FB@Work: Facebook diventa uno strumento di lavoro

Fb@Work

[highlight]Secondo alcune fonti statunitensi, alcuni ingegneri di Facebook starebbero mettendo a punto nuovi strumenti software per trasformare il famoso social network da semplice “passatempo” a vero proprio collaboratore digitale[/highlight]

Passare l’intera giornata a navigare su Facebook? Roba da fannulloni! E’ questa, probabilmente, l’affermazione che più di tutte sembrerebbe prestarsi ad una clamorosa smentita grazie alle recenti voci di corridoio che corrono tra Stati Uniti ed Europa in merito ad un nuovo rivoluzionario progetto controfirmato da Mark Zuckerberg. Secondo quanto riportato da diverse fonti – rigorosamente anonime – vicine agli ambienti di sviluppo del social network californiano, presto potrebbero essere introdotti una serie di strumenti capaci di trasformare Facebook da mero “passatempo” a vero e proprio collaboratore digitale.

Nasce FB@Work

Letteralmente “Facebook al lavoro”, è questo il nome più accreditato per il nuovo progetto che presto porrebbe mettere il famoso social network sotto una nuova luce all’interno dell’ambito lavorativo. Stando alle parole delle fonti, dietro al lavoro per la progettazione della nuova suite professionale ci sarebbe un pool di ingegneri – alcuni dei quali già coinvolti nella realizzazione di Graph Search – che nel corso degli ultimi mesi avrebbero realizzato il “telaio” di FB@Work tra le mura della nuova sede di Facebook a Londra.

In realtà, il progetto sarebbe stato sviluppato soltanto geograficamente lontano dal quartier generale del social network a Menlo Park dal momento che, stando ai racconti di alcuni ex dipendenti dell’azienda, già da tempo tra i diversi team vengono utilizzate piattaforme digitali attraverso le quali vengono condivisi documenti, anteprime ed informazioni riconducibili ai singoli progetti. Insomma, i dipendenti di Facebook già utilizzano il social network come strumento di lavoro senza per questo essere indicati come dei fannulloni.

L’obiettivo, dunque, sembrerebbe essere quello di estendere tale profilo anche ai “comuni” utenti del social network. In merito al progetto di FB@Work, uno sviluppatore avrebbe confermato lavorare al “progetto più divertente della propria vita” con la realizzazione di una versione “lavorativa” di Facebook. Alla base del progetto, però, la stessa fonte avrebbe negato uno stravolgimento del codice sorgente sul quale si basa Facebook, così da rendere immediatamente compatibile la suite con le piattaforme più utilizzate dagli utenti, come iOS e Android, ma anche più semplicemente quella web.

Sfida a LinkedIn

Che Facebook avesse tutte le carte in regola per diventare molto più che un comunque social network sembrava essere già evidente a distanza di pochi anni dal suo debutto, quando, a seguito di una diffusione a macchia d’olio alimentata dall’apertura internazionale delle iscrizioni e l’abbassamento dell’età minima, aziende ed attività commerciali hanno iniziato ad utilizzare gli strumenti pubblicitari a messi a disposizione per promuovere le proprie attività. Ma con l’entrata in scena si FB@Work le cose potrebbero cambiare ulteriormente, dando spazio a strumenti capaci di ottimizzare il lavoro all’interno delle aziende riconducibili direttamente al proprio account. Senza contare il fatto che una eventuale estensione delle funzionalità di Facebook verso una direzione professionale metterebbe i bastoni tra le ruote anche al più che affermato LinkedIn, fino ad ora rimasto un po’ ai margini della lotta al dominio dei  social network. Sul punto da Londra e Menlo Park i principali portavoci di Facebook si sono rifugiati in un laconico “no comment” che lascia ben sperare almeno sulle buone intenzioni del progetto.

Quale sarà esattamente il destino di FB@Work è ancora tutto da chiarire, ma, nell’ipotesi in cui dovessero trovare conferma le voci delle ultime ore, si tratterebbe di uno dei progetti più interessanti realizzati dall’azienda di Mark Zuckerberg che, oltre ad investire su startup di successo come Instagram e WhatsApp, andrebbe a smentire clamorosamente le voci su una eccessiva staticità – critica per certi versi paradossale considerato il settore dei social network in continua evoluzione – rispetto ai prodotti della concorrenza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Torna in alto