[highlight]Netflix arriva anche in Italia: confermata la trattativa con Telecom. Si prepara una nuova rivoluzione telematica?[/highlight]
Per le prossime tre stagioni la UEFA Champions League sarà trasmessa in diretta e in esclusiva solo su Mediaset Premium. Questo il ritornello, divenuto quasi un mantra, che gli appassionati di calcio – macché, chiunque possegga un televisore o un computer – si sta sentendo ripetere da un bel po’ di mesi. L’accordo raggiunto tra il network di proprietà della famiglia Berlusconi e Sky sono ormai noti a tutti e coinvolgono, oltre al “grande calcio” e allo sport, anche il cinema con la stessa Mediaset che detiene l’esclusiva di gran parte di film da poco lanciati nelle sale.
Netflix arriva in Italia
Ma dal prossimo dicembre le cose potrebbero ulteriormente cambiare perché è in arrivo un vero e proprio terremoto mediatico, anche in Italia. La voce circolava da molto tempo, ma ora la notizia è ufficiale: Netflix arriverà nel nostro paese, nel periodo natalizio del 2015.
La società statunitense gestita da Reed Hastings sta intensificando le trattative con Telecom per raggiungere l’accordo che permetterà alla piattaforma online più diffusa al mondo di trasmettere anche in Italia.
Molto conosciuto negli States, Netflix è un servizio di noleggio DVD ma soprattutto una piattaforma che trasmette film e telefilm in streaming – tra le produzioni originali di Netflix figurano anche alcune serie di enorme successo come House of Cards e Orange Is The New Black.
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Netflix si affida a Telecom Italia
Secondo le ultime indiscrezioni, Netflix aprirà il suo catalogo di film e programmi in streaming anche in Italia, a partire dal prossimo dicembre e al prezzo di 7.99 euro al mese. I contatti con Telecom Italia sono cosa certa; nei prossimi mesi dovrebbero partire anche quelli con i produttori del nostro paese per far sì che Netflix cominci a trasmettere anche nella penisola.
La crescita del progetto targato Hastings, nato nel 1997, è stata esponenziale negli ultimi anni: dal 2008 a oggi Netflix è riuscito a superare i 60 milioni di utenti, circa 40 negli Stati Uniti – dove è ormai una realtà consolidata – e intorno ai 20 milioni nel resto del mondo (anche Francia e Regno Unito, di recente, hanno aperto le loro porte al nuovo modo di vivere la tv, andando ad aggiungersi ad una lista di paesi che spazia dall’America latina – Cuba compresa – ai paesi del Nord Europa – Islanda esclusa).
La mossa vincente di Hastings e soci è stata, a partire proprio dal 2008, quella di allargare il proprio raggio d’azione aggiungendo al servizio di noleggio DVD e Videogames quello di streaming, possibile anche attraverso console come PS3 e XBox One. Ed è esattamente questo particolare che fa preoccupare – e non poco – le Pay-Tv. Come scrive Biagio Simonetta sul Sole 24 Ore, riportando una ricerca di BusinessInsider:
[quote][…] nei primi tre mesi del 2015 gli utenti americani della tv via cavo sono diminuiti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Allo stesso tempo, i telespettatori che si abbonano alle piattaforme di tv in streaming come Netflix, Hulu e Amazon sono in crescita. La ricerca dice anche che chi va ad abitare in una nuova casa non fa richiesta di Tv via cavo, ma preferisce la rete.[/quote]
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In Italia questa tendenza, quasi sicuramente, si manifesterà con molta più fatica rispetto a quanto accaduto soprattutto negli Stati Uniti. L’attaccamento alla Tv tradizionale qui da noi è molto più forte rispetto a quello che c’è negli altri paesi, ma non è escluso che, col ricambio generazionale e il miglioramento della fibra ottica (Netflix consuma molto più di siti come YouTube o Amazon), anche qui da noi non possa cambiare il modo di vivere la tecnologia e di godersi le ultime novità cinematografiche a poco prezzo. Se il ciclone Netflix comincerà a riguardare anche i diritti Tv del calcio, poi…