L’equilibrista tra un Nì e un So, l’album di esordio di Lorena Bartoli

[highlight] Primo lavoro per Lorena Bartoli: L’equilibrista tra un Nì e un So deciso a rimanere nei cuori di chi lo ascolta [/highlight]

Anima e cuore napoletano per Lorena Bartoli, artista a tutto tondo che si è ormai ritagliato il suo posticino nella sfera musicale partenopea.

Lorena BartoliDiplomatasi nel 2009 presso l’accademia di Musical del Teatro Tasso di Sorrento sotto la direzione artistica di Pietro Pignatelli e Loretta Martinez, le sue prime esperienze sono quelle che la vedono in spettacoli di varietà per arrivare poi alla bellissima e scintillante cornice dei musical.

A partire dal 2007 la vediamo calcare il palcoscenico insieme a Sal Da Vinci,Pietro Pignatelli e i Neri per caso e con la regia di Claudio Mattone in Anime napoletane. Nel 2009 poi veste i panni di Sandra in Rimini anni ‘60 con la regia di Salvatore Ceruti, nel 2014  recita nel Musical Evita con la compagnia nazionale di Genova. Ma il ruolo che l’ha portata a distinguersi nello spettacolo  Ladri di sogni, in onore del trentesimo anno dalla scomparsa di Giancarlo Siani, è quella di Silvia Ruotolo, una delle vittime innocenti della camorra. Insieme a lei sul palco Antonio Casagrande. Lo spettacolo è stato diretto da Peppe Celentano e Vincenzo De Falco.

Lorena Bartoli - L'Equilibrista tra un nì e un so

Ma il 2015 è anche l’anno del suo album di esordio, L’equilibrista tra un Ni e un So, e della sua prima esperienza, quindi, nel pop italiano.

Influenzate molto anche dal swing e un po’ dal rap, le nove canzoni che fanno parte dell’album sembrano differenziarsi dalla comune musica pop che si ascolta nelle radio negli ultimi anni, per andare a ritagliarsi uno spazio tutto loro, che poco ha che vedere con la contemporaneità.

Ma in queste tracce si trova soprattutto l’intento di esprimere quella napoletanità in quelle uniche tonalità, che dopo artisti come Pino Daniele avevano perso importanza, in cui realmente può essere valorizzata. Si può notare soprattutto nell’ultima traccia dell’album, Napule d’ajere, un inno ad una città piena di sogni ancora da realizzare.

E se guardare il mare in questo brano è sia una consolazione sia un’incoraggiamento per i pensieri di chi passeggia per le strade di Napoli, in quella che apre l’album ricopre un ruolo completamente diverso.

In Aldilà del mare, infatti assume un senso di infinito, di un lungo viaggio che vogliono percorrere i protagonisti della canzone per conoscersi e per imparare dai pensieri e dalle esperienze di entrambi.

Un discorso affine si affronta in Cerca, terza traccia dell’album, in cui si esorta l’uomo a cercare dentro l’anima della donna per capire che quella che sta amando non è la vera lei, ma se non le lascia la dovuta libertà sarà destinato a non scoprirlo mai.

Ma l’amore che cos’è? Lorena Bartoli se la pone la domanda, nella seconda traccia e singolo di presentazione dell’album. E si da anche una risposta attraverso un riadattamento della poesia di Teresa Bilotti. L’amore viene visto come un qualcosa che ti stimola la mente, come quando fumi una sigaretta o ascolti suonare un’orchestra musicale. Ma una ricetta per l’amore perfetto non esiste.

Ma l’amore è anche quello struggente de L’ultimo quarto ‘e core in cui si canta appunto un amore finito. È anche amore per se stessi da come traspare in Onora il patto, una preghiera per non perdere mai di vista i propri obiettivi perché nel mondo siamo soli, concetto espresso anche in Equilibrista, nel quale l’artista è alla continua ricerca di se stessa.

L’amore è visto come il filo conduttore di ogni canzone. Si è passato infatti dalla sua identificazione, all’amore per la propria persona, all’amore inteso come condivisione, a un amore finito ma anche all’amore per la propria città. E per finire un ruolo molto importante ricopre l’amore per l’altra grande passione di Lorena Bartoli, il teatro, che nella canzone omonima ci viene presentato in un’atmosfera giocosa ma anche come attività che vuole impegno e dedizione. La stessa atmosfera si può notare anche nelle note di L’uomo della tv. 

Un album quindi molto ricco di spunti di riflessione quello di Lorena Bartoli, e deciso a colpire il cuore di chi ascolta.

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