[highlight]Il nuovo device della Apple presentato due giorni fa si prepara a rivoluzionare il mondo della tecnologia. Ma non è il primo esperimento della casa di Cupertino[/highlight]
Al Flint Center di San Francisco Tim Cook & Co. hanno presentato al mondo intero, in pieno stile Apple, i nuovi dispositivi della mela morsicata. Dopo smentite, rumors e foto trapelate in rete, finalmente gli appassionati hanno potuto ammirare per la prima volta l’iPhone “bigger than bigger”, anzi, i due iPhone più grandi di sempre, l’iPhone 6 e l’iPhone 6 Plus. Schermi da 4,7” e da 5.5” pollici, nuove features e tecnologie e materiali sempre più pregiati caratterizzano questi due nuovi smartphone che si apprestano a invadere il mercato, prima statunitense, poi globale, lanciando la sfida ai competitors, in primis la coreana Samsung.
La novità di quest’evento, però, non sono stati solo i due nuovi iPhone, ma la “one more thing”; quando Tim Cook ha pronunciato queste parole, in ricordo del compianto Steve Jobs, l’emozione ha pervaso tutti gli astanti, e siamo sicuri anche quelli che hanno seguito l’evento in live streaming. Questa “one more thing” si è rivelata essere quello che tutti si aspettavano, ovvero l’avvento della Apple nelle wearable technologies, ovvero quei dispositivi tecnologici che diventano capi d’abbigliamento (o viceversa, se preferite); ecco, quindi, l’iWatch, l’orologio intelligente della casa di Cupertino.
Esteticamente molto bello e con funzioni di sicuro interesse, l’iWatch è una scommessa, e solo con il tempo potremo capire se sarà vincente oppure no.
Ma è davvero una novità? Un orologio intelligente non era mai stato prodotto dalla Apple in passato? Le risposta a queste domande sono: no, non è una novità; si, ne aveva già realizzato uno in passato.
Stranamente dimenticato, un dispositivo del 2010 della Apple ricorda molto, almeno nell’idea di fondo, l’iWatch presentato in pompa magna due giorni fa.
Non ve lo ricordate? Beh, eccolo qui:
L’iPod nano touch, il player musicale della Apple messo sul mercato nel 2010, aveva le dimensioni del quadrante di un orologio, in stand by mostrava l’orario e poteva essere indossato al polso grazie a cinturini disponibili in diversi colori e materiali.
Sicuramente l’iWatch è tecnologicamente avanzato rispetto all’iPod nano touch, ma resta il fatto che il seme di uno smartwatch in casa Apple sia stato piantato ben quattro anni fa, con questo device di cui quasi nessuno si ricorda.