[highlight]Lo storico anfibio nato in Inghilterra nel 1960 ha avuto un ruolo fondamentale nella rivoluzione culturale post sessantottina[/highlight]
Se decidete di andare a Londra – ovviamente dopo aver letto il nostro articolo – ritagliate del tempo per visitare Camden Town, storico quartiere situato a Nord della City. Qui, c’è il negozio del marchio che meglio rappresenta la controcultura underground e punk degli anni ’70, quando la rivoluzione passava anche attraverso l’abbigliamento e lo stile di vita alternativo. Stiamo parlando della Dr. Martens, produttore dei famosissimi stivaletti anfibi, realizzati con una pelle lucida e con le caratteristiche cuciture colorate e ben visibili.
Un po’ di storia
Come ogni prodotto leggendario, la storia del marchio Dr. Martens è molto interessate. Durante la seconda guerra mondiale un medico tedesco, Klaus Martens, riportò una ferita al piede a causa di una caduta sulla neve. Gli stivaletti in dotazione dell’esercito erano molto rigidi e pesanti, poco comodi, così il dottor Martens decise di creare una suola dotata di un innovativo cuscinetto d’aria ad ammortizzare il colpo, e inserito in uno stivaletto realizzato con pelle morbida. convinto che la sua creazione potesse avere anche un successo commerciale, il medico tedesco provò in tutti i modi di vendere il suo brevetto, invano. Fino a quando, nel 1959, non incontrò William Griggs della R.Griggs Group Ltd e la sua vita cambiò radicalmente. Dopo un solo anno, fu messo in commercio il primo modello di Dr. Martens, la 1460, che prende il nome dalla data di uscita del prodotto, il 1 aprile 1960. Nacque così il classico stivaletto anfibio a otto buchi, rosso ciliegia.
Dal movimento operaio al punk
Essendo uno stivaletto molto comodo, si diffuse in pochissimo tempo negli ambienti operai, e successivamente divenne una scarpa “pubblica”, in uso tra i poliziotti e i postini. Essendo categorie professionali molto legate ai sindacati e alla sinistra britannica, le Dr. Martens assunsero una dimensione politica, e nel giro di un paio d’anni divenne il simbolo della controcultura undergroud, grazie anche a personaggi come Pete Townshend, leader della band che ha “inventato” il punk, i The Who, che dichiarò di amare le Dr. Martens, al punto da citarle anche in una sua canzone del 1982, Uniforms (Corp d’Esprit):
[quote]Wear your braces round your seat. Doctor Martens on your feet. Keep your barnet very neat. For credibility on street[/quote].
Anche un’altra band che ha fatto la storia della musica punk britannica legò la propria immagine agli stivaletti brevettati dal medico teutonico, i Clash. Nel video di uno dei loro classici, “Rock The Casbah”, i membri della band indossano le Dr. Martens.
Declino e ripresa
Con la disgregazione del movimento punk a livello internazionale inizia il declino del marchio, che è costretto a spostare la produzione dall’Inghilterra ad alcuni paesi dell’Asia. Solo alla fine degli anni ’90, grazie a una ritrovata passione per il vintage e il revival, la Dr. Martens ritorna a brillare e a produrre stivaletti di qualità. Il suo nome, però, non è più legato a un certo tipo di cultura o di stile di vita; è diventato un oggetto alla moda, che riesce ancora, nonostante tutto, a dare un tocco di eccentricità e di originalità a chi le indossa.
I tempi sono cambiati, e se in passato le Dr. Martens hanno accompagnato la più grande spinta rivoluzionaria del secondo dopoguerra, oggi le ritroviamo in video come questo:
Non ci sono più i simboli di una volta!