[highlight]Da quando è arrivata in commercio la sigaretta elettronica sono sorti tantissimi dubbi a riguardo.[/highlight]
Delle sigarette elettroniche si è parlato moltissimo nel 2013, anno del boom di vendite e del successivo declino, provocato da sterili polemiche, come quelle sul divieto di utilizzo nei luoghi pubblici, così come accade per le sigarette tradizionali, e da un livello di tassazione che ha reso la vendita un’attività improduttiva (ne abbiamo parlato qui), senza dimenticare le discussioni sugli effettivi nocivi sulla salute di coloro che le utilizzano.
Ad oggi non si è ancora trovata una risposta definitiva a questa domanda, visto che da una parta ci sono numerosi esperti che affermano la non pericolosità delle sigarette elettroniche, ai quali rispondono altrettanti medici e scienziati che, invece, ne sostengono il contrario.
Ovviamente, il dibattito è molto acceso soprattutto tra chi promuove e sostiene la sigaretta elettronica e chi, invece, asserisce che si possa fare tranquillamente a meno, dato che il 70% di chi decide di smettere di fumare riesce a farlo senza aiuti e, soprattutto, senza passare da questa spiaggia.
Recentemente, però, gli esperti sembrano essere giunti a un punto d’incontro: la sigaretta elettronica è meno dannosa delle sigarette tradizionali, ma non è affatto innocua.
In effetti, qualche danno a bronchi e polmoni lo provocano, in particolare a causa della presenza di glicerina. Questa sostanza, raggiunti i 280 gradi, diventa tossica, e anche di solito le sigarette elettroniche non superano i 150 gradi, esiste comunque un rischio che non può essere sottovalutato.
L’ideale sarebbe cercare di smettere definitivamente di fumare, senza bisogno di aiuti, ma chi proprio non ce la fa e decide di passare alla sigaretta elettronica (come green-smoke.it ) per cercare di non fumare deve sapere tutto quello a cui va incontro e deve valutare bene tutti i pro e i contro. Ricordiamo che al momento non c’è una posizione univoca su questo dispositivo, ma si spera che in futuro si riesca a fare luce sulla questione. Nel frattempo, sempre più persone la usano, tanto da far parlare di un vero e proprio boom di vendite di sigarette elettroniche e dei vari liquidi che possono essere messi all’interno.
La sigaretta elettronica non fa male: ecco il parere di alcuni medici
Grazie alla diffusione della sigaretta elettronica sempre più persone hanno tentato di smettere di fumare, spesso lasciandosi convincere dalla pubblicità e dalla moda del momento. Quando si tratta di salute, però, è importantissimo cercare di informarsi adeguatamente, valutando i pro e i contro. Come abbiamo sottolineato in precedenza, non è ancora chiaro se le sigarette elettroniche rappresentino un pericolo o meno per la salute, e in pochi conoscono le tesi portate dagli esperti a sostegno delle due scuole di pensiero.
Iniziamo da chi sostiene che non facciano male. In molti sostengono che a gettare discredito sul dispositivo siano siano state le case del tabacco e fonti ad esse vicine, che hanno, è evidente, tutto l’interessa a screditarlo. La sigaretta elettronica, infatti, nasce con lo scopo di ridurre il consumo di sigarette fino a togliersi definitivamente il vizio del fumo, che, com’è noto, non creano solo dipendenza, ma anche danni ingenti al nostro organismo, a causa delle varie sostanze che contengono (catrame, nicotina, tabacco e molto altro).
Da quando sono state immesse sul mercato, le sigarette elettroniche hanno fatto registrare numeri record, tanto che se ne parla ovunque. Stando alle statistiche, sono 320 mila gli italiani che ricorrono alla sigaretta elettronica per provare a smettere di fumare. La usano soprattutto uomini e donne tra i 30 e i 45 anni, ma è diffusa anche tra i giovani. Stando a quanto dice l’Istituto Superiore di Sanità, quelle che potrebbero presentare problemi per la salute sono le sigarette elettroniche contenenti nicotina, mentre quelle senza non hanno effetti deleteri né a breve né a lungo termine. Bisogna ammettere che, grazie alla sigarette elettronica, moltissime persone hanno ridotto, in alcuni casi azzerato, il numero di sigarette tradizionali fumate ogni giorno.
Sebbene il vapore da esse prodotto sia sotto esame, c’è da dire che molti esperti del settore, anche impegnati nella lotta al cancro, fanno presente che questo tipo di dispositivo potrebbe essere utile per chi ha realmente intenzione di smettere di fumare.
Cosa succede negli altri Paesi del Mondo
Che sia deleteria o no, ricordiamo che la sigaretta elettronica è comunque vietata ai minori di 16 anni, al fine di evitare che questi ultimi incomincino a fumare il dispositivo, per poi passare alle sigarette normali. Inoltre, in alcuni Paesi come Norvegia, Australia e Canada la sigaretta elettronica è vietata per legge e non solo nei luoghi chiusi o pubblici. Altri Paesi come gli Stati Uniti e la Francia la considerano un dispositivo medico: quello che viene consigliato, in ogni caso, è di rivolgersi a un centro anti tabagismo, dove verrà indicata la via migliore per uscire dalla dipendenza da fumo. Ricordiamo, infine, che le sigarette elettroniche sono in vendita in appositi point, ma anche in altri punti vendita autorizzati: scegliere quella che fa al caso proprio è la soluzione migliore e aiuta a non avere problemi di nessun tipo alla salute.