[highlight]La crisi del Napoli, dal mercato che non soddisfa ai risultati deludenti di inizio stagione.[/highlight]
Il Napoli di Benitez stenta ad ingranare la marcia più alta. Dalla prima fila delle favorite per lo scudetto, gli azzurri sono indietreggiati un bel po’ nelle graduatorie dei pronostici. Dopo un’estate turbolenta e un calciomercato che non ha soddisfatto tifosi e critica, la squadra di Aurelio De Laurentiis è partita davvero male (in campionato come in Champions), con quel preliminare perso contro l’Athletic Bilbao che ancora fa male a giocatori e tifosi, ma anche alle casse della società.
Dopo il rocambolesco pareggio casalingo contro il Palermo, anche oggi, alla vigilia di Sassuolo-Napoli, si parla di un Benitez all’ultima spiaggia che adesso non può proprio più sbagliare. Ma cosa non è andato in questa prima fase di stagione?
La risposta a questa domanda è abbastanza ampia, tanto da rischiare di perdersi nelle motivazioni che hanno reso possibile la falsa partenza del Napoli. Tuttavia, per capire cosa sta andando storto, ci si può affidare alle parole di Benitez rilasciate dopo i primi passi falsi della squadra.
Dimaro, il ritiro più amaro
La passata stagione doveva servire per far capire quanto potesse essere grande il Napoli. Il primo anno di Benitez (coinciso col post-Cavani) è servito al tecnico per ambientarsi e per capire la società e la piazza in cui era sbarcato. E, in effetti, la stagione non è stata negativa, anzi. Col terzo posto e i preliminari di Champions conquistati, il Napoli dello spagnolo sembrava pronto a migliorarsi. Peccato che, a detta di tutti (critica e tifoseria), la società non abbia sostenuto molto il suo allenatore in chiave mercato. Così, mentre Roma, Juventus e addirittura Inter e Milan, si rafforzavano rispetto all’anno scorso, il Napoli restava a guardare quasi inerte. E il quasi è dovuto agli acquisti di Koulibaly, Novothny, Andujar, Michu, David Lopez e De Guzman. Tutti arrivati mentre partivano i vari Behrami, Pandev e Dzemaili.
Questo calciomercato ha fatto da contorno al tradizionale ritiro di Dimaro, dove il sostegno dei tifosi partenopei si è fatto sentire come ogni estate nonostante gli spifferi che fuoriuscivano dallo spogliatoio. Uno su tutti, quello riguardante José Maria Callejon, la grande rivelazione dello scorso anno, l’uomo di Benitez per eccellenza. Il giovane spagnolo, tentato dall’Atletico Madrid, viene cacciato dall’allenamento dal suo tecnico perché accusato di poco impegno. Qualche giorno dopo, Callejon scende puntualmente in campo nell’amichevole vinta per 3-1 contro il Kalloni, mettendo a segno una doppietta e provocando un autogol.
Delusione Champions: il Bilbao da paura e la rabbia di Higuain
Fin qui, ancora tutto bene. Il Napoli si avvicina al preliminare di Champions da favorito, nonostante la sorte gli abbia riservato l’avversario più ostico: l’Athletic Bilbao. Contro gli spagnoli, l’andata al San Paolo è già una delusione. A fine primo tempo Muniain porta in vantaggio i baschi e solo nella ripresa il Napoli rimette in parità le cose grazie ad una giocata di Higuain. Lo stesso argentino, nel dopopartita, si mostra nervoso:
[quote]Non ho voglia di parlare[/quote]
Benitez, invece, se la cava così:
[quote]Higuain è arrabbiato perché voleva vincere, come tutti noi. Al ritorno ripartiremo dal nostro secondo tempo.[/quote]
E al ritorno, in un San Mames traboccante di biancorosso, il Napoli illude tutti col gol di Hamsik. La difesa, però, comincia a gocciolare: Aduriz due volte e Gomez bucano la fragile difesa partenopea. Dopo la gara, Benitez chiosa l’eliminazione così:
[quote]Abbiamo commesso troppi errori, ora dobbiamo guardare avanti e pensare alla prossima partita.[/quote]
Serie A: la sofferenza di Genova e il ko col Chievo
La prossima partita parla italiano: il 31 agosto il Napoli debutta in campionato a Genova contro i rossoblu di Gasperini. Il diagonale di Callejon nel primo tempo lascia ben sperare: il contraccolpo europeo è stato assorbito, il Napoli è tornato e lo spagnolo riprende da dove aveva concluso lo scorso anno. Non sarà così. Il Grifone pareggia nella ripresa con Pinilla e solo nel finale, dopo un gol clamorosamente divorato dal contestato Insigne, il neo-acquisto De Guzman regala tre punti insperati al Napoli.
Una vittoria fortunosa che avrebbe permesso alla squadra di Benitez di tenere il passo di Roma e Juve. Anche perché, dopo la sosta per le Nazionali, al San Paolo arriva il Chievo. Sembra tutto scritto ma, si sa, i gialloblu sono storicamente la bestia nera degli azzurri. Il rigore sbagliato da Higuain, il gol di Maxi Lopez e le parate di Bardi: i veneti espugnano il San Paolo, Benitez si rammarica:
[quote]Difficile spiegare questa sconfitta, abbiamo fatto tanti tiri in porta, ma è mancato il gol […]. Dobbiamo essere più concreti davanti alla porta.[/quote]
L’illusione dell’Europa League e la sconfitta di Udine
Fuori dalla Champions, il Napoli deve dedicarsi all’Europa League. Eppure, nel debutto casalingo contro lo Sparta Praga, Benitez scrive la prima puntata del suo “turnover quasi integrale”. Rispetto alla gara col Chievo, il tecnico spagnolo cambia quattro undicesimi della formazione titolare e trema ancora per il vantaggio ceco firmato Husbauer. Ma stavolta Higuain aggiusta la mira dal dischetto; Mertens fa il resto segnando una doppietta.
In Europa il Napoli può tirare il fiato, in Italia no: a Udine Benitez e i suoi cadono ancora. Il gol di Danilo mette ancora una volta in mostra i difetti della retroguardia azzurra. Koulibaly non convince del tutto, Albiol non è quello dello scorso anno. Intanto, davanti fanno una fatica immensa a fare gol.
La depressione del San Paolo
Per queste ragioni il San Paolo si svuota, fino ai 18.000 spettatori circa di Napoli-Palermo dello scorso 24 settembre. Contro i siciliani, Hamsik e compagni non possono sbagliare. Stavolta il turnover non è molto ampio e riguarda soltanto Higuain che, prima di accomodarsi in panchina, precisa di non avere problemi fisici. Zapata e gli altri fanno bene il loro dovere. Dopo 11 minuti è già 2-0 (Koulibaly e Zapata); dopo 22′ è 2-2 (Belotti e Vazquez). I tormenti del Napoli continuano, anche quando a fine primo tempo Callejon riporta in vantaggio i suoi. Nella ripresa, infatti, è ancora Belotti a far arrabbiare i tifosi avversari, segnando il gol del definitivo pareggio e rischiando addirittura di far vincere i rosanero. I fischi del San Paolo si spostano dal solo Insigne (il bersaglio preferito da inizio stagione) a tutta la squadra e alla società.
Intanto Benitez dichiara:
[quote]Se perdiamo è colpa mia, se vinciamo è merito di tutti. Il calcio è così, ma non c’è problema[/quote]
E’ l’ennesimo segnale che nello spogliatoio non c’è serenità, a partire dai vertici societari che nonostante tutto continuano a non dare segnali importanti all’esigente piazza napoletana. Ora Benitez e i suoi dovranno trovare una risposta positiva dal campo, a partire da Sassuolo. Contro la squadra dell’ex capitano Paolo Cannavaro il Napoli non può più sbagliare… ancora una volta.