[highlight] Ancora una volta vandalizzata la lapide del giovane tifoso napoletano presente lungo le carreggiate della strada di Tor di Quinto a Roma. In precedenza era stata già sfregiata, ma subito rimossa e riparata da un gruppo di tifosi. [/highlight]
Non c’è pace per la memoria di Ciro Esposito, il giovane ragazzo rimasto ucciso prima della finale di Coppa Italia, Napoli – Fiorentina, a Roma il 3 maggio 2014. Infatti, a infangare il ricordo di Ciro è stato l’ennesimo oltraggio al simbolo che ne ricordava la morte, quella targa di marmo che un tifoso aveva sistemato in quella tragica strada. Quel simbolo di ricordo e memoria era stato già in precedenza sfregiato da ignoti con della vernice rossa, poi però alcuni tifosi l’avevano risistemata. Ora l’ennesimo atto, forse quello decisivo, con il ritrovamento della Targa in frantumi e di nuovo danneggiata irrimediabilmete.
A comunicarlo è l’Associazione Ciro Vive e la madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi che si sta battendo in prima linea per la trasmissione di un messaggio di pace e di non violenza, ma che gesti del genere fanno crollare.
[quote] Evitiamo altro odio e violenza. Non bisogna fare di tutta un’erba un fascio. Non voglio che il nome di mio figlio venga ulteriormente oltraggiato e scempiato. La lapide venga apposta a piazza Ciro Esposito a Scampia, onde evitare ulteriori atti vandalici. Certo l’amarezza è tanta, ma il nome di Ciro è già stato infangato abbastanza. Il dolore è già tantissimo e nessuno potrà ridarci indietro nostro figlio. [/quote]
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Un messaggio che incute paura
Il dolore per la famiglia di Ciro non sembra avere fine e questi eventi non fanno che amplificarlo. Succede quando si cerca di cambiare un sistema e provando a estirpare il marcio dall’interno, con un messaggio forte, di pace e di non violenza. Proprio quello che con tanto coraggio, Antonella Leardi sta facendo con le sue battaglie e le sue parole, ma che non tutti vogliono comprendere e accettare. Solo questa può essere la spiegazione di questi atti che hanno un significato forte e si mostrano come una diretta risposta a tante attività sociali e ai fatti che si sono susseguiti. A cominciare dalla sentenza verso chi, quel giorno di maggio di due anni fa, ha fatto fuoco contro Ciro Esposito. Quella condannza di Daniele De Santis a 26 anni che è stato il punto di svolta.
Però ora, dopo l’atto vile di ricoprire la targa con la vernice rossa, la targa è stata distrutta, mandata in frantumi. Uno schiaffo anche verso tutti quei tifosi che sono intervenuti direttamente per ripulirla con l’aggiunta di un pensiero per ricordare il sacrificio di Ciro.
La battaglia continua
Siamo certi che questo gesto non spegnerà le parole impresse nel cuore di tutti quelli che sono stati colpiti dal sacrificio di Ciro Esposito e che non spegneranno l’ardore dell’attività di Antonella Leardi e di tutta l’Associazione Ciro Vive. Perché è evidente che il messaggio di mamma Antonella e papà Giovanni stia arrivando al cuore del problema e di tante persone, soprattutto i tifosi che sono i primi messaggeri di condivisione e partecipazione. Lo spirito dell’associazione continua per sensibilizzare alla lotta alla violenza non solo materiale, ma anche verbale. Quando la battaglia entra nel vivo, ogni giorno diventa più difficile, ma l’obiettivo dell’associazione è proprio questo: rispondere alla violenza con la il messaggio di pace di dignità e umiltà nel rispetto di tutti e di tutto.
La forza di Antonella Leardi è proprio questa: portare avanti i progetti nelle scuole, nelle carceri, e le manifestazioni, nella speranza quegli attimi dedicati a tutti quei giovani possano significare evitare altri casi di violenza, nonostante tutto quello che ha perso. In ogni caso si va avanti, senza fermarsi davanti alle minacce e alla violenza, nel pieno rispetto del motto dell’associazione.
[quote] Non spegni il sole sparandogli, né cancelli ciò che è scritto con la pittura[/quote]
Siamo sicuri che l’ennesimo atto di “violenza”, non manderà in frantumi la volontà e la speranza di tutta la famiglia Esposito – Leardi nella giustizia.