[highlight]Probabilmente lo hai visto, ma hai mai notato questi dettagli?[/highlight]
Jesus Christ Superstar nacque come album dal qual poi è nato un film nel 1973 diretto da Norman Jewison, trasposizione sul grande schermo del musical omonimo di Tim Rice, autore dei testi, e Andrew Llyod Webber, autore della musica.
L’opera narra gli ultimi sette giorni della vita di Gesù, Ted Neeley, che sono messi in scena da un gruppo di hippie. Tutto ciò sotto forma di musical, ma a differenza di altre trasposizioni cinematografiche di teatro musicale, Jesus Christ Superstar è interamente cantato, senza alcun dialogo parlato.
La narrazione è alquanto innovativa; la prospettiva del racconto è totalmente originale, perché segue il punto di vista di Giuda, interpretato da Carl Anderson, allontanandosi così dalla solita versione dei fatti di Gesù.
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Lo strano percorso di Jesus Christ Superstar
Caso più unico che raro nella storia del musical, JCS ha seguito il percorso disco-film-teatro e non quello tradizionale teatro-disco-film. Andrew Lloyd Webber voleva realizzare ciò che lui definiva “un’opera rock “, ma dopo aver inciso il disco – al quale partecipò, fra l’altro, Ian Gillan dei Deep Purple nel ruolo di Gesù e un’orchestra di 100 elementi – si rese conto di non avere abbastanza denaro per fare dell’album un film. Il produttore Robert Stigwood venne a conoscenza, per pura casualità di ciò che aveva progettato Webber e decise immediatamente di finanziare una versione cinematografica del disco, ritenendo che la grandezza quasi epica del racconto fosse più adatta al cinema che al teatro.
Il grande successo del film permise a Webber di realizzare finalmente l’allestimento teatrale a Broadway. JCS è tuttora uno dei musical più famosi di sempre.
Curiosità sul film
I film, si sa, sono pieni zeppi di errori e incongruenze – che in gergo vengono definiti bloopers – in particolare quando sono in costume, con un’ambientazione storica.
Jesus Christ Superstar non fa eccezione; il sito web www.bloopers.it, infatti, ha raccolto 22 errori presenti nel film. Noi ne abbiamo selezionati 9 per voi.
Eccoli.
1) La frase più famosa del film
La frase più famosa del film, il fulcro dell’intera opera, è la domanda che Gesùpone a Giuda per fargli capire di essere a conoscenza del suo tradimento:
[quote]Judas, must you betray me with a kiss?[/quote]
2) La croce sul set e le sue incongruenze
La croce che all’inizio viene scaricata dal tetto dell’autobus è molto più alta e più sottile di quella che Gesù porta sulle spalle durante la scena di “Superstar”. In realtà nel film potrebbero essere state usate almeno tre croci diverse. Una nella scena iniziale, un’altra che porta in spalla durante la salita sul monte e infine una terza per la scena della crocifissione. Analizzando bene la croce nell’ultima inquadratura del film potrebbe essere una quarta, anche se sembra molto simile a quella dell’inizio.
3) Le cinque note di Andrew Lloyd Webber
Un tema musicale composto da 5 note, che compare in alcune parti del film, come nella scena immediatamente successiva alla ripresa nel Tempio, è stato utilizzato da Andrew Lloyd Webber in “Evita”, dove le stesse cinque note vengono cantate diverse volte dal coro nel corso di tutto il musical, sempre sulle parole “Evita Peron”. Tale motivetto sembra essere un vero e proprio auto-omaggio, o può essere considerata la firma artistica dell’autore per siglare con un tocco d’ unicità le sue opere.
4) Il playback durante le riprese
Durante le riprese, tutte le canzoni, già registrate in studio complete di voci, furono diffuse sul set ad altissimo volume da enormi altoparlanti, in modo che gli attori non avessero problemi a cantare, e per coprire eventuali stonature. Nella scena di “Gethsemane”,però, Ted Neeley chiese esplicitamente di ascoltare solo la base, per cantare dal vivo. Tuttavia, dopo un paio di ciak, Neeley si accorse che era troppo faticoso cantare mentre si arrampicava sulla collina, come richiesto dal copione, per cui recitò il testo invece di cantarlo, con una intonazione drammatica degna di un attore shakespeariano. La voce che si sente nel film e nel disco della colonna sonora è quella pre-registrata in studio, escluso in un punto: quando Neeley si mette in piedi e grida verso il cielo, lì la voce è proprio autentica, registrata sul set, e poi montata nel punto corrispondente del disco da Robert Stigwood, il quale la preferì alla versione già fatta in studio.
5) Cantare quando non è il proprio turno
Durante la prima canzone, “Heaven on their minds“, Carl Anderson canta “Listen, Jesus, to the warning I give” . Subito dopo l’inquadratura si sposta su Gesù, Neeley, che sembra essere impegnato con un gruppo di persone. In realtà è palese che Neeley non stia affatto parlando, piuttosto sta recitando i versi della canzone; lo si vede chiaramente che intona “to the warning I give, please remember” insieme ad Anderson, prima che l’inquadratura torni su Giuda per il resto del verso “that I want us to live“. Evidentemente la canzone, con tutta la parte vocale già incisa era stata messa in onda durante le riprese, per guidare Anderson, e Neeley non ha resistito alla tentazione di cantare anche lui quel brano.
6) Tempistica perfetta
Tutto il film è stato girato nello stesso ordine in cui sono accaduti gli eventi e nello stesso tempo, ossia nel giro di una sola settimana. Gli attori sono arrivati sul set di lunedì ed il tramonto dell’ultima scena è stato ripreso durante il crepuscolo della domenica. Tenendo in considerazione il tema principale del film, i tempi sono molto appropriati.
7) Attenzione ai dettagli
In una delle ultime scene, mentre Giuda canta “Superstar” vengono mostrati dei tagli di riprese nei quali Gesù porta la croce su per il monte. In un’inquadratura, mentre è visto di spalle, si vede che cade, e un soldato alla sua destra allunga le mani, in segno d’aiuto, ma i soldati di quell’epoca non erano famosi per la loro clemenza nei confronti dei condannati a morte.
8) Dov’è il sangue di Gesù
La Croce viene aggiustata, o meglio raddrizzata, dai soldati. Pur volendo sorvolare sull’errore ormai noto dell’iconografia classica di Cristo, – i chiodi non venivano conficcati nel palmo dei condannati, bensì confitti nell’articolazione del polso, in quanto più resistente alla trazione – non vi è alcuna goccia di sangue, né sulle mani del protagonista né sul legno della Croce stessa.
9) Il finale svelato
Nella scena finale del film tutti gli attori risalgono sul pullman da cui sono scesi all’inizio, e anche Giuda il traditore sale insieme a tutti gli altri. Tutti tranne Gesù, che scompare dalla scena e lascia lì in sua rappresentanza la croce, vuota. Questo simboleggia la sua resurrezione.
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L’attesa sta per finire. Il 29 gennaio saremo al Teatro Augusteo di Napoli per assistere alla prima di Jesus Christ Superstar, il musical.