La presentazione delle liste elettorali, per le elezioni amministrative del 5 giugno, ha visto prevalere la grande confusione, misto a dilettantismo, che ha portato alla esclusione di diverse liste di candidati, sia per l’elezione alla carica di Sindaco e di consigliere comunali, che per le Municipalità.
La grande confusione che ne è nata ha avuto l’effetto di disorientare, ancora di più, gli elettori napoletani. Non va dimenticato quanto era successo, alla vigilia, con le vicende riguardanti le primarie del centrosinistra napoletano. Come è noto, come in altre occasioni, vi sono state polemiche violente, accuse di brogli, filmati che mostravano persone che pagavano per far partecipare al voto cittadini, a volte, ignari di cosa e per chi si votasse.
La vicenda ha visto ricorsi da parte di Antonio Bassolino, uscito sconfitto dalla consultazione, con interventi anche del partito a livello nazionale. Il tutto in un crescendo di polemiche che non hanno aiutato i cittadini a capire bene il tutto.
Ora che la campagna elettorale è cominciata, il dibattito sui problemi veri della città è scarso, se non addirittura assente. Non mancano i colpi bassi, con qualche manifesto fuori luogo. Oppure con le accuse del deputato del PD Boccia sui conti truccati del bilancio comunale presentato dall’assessore Palma. Insomma una città che assiste, impotente, ad una rissa continua, mentre la vita cittadina è contrassegnata, sempre, dai soliti problemi.
In tutto questo la politica è assente, mentre se ne avverte la necessità. La cittadinanza assiste con scarsissimo interesse, e con una disaffezione sempre maggiore, come dimostrato i diversi sondaggi commissionati, che mettono in evidenza una astensione pari al 50% degli aventi diritto al voto. E la politica che fa? Parla di aria fritta. Dimostrando, tra l’altro, una distanza siderale con la comunità che si vuole amministrare.