[highlight]Una città ricca di bellezza, distrutta da cittadini irrispettosi e dalla mala politica.[/highlight]
Napoli, città straordinaria per la grande presenza di beni artistici e culturali di grossa valenza, si caratterizza da sempre per il caotico traffico, spesso determinato non solo dalla cattive abitudini degli automobilisti napoletani, ma anche per le cervellotiche decisioni dei responsabili politici, che amministrano la città, e delle loro propaggini dirigenti ai vari settori comunali.
La città, infatti, presenta ai tantissimi stranieri che la visitano, soprattutto in questi giorni, una immagine ancora più caotica del solito, addirittura in uno degli ingressi in città più utilizzato: piazza Garibaldi. I persistenti lavori di sistemazione della piazza, a seguito dell’apertura della nuova stazione della metropolitana, con i nuovi dispositivi di traffico adottati da qualche sciagurato, hanno prodotto e, tuttora, producono intasamenti e lunghe file, con il conseguente innalzamento del tasso di inquinamento atmosferico e acustico.
I malcapitati turisti si trovano ad impattare con una immagine assolutamente negativa della nostra, per altri versi, bellissima città. A questo si aggiunga l’assoluto mancato rispetto per i pedoni che si verifica in città. La maggior parte dei semafori sono temporalizzati per favorire gli indisciplinati automobilisti. Infatti i tempi di attesa dei pedoni sono molto lunghi, con conseguenze anche per la salute, visto il tempo passato in attesa dell’agognato verde al passaggio pedonale.
È veramente sorprendente lo scarso rispetto che la città riserva a migliaia di persone che vengono a visitarla, portando valute, anche pregiate, utili a garantire una attenzione interessante all’economia locale. Si pensi agli alberghi, ristoranti, negozi di souvenir, ecc. che garantiscono occupazione, spesso non solo stagionale, a tante persone della nostra comunità.
Una città ricca di storia e monumenti di grande pregio deve curare al meglio possibile la propria immagine, vista che è l’unica cosa produttiva che le è rimasta. Avere attenzione, quindi, per i tanti visitatori che in qualunque momento dell’anno arrivano in città è il primo dovere che una classe dirigente, attenta e amante della propria ricchezza culturale, deve produrre se vuole, veramente, offrire una dignitosa ospitalità.