio, Lontano Lontano, Mi sono innamorato di Te, Vedrai, Vedrai, Se stasera sono qui, Ho capito che ti amo, Ciao amore Ciao, ecc.
La fine tragica, in quella stanza d’albergo, forse ha negato alla musica italiana tanti altri successi, che il suo talento avrebbe potuto regalare.
Dal 1974 è nato, in onore della sua musica, e delle sue canzoni, un prestigioso premio a lui intitolato. Un premio che sottolinea la qualità di un brano.
Tenco, ad ogni buon conto, ha rappresentato una rivoluzione nel mondo della canzone italiana. Il suo modo di intendere la canzone ha rappresentato lo spartiacque determinante sul modo di scrivere dei sentimenti, che accompagnano la vita di ognuno di noi.
Quei suoi versi ..”mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare..” ridicolizzano la retorica e la sdolcinatura che caratterizzava, fino a quel momento, la canzone italiana.
L’autenticità del vissuto quotidiano diventa l’imprimatur del modo di raccontare i sentimenti, nella loro autenticità. Ed è questa la grandezza dell’artista Tenco.