[highlight]Manca poco alla più insulsa delle feste. C’è chi la ama, chi la subisce, e chi la odia. Ecco perché dovresti anche tu.[/highlight]
Inesorabile e minaccioso si avvicina il 14 febbraio, San Valentino, la festa degli innamorati.
Ammettendo in partenza una mia personale ed innata avversione per le feste comandate ed i festeggiamenti in genere voglio però argomentare che in questa circostanza sono molteplici, almeno 10, i motivi oggettivi che la fanno annoverare di diritto nella top ten delle ricorrenze più detestabili.
Nulla di più efficace per introdurre il mio decalogo che una graziosa ed illuminante storiella che qualche settimana fa è circolata su Facebook.
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Storiella
Due amiche si confidano:
«Allora, è andata bene la tua serata di ieri di San Valentino?»
«No, per niente; è stato un vero disastro. Mio marito è arrivato a casa, in quattro minuti ha ingurgitato la cena che avevo preparato con cura durante tutto il pomeriggio, ha fatto l’amore con me in tre minuti, si è girato su un fianco e dopo due minuti dormiva già. E tu?»
«Oh, la mia serata è stata incredibile! Quando sono arrivata a casa mio marito mi attendeva sulla porta e mi ha invitata ad una cena romantica. Poi dopo la cena abbiamo fatto una passeggiata di un’ora. Tornati a casa ha acceso tutte le candele che c’erano in casa ed ha iniziato con i preliminari che sono durati un’ora! Poi abbiamo fatto l’amore per un’altra ora! Infine abbiamo discusso per un’altra oretta. È stato tutto meraviglioso!»
Nel medesimo tempo i due mariti discutono tra di loro:
«Allora la tua serata di ieri? Tutto bene? Si … fantastica .. Quando sono tornato a casa la cena era pronta. Ho mangiato, abbiamo fatto l’amore e mi sono addormentato. E tu?»
«Per me è stato l’inferno! Sono tornato a casa presto per riparare l’armadio in cucina. Al momento di avviare il trapano è saltata la corrente elettrica ed è stato impossibile riattivarla. Quando lei è tornata a casa l’ho portata a cena al ristorante altrimenti si sarebbe incazzata nera. La cena è stata talmente cara che non avevo più soldi per il taxi e quindi ci siamo dovuti sorbire una camminata di un’ora per rientrare a casa. A casa poi per via della mancanza di elettricità ho dovuto accendere delle dannate candele dappertutto perché non c’era ancora la corrente elettrica. Questa storia mi ha fatto girare talmente le palle che c’è voluta una buona ora finché mi venisse duro e un’altra ancora per “concludere”. Alla fine ero ancora incazzato e non riuscivo a dormire e durante tutto ‘sto tempo lei non ha fatto che parlare, parlare, parlare ….»
Ed ora, senza ulteriori indugi, ecco i dieci motivi che ho selezionato per voi, e vi garantisco che la scelta è stata davvero ardua.
1) Che significa festa degli innamorati?
La stessa definizione ne rivela la natura subdola ed ambigua. Mentre nelle altre circostanze lo status di festeggiato è inconfutabile, sei papà, mamma, è Natale, almeno all’anagrafe sei stata registrata di sesso femminile; in questo caso vale tutto e l’opposto di tutto.
Se ami il tuo cane, inevitabilmente ricambiato, puoi aspettarti da lui una scatola di cioccolatini? O se curi con amore le tue piante quel giorno le innaffierai con un fertilizzate rosa a cuoricini? Puoi presentarti in ufficio in guepiere e boa di struzzo per festeggiare con il tuo capo con il quale da anni intrattieni una relazione clandestina e che ami incondizionatamente a dispetto di moglie e figli ?
L’amore di per sé è di difficile definizione e di conseguenza la festa che lo celebra finisce con essere connaturata dall’ipocrisia.
Il 14 febbraio sono autorizzate, ed esortate, a festeggiare solo le coppie ufficiali.
2)La caccia agli innamorati
Dal punto precedente il passo è breve. Possibile mai che uno se in coppia non celebri il decapitato Santo o, peggio ancora, che seppur single, tu non abbia un amore, anche di seconda o terza mano, da rispolverare per non restare esclusi dai festeggiamenti? Suvvia, non uno di quelli che donano un’espressione ebete e gli occhi a cuoricino come Hallo Spank ma anche un “amoruccio”, un “amorucolo”, qualcosa di simile o che almeno gli assomigli, va bene anche una buona imitazione.
3) Cosa fai a …
Ci si è da poco ripresi dal fatidico “Cosa fai a Capodanno?”, qualcuno anche grazie al supporto di sedute dallo psicoterapeuta, che si è aggrediti da un nuovo inquietante quesito: “Cosa fai a San Valentino?” . Ma poi cosa si fa a San Valentino? Non è che le alternative siano molteplici: si va a cena, ci si scambiano infiocchettati pacchettini, ci si scambiano smancerie e per qualcuno è un’occasione extra rispetto al convenzionale sabato per fare sesso.
E se a San Valentino si decidesse di non fare nulla? Il giorno dopo occorrerebbe mentire.
4) Cosa regalare – Parte prima (lingerie)
Gettonatissimo per l’occasione è il regalo acquistato in un negozio di intimo, cadeau che dovrebbe far sentire desiderata la Lei in questione ed allietare il rispettivo Lui anche se, a tal proposito, occorre specificare che non esistono studi che abbiano rilevato la permanenza di un capo intimo femminile per più di 5 minuti dal momento in cui la “fortunata” lo svela orgogliosa al proprio partner.
Stendiamo un velo pietoso sui boxer che vengono ideati ogni anno in occasione della succitata festività, quelli con i cuoricini. Ma, e il ma vale per entrambi i casi, sbagliare la taglia dell’oggetto in questione è altamente probabile e rappresenta un’offesa a dir poco mortale, da lavare con il sangue.
5) Cosa regalare – Parte seconda
Quale regalo migliore di un bello smartphone che ci permetta di condividere con tutti i gioiosi momenti? Quest’anno una nota casa produttrice ha addirittura pensato ad un’offerta “sanvalentinesca”; ne compri uno e te ne regalano un altro uguale uguale per il tuo partner, così vi potrete messaggiare, taggare, loggare, wahtsappare e chi più ne ha più ne metta.
Giusto per divagare un attimo, vi siete mai chiesti coma mai non si sia diffusa l’abitudine di video chiamarsi nonostante diverse società produttrici di sfondi interscambiabili abbiano più volte intrapreso per protesta lo sciopero della fame?… No?!?
6) Il senso di colpa
Anche i più restii, circondati per giorni da vetrine romanticamente addobbate, martellati da mielensi spot e coinvolti loro malgrado nell’organizzazione dei San Valentino altrui vengono assaliti dal senso di colpa e cedono al “vabbè magari un simbolo”, contribuendo così ad alimentare la macchina infernale.
7) Le aspettative deluse
L’illuminante testo di John Gray “Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da Venere” dovrebbe entrare di diritto nei programmi scolastici sin dall’asilo, in modo che si capisca che non c’è cattiveria nel deludere le aspettative ma incapacità.
Soprattutto gli uomini, che quando ci indovinano è perché hanno qualcosa da farsi perdonare.
8) Censimento annuale
Gli statistici, che di solito si dilettano a verificare la qualunque, potrebbero indire dei censimenti annuali per verificare quanti amori eterni durano più di un San Valentino, e lo spergiuro amoroso previsto e prevedibile dovrebbe essere riconosciuto come attenuante per chi esasperato dalle smancerie al limite dell’induzione al diabete commetta gesti inconsulti.
9) Il giorno dopo
Come già anticipato, innamorati o meno che siate, festaioli o riservati come degli orsi bruni, non avete scampo: o festeggiate o il giorno dopo inventate.
Resterebbe la temeraria strada di dichiarare la verità, ma capisco che confessare di essere rimasti a casa in preda alla disperazione ad ingozzarsi di cioccolato (per lei) o di birra ed hamburger (per lui) richiede davvero una dose di coraggio considerevole.
10) Direttore bastardo
Se siete dei giornalisti o aspiranti tali ed avete un direttore bastardo, come la maggior parte dei direttori e come il mio, siate certi che non perderà l’occasione di assegnarvi un articolo su San Valentino, ben sapendo che per voi è come il sale nel caffè.
Ma voi potrete sempre salvarvi, come la sottoscritta, ricorrendo, come di consueto da diversi lustri, all’arma dell’ironia e attenderlo sulla sponda del fiume…
Ho scritto attenderlo, non ho specificato il cadavere…
Felice festa degli innamorati a tutti!