[highlight]Il rinnovo tariffario avverrà ogni 4 settimane e a pagare un mese in più all’anno saranno gli utenti[/highlight]
Sarà, forse, una furbata volta a cogliere di sorpresa i clienti al ritorno delle vacanze, lasciando che per il momento la cosa passi inosservata complice il relax sotto gli ombrelloni, quella escogitata dai tre operatori di telefonia mobile italiani, Tim, Wind e Vodafone, che, a partire proprio dal 2 agosto, applicheranno la modificazione del tempo di calcolo del rinnovo delle tariffe telefoniche cellulari. Scatterà il meccanismo di una tredicesima al contrario per i consumatori svantaggiati: anzichè ricevere in omaggio un’ulteriore mensilità, il tredicesimo mese sarà tutto da pagare. Il pagamento della ricarica fissa a rinnovo mensile, infatti, non avverrà più ogni mese, dopo ogni 30 o 31 giorni, bensì ogni 4 settimane, ossia dopo 28 giorni, ragion per cui nell’arco di un anno a carico degli utenti risulterà una mensilità in più per un aumento dell’8% annuo sulle spese telefoniche. L’unico operatore a rimanere fuori dal giro è 3 Italia, ma semplicemente perchè adotta già un sistema di pagamento a cadenza settimanale.
Il ricalcolo verrà applicato in modo differente dalle tre compagnie. Nello specifico solo Tim si servirà di una rimodulazione, ovvero del cambio sulle tariffe già attivate dagli utenti; il nuovo sistema tariffario interesserà, dunque, non solo coloro che si accingono da agosto in poi ad attivare nuove promozioni, ma anche i vecchi clienti le cui offerte subiranno la variazione temporale prevista. Fortunatamente tali rimodulazioni saranno introdotte solo su alcune offerte lanciate negli ultimi due anni, come Tim Special e Tim Young, e soltanto in seguito a un avviso, dopo aver ricevuto il quale il cliente potrà appellarsi per legge al diritto alla disdetta gratuita.
Per quanto riguarda Wind e Vodafone, invece, la modalità di addebito ogni 4 settimane graverà soltanto sui nuovi clienti, compresi quelli che a partire da metà giugno hanno approfittato del lancio delle nuove tariffe estive, accompagnate già dalla scritta “l’offerta si rinnova ogni 4 settimane”.
Per far ingoiare il rospo agli utenti le tre compagnie non tardano a segnalare i vari aspetti positivi che deriverebbero da questa novità. Ad esempio, il fatto che il rinnovo avvenga sempre lo stesso giorno della settimana consentirebbe ai clienti di semplificare la gestione dei rinnovi e controllare meglio la gestone dei bundle (i pacchetti di minuti, sms e gigabyte dati a disposizione), evitando con più facilità il superamento delle soglie. Diventerebbe inoltre meno probabile la possibilità di esaurimento dei pacchetti prima della scadenza ricorrente perchè, a parità di bundle, il tempo per usufruirne diminuirebbe, potendo così disporre di più minuti, sms e giga a settimana.
Tutto questo non convince le associazioni dei consumatori che considerano la mossa dei tre operatori come l’ennesima stangata a carico degli italiani. Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione nazionale consumatori denuncia la cosa affermando che «una modifica unilaterale del contratto nella migliore delle ipotesi è inaccettabile. Nella peggiore, vorremmo capire come mai questa rimodulazione è stata fatta, guarda caso da più compagnie telefoniche. Se, infatti, ci fosse strato tra loro un accordo a danno dei consumatori, si tratterebbe di materia per l’Antitrust».