[highlight]Una delle tante promesse fatte dal nostro Presidente del Consiglio, in questo suo interregno, è stata quella di regolamentare, inasprendo la pena, il reato di omicidio stradale, che a tutt’oggi non esiste nel nostro ordinamento penale.[/highlight]
Probabilmente non era tra le priorità del suo governo. L’ennesimo episodio, gravissimo, che si è verificato sulla tangenziale di Napoli l’altra mattina, richiede, dopo le rituali ed ipocrite dichiarazioni, un impegno fattivo sull’argomento.
La storia del nostro Paese, purtroppo, è contrassegnata da episodi similari, che si verificano con cadenza quotidiana, e che vedono, qualche volta, condannare a pene lievi i responsabili si simili tragici eventi. E’ una questione di elementare equità e giustizia che va affrontata in maniera celere e senza le solite ipocrisie. Nella stragrande maggioranza dei casi, queste tragedie, sono determinate da sconsiderati gesti di irresponsabili, che utilizzano l’automobile con imperizia, e con scarso rispetto degli altri che circolano sulle strade. Oppure, ancora più grave, ci troviamo di fronte a tragedie provocate dall’assunzione di dosi non consentite di alcolici o, addirittura, sotto l’effetto di stupefacenti. In questi casi i danni sono devastanti ed irreparabili e tutto questo, di conseguenza, va adeguatamente punito.
È urgente, quindi, una presa di coscienza generale da parte della politica prima, e del governo poi.
E’ necessario un intervento legislativo, magari in prima istanza con un opportuno decreto, che regolamenti questo reato, per troppo tempo sottovalutato, allo scopo di tutelare, anzitutto, le vittime e le relative famiglie, e di porre fine ad una sorta di acquiescenza verso un fenomeno che ha assunto le forme di una vera e propria tragedia, che lascia, da un lato, morti sulle strade, e dall’altra parte degli impuniti che continuano, probabilmente a fare danni, Soprattutto, ma questo riguarda tutto il sistema giudiziario italiano, vi deve essere la certezza della pena. Forse è uno dei deterrenti più necessari per attutire il fenomeno che va accompagnato, però, da una politica di educazione stradale e un doveroso rispetto degli altri. In ogni caso il governo e le forze politiche, presenti nel nostro Parlamento non possono più far finta di niente: occorre procedere speditamente verso una regolamentazione del gravissimo fenomeno.