Ice Bucket Challenge. Una secchiata d’acqua gelata in favore della ricerca contro la SLA

ice bucket challenge

[highlight]Attori, registi, cantanti e sportivi hanno accettato la sfida in favore della ricerca contro la SLA, la Sclerosi Laterale Amiotrofica. È il fenomeno dell’estate 2014, ma è per una buona causa[/highlight]

Qualcuno potrebbe storcere il naso, ma per diffondere informazioni, sopratutto quando si parla di malattie rare, è necessario avere un megafono molto potente, per non rischiare di rivolgersi solo a chi ne è affetto e ai loro cari. È questo il senso della Ice Bucket Challenge, un fenomeno divenuto virale durante quest’estate.

In cosa consiste?

È molto semplice. Il partecipante si rovescia sulla testa un secchio di acqua gelata e sfida una o più persone a fare lo stesso. In caso di rifiuto, chi riceve la sfida dovrà donare 100 dollari alla ASLA, l’associazione americana impegnata nella ricerca contro la SLA. Fortunatamente, anche chi si è sottoposto a questa “tortura” ha effettuato una donazione, restituendo alla sfida il suo originale significato simbolico.

Cos’è la SLA?

Come si legge sul sito della AISLA, l’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, la SLA è «una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni, cioè le cellule nervose cerebrali e del midollo spinale che permettono i movimenti della muscolatura volontaria». Le cause della malattia non sono ancora state scoperte in maniera chiara e definitiva, e questo la rende molto difficile da diagnosticare. Infatti, non esiste alcun test o procedura per confermare senza alcun dubbio la diagnosi di SLA. Bisogna sottoporsi a un attento esame clinico, da ripetere ciclicamente, ed effettuare una serie di analisi e controlli per cercare di confermare la diagnosi.

Ad oggi, non esiste una cura; l’unico farmaco approvato è il Riluzolo, la cui assunzione può rallentare la progressione della malattia.

Boom di donazioni

Anche se può apparire una stupidaggine, un modo per le celebrità di mettersi ulteriormente in mostra, l’aver ideato la Ice Bucket Challenge, grazie all’eco prodotta dai social media, ha fatto registrare un aumento considerevole delle donazioni ricevute dall’associazione. Ieri 18 agosto, sul sito ufficiale www.asla.com è stato pubblicato un articolo nel quale si legge che si è raggiunta la cifra record di 15,6 milioni di dollari, contro i “soli” 1,8 milioni registrati nello stesso periodo del 2013. Un risultato che ha superato anche le più rosee aspettative, segno che il ruolo di personaggi molto noti nella sensibilizzazione verso campagne benefiche può realmente cambiare le cose.

Il segreto del successo

Il segreto del successo della campagna sta nel fatto che, nonostante la nobile causa e la serietà della malattia in oggetto, i video realizzati dai partecipanti sono molto divertenti; un elemento, questo, da non sottovalutare. Un video di 20 secondi con una celebrità che si rovescia un secchio d’acqua gelata sulla testa funziona di più rispetto agli spot che puntano sull’emotività e, sopratutto, sul senso di colpa.

Attori, cantanti, personaggi dello spettacolo, politici, industriali, la Ice Bucket Challenge ha coinvolto migliaia di persone, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito.

I video

http://youtu.be/DFVezzjAhFY

http://youtu.be/1WF6NtlSxXo

http://youtu.be/FTxWYJwrq04

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