Ogni tanto la stampa regionale scopre qualche novità sulla circumvesuviana. Ora è quella relativa, vista le piogge insistenti delle ultime ore, dei vagoni che sgocciolano acqua piovana sui passeggeri. E’ un fatto grave, chiaramente, che denota sconcerto in chi legge la notizia.
Chi, invece, è un abituale viaggiatore dell’azienda di trasporto, sia esso studente o lavoratore, conosce il problema che, tra l’altro, viene da lontano. Non è, quindi, figlio soltanto dello sfascio nel quale è stata ridotta la vecchia azienda napoletana.
Una sera di qualche mese fa, ai viaggiatori, io tra questi, che si lamentavano del disagio, dovuto alle infiltrazioni piovane nel vagone, il capotreno ci consigliò di spostarci. In caso contrario avremmo corso il rischio di non avere il materiale pronto e, quindi, si rischiava di rimanere bloccati.
Chiaramente, è uno dei tanti disagi che il malcapitato viaggiatore è costretto a subire. Di frequente capita che il viaggiatore è costretto a cambiare, a ridosso della partenza, se non oltre l’orario di quella prevista, treno perché “non atto a viaggiare”, così si esprimono. Oppure che un operaio venga, provvisto di trapano, a sistemare le guarnizioni delle porte, mentre sta per partire il convoglio. Oppure che la pulizia dei vagoni viene effettuata soltanto se il capotreno, accortesi della sporcizia in cui versa il vagone, fa una telefonata all’ufficio preposto.E altre “amenità” di questo genere.
La verità è che il sistema dei trasporti regionali è stato distrutto per incuria, incompetenza e lassismo mostrati da una classe dirigente a cui è mancato il senso della dignità e dell’amore per la comunità amministrata. La nuova giunta regionale, a parole, dice di voler porre rimedio ai disastri procurati, ma, al di la degli annunci, niente finora è stato fatto. E, quindi, dentro i vagoni, ci piove. Che tristezza.