[highlight]Nello zoo urbano da qualche anno è apparsa una nuova specie. Scopriamola insieme[/highlight]
Indipendenti e certamente non propensi a passare inosservati, gli hipster sono ormai tra noi, con le loro manie e must, pronti a ricordare la monotonia della vita di noi comuni mortali.
Nati negli anni quaranta come semplici ragazzi bianchi attratti dallo stile di vita dei jazzisti afroamericani, gli hipster si sono evoluti nei decenni, diventando negli ultimi anni un vero fenomeno culturale. Una lotta continua la loro per non essere etichettati dalla massa ed essere comuni, nel significato più dispregiativo del termine. Artistoidi nell’animo (molto meno nella pratica), alternativi nell’essenza con quella loro spiccata volontà di distinguersi. Sempre.
Ma quali sono le 10 caratteristiche che rendono un vero hipster? Scopriamolo assieme!
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Conoscere sempre i locali più cool
Non esiste luogo figo che un hister non conosca e soprattutto possa chiamare “casa”. Sempre informati su dove andare a mangiare, a vedere un concerto, a bere qualcosa… sempre però con edulcorato entusiasmo , come se fosse la più normale delle cose. Una melanconia da bohemienne che accompagna ogni istante della giornata e che rende l’hipster ancora più maledettamente cool!
Accessori che passione
Se inizialmente Jeans skinny, camicie dalla fantasia check e T-shirt dei Ramones erano la divisa di ordinanza, oggi lo stile hipster si è notevolmente evoluto. Nel perfetto guardaroba hipster sono però gli accessori a fare la differenza: il cappello con la visiera alzata, gli occhiali wayfarer da nerd anni ’80, i calzini colorati degni di un trip lisergico. Mac e reflex sono l’optional per gli hipster più evoluti.
Barba e baffo sono d’ordinanza [men]
Eh sì, non sei un vero hipster se il tuo volto non è decorato da una folta, ma curata, barba. L’hipster è così, all’aria trasandata riesce a dare incomprensibilmente un tocco estremo di stile. Se gli altri sembreranno subito un rifacimento moderno di “Sette spese per sette fratelli”, loro continueranno invece a sembrare fighi, anzi, fighissimi. I più evoluti possono azzardare l’upgrade dei baffetti arricciati da dandy, quelli che fanno tanto Clark Gable. Un consiglio: non provateci a casa… molto probabilmente più che trendy passerete per assomigliare a Chewbacca di Star Wars.
Mangiare solo BIO
L’hipster è talmente alternativo che non vuole uniformarsi nemmeno quando si parla di food. Lui aborra qualsiasi cibo che non provenga da qualche sconosciuto produttore di una remotissima zona sconosciuta ai più (ma a lui ovviamente no). Il biologico per lui non è tanto una scelta alimentare, quanto più l’ennesima occasione per distinguersi dalla massa. Ah dimenticavo, il gusto è un optional non necessario…
La borsa è d’obbligo (anche per l’uomo)
Qualsiasi luogo, qualsiasi momento della giornata, il perfetto hipster ha una compagna sempre al suo fianco: la borsa. Questa è utilizzata nel dualismo degli opposti: o è incomprensibilmente stracolma o miseramente vuota, al limite dell’inutilità. Ma infondo il suo ruolo non è tanto quello di contenere oggetti, quanto più di rendere inconfondibili. E poi parlavamo prima della passione per gli accessori: come privarsi della loro incontrastata regina?!?
La letteratura è d’impegno
Se è vero che leggere è diventato un passatempo quasi in disuso, l’hipster ne diventa l’ultimo baluardo. L’hipster legge (per davvero) e non fa nulla per nasconderlo, passatempo colto capace di distinguerlo ancora una volta dalla barbaria e del piattume del vulgo. La letteratura dev’essere ovviamente d’autore e soprattutto impegnata: David Foster Wallace, Bret Eston Ellis, Bukowski solo per citarne alcuni. Complesso? L’hipster si avventura in Norvegian Wood meglio di una casalinga alle prese con Novella 2000 dal parrucchiere.
L’ambiente ti sta a cuore
Non c’è mezzo che tenga, l’hipster ama profondamente la natura e quindi la bicicletta diventa una compagna irrinunciabile per spostarsi in città. Un colpo di pedale per sentirsi liberi ed emanciparsi dal grigiore della città. Una semplice bici? La parola semplice è bannata dal dizionario hipster… la scelta non può che ricadere su un modello da veri intenditori, come per esempio la fixie.
Il richiamo dei social
L’hipster è per natura anche un po’ nerd, per questo adora i computer e tutto ciò che vi gravita attorno, social compresi. La melina della Apple è il loro medium per condividere la loro esistenza speciale su Twitter o Instagram (Facebook è troppo commerciale). Fanno i disinteressati, ma bramano like e retweet e lo score di Klout è per loro ossessione!
Finire su The Sartorialist
Da vero eletto che si erge sopra un mondo noioso e privo di stile, l’hipster ha il fondamentale compito di redimere noi mortali e mostrarci una via superiore. Per questo “insegna” moda ad ogni uscita pubblica, andando quantomai lontano dal termine “passare inosservato”. Non lo dichiarerà mai, ma il principale motivio che lo spinge a far tutto ciò è sperare di finire, almeno una volta, nel noto blog di Scott Shuman.
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Il film più commerciale che ha è firmato Godard
Il cinema tra le arti è forse quella più vicino all’animo hipster, perché unisce cultura e tecnologia. Il buon hipster non si abbassa MAI ad andare in un cinema, in mezzo a pop corn e schiamazzi, a meno che non sia in programma una retrospettiva su un autore ceco semisconosciuto morto suicida prima dei 30 anni. L’hipster consuma cinema all’interno delle proprie mura domestiche, sfruttando la sua infinita e gelosamente custodita collezione. Per farti capire, lui è sì quello che possiede ogni versione alternativa, ma che odia profondamente il commento del regista (vuoi insegnare cinema ad uno come me?!?). Volete fargli veramente male? Costringetelo a vedere un qualsiasi Natale dei Vanzina.