[highlight]Tra fantasia e realtà, ecco come nasce la leggenda che ancora terrorizza i marinai.[/highlight]
L’uomo, dall’alba dei tempi, ha sempre provato a dare una spiegazione razionale ai misteri, ma non sempre però la scienza e la ragione sono state efficaci. Allora, come spiegare eventi apparentemente inspiegabili?
La storia dell’umanità è ricca di miti e leggende, ma qual è la differenza tra un mito e una leggenda.
Il mito
Il mito, strettamente legato alla sfera religiosa, non è altro che un racconto di pura fantasia, utilizzato per spiegare ai diversi popoli fenomeni naturali, slegato da una ambientazione temporale o fisica definita. Come le fiabe, infatti, il mito viene inserito in un arco di tempo abbastanza vago, grazie a forme narrative come “C’era una volta…” o “Al principio era…”. Il tutto rivestito dalla sacralità, che trasforma il mito in un perno della letteratura religiosa. L’assenza di un riferimento temporale preciso non significa che non abbia un valenza storica; infatti, spesso è possibile risalire, attraverso studi storici e di linguistica, all’organizzazione della società antica a cui i miti appartengono.
Chiari esempi di miti sono il Mito di Atlantide, o il Mito del Diluvio Universale.
La leggenda
La leggenda, al contrario del mito, possiede una connotazione temporale ben definita. Il termine deriva dal latino legenda (cose da leggere, nda) e, in principio, si riferiva alle storie delle vite dei Santi. Solo i un secondo momento si è utilizzata la parola leggenda per indicare racconti fantastici costruiti intorno a fatti storici realmente accaduti.
Trasmessa prevalentemente per via orale, la leggenda, utilizzando il registro del fantastico, ha come obiettivo quello di spiegare eventi e rispondere alle “grandi domande” che gli uomini si pongono, ma anche celebrare le imprese di personaggi illustri.
La peculiarità delle leggende, come detto in precedenza, è l’oralità, la diffusione da una persona all’altra nel tempo. Questo comporta anche l’esistenza di diverse versioni della stessa storia, che ne aumentano il potere immaginifico.
Molto spesso sono ambientate in luoghi lontani, mete esotiche, posti desolati e abbandonati dall’uomo, in grado di suscitare fascino, paura e meraviglia.
Luogo misterioso e affascinante per eccellenza è il mare, capace di evocare nella mente dell’uomo le più fantastiche storie e leggende.
Il desiderio di esplorare nuovi mondi, scoprire tesori e terre lontane ha sempre spinto l’uomo a immergersi in lunghe avventure in mare. Dalle prime imbarcazioni Fenice nel Mediterraneo, alle veloci triremi greche, passando per le possenti navi vichinghe, fino alla missione di Cristoforo Colombo e alla scoperta dell’America. Non è un caso, quindi, che le leggende sui Sette Mari siano tra le più amate di sempre.
L’Olandese Volante
La più conosciuta, forse, è quella dell’Olandese Volante. Secondo la leggenda, l’Olandese Volante è una nave fantasma, dalle vele squarciate e circondata da nebbia, che è destinata a navigare per l’eternità.
Le origini – Le origini di questa leggenda sono varie. I primi riferimenti letterari risalgono ad un libro del 1795, “Viaggio a Botany bay”, di George Barringont, nel quale viene presentata come una semplice superstizione diffusa tra i marinai. Secondo molti appassionati e studiosi, ad ispirare la leggenda sarebbe la figura del Capitano Bernard Fokke, olandese, che nel Diciassettesimo secolo viaggiava tra l’Olanda e l’isola di Giava, in Indonesia. Chiamato “L’Olandese Volante” per la sua capacità di compiere viaggi in mare ad una velocità incredibile, si narra che abbia siglato un patto con il Diavolo per poter sopravvivere a una violentissima tempesta. Per questo, lui e la sua ciurma era costretto a navigare all’infinito senza potersi mai fermare.
Un’illusione ottica – Secondo gli scienziati, i presunti avvistamenti della nave fantasma da parte dei marinai in mare aperto può essere spiegata attraverso il fenomeno dell’illusione ottica; come accade nel deserto, o sulle strade asfaltate, i raggi solari vengono riflessi a causa della differenza di temperatura dell’aria vicino all’acqua e quella sovrastante, andando a creare degli “effetti onda”, comunemente detti miraggi.
I riflessi dei raggi solari però, possono provocare anche un altro effetto: cambiando l’angolazione, un oggetto, posto al di là dell’orizzonte, diventa visibile. Questo spiegherebbe come sia stato possibile avvistare la nave fantasma, in diverse parti del mondo a poca distanza di tempo.
Scienza a parte, la leggenda dell’Olandese Volante continua ad affascinare milioni di persone in tutto il mondo, e ad ispirare libri e film di successo.