[highlight]Secondo alcune voci provenienti dagli ambienti di produzione legati all’azienda di Cupertino, la catena di montaggio del chicchieratissimo iWatch potrebbe essere avviata a breve per poi lanciarlo sui mercati internazionali ad Ottobre[/highlight]
Tutto pronto per avviare la produzione. Sono anni che all’interno di quello che può essere definito il mercato dei dispositivi indossabili, le voci di corridoio continuano ad annunciare il lancio del celebre iWatch di Apple senza, però, trovare riscontri ufficiali. Ultimo caso è quello dell’indiscreta e solitamente affidabile Reuters che, all’interno di un recente articolo, ha scommesso sull’imminente avvio della produzione dello smartwatch per un lancio internazionale previsto nel mese di Ottobre.
Kit Health creato ad hoc
Non sarebbe un caso, infatti, che tra le principali novità di iOS 8, il nuovo sistema operativo dedicato ad iPod touch, iPhone ed iPad, faccia capolino il nuovo kit “Health” dedicato, appunto, al monitoraggio del proprio stato di salute – ossia la cosiddetta killer app dell’iWatch. Secondo la fonte citata dall’agenzia statunitense, l’azienda di Cupertino avrebbe previsto una produzione di circa 50 milioni di esemplari da spedire entro la fine del 2014, anche se i numeri definitivi potrebbero variare.
Un produzione lenta, ma efficace
Inoltre, sempre secondo la “gola profonda” – ritenuta piuttosto affidabile in quanto vicina agli ambienti di produzione asiatici – attualmente l’iWatch si troverebbe in una fase di test finale presso gli stabilimenti di Quanta, indicati come il principale produttore dello smartwatch per i prossimi mesi con circa il 70% degli ordinativi.
Una progettazione complessa. A differenza di quanto accade per gran parte della concorrenza, capace di “sfornare” prodotti con velocità decisamente invidiabili, l’azienda di Cupertino si è sempre distinta per una certa lentezza nella progettazione, a causa di una maniacale attenzione per i dettagli e l’ottimizzazione dei contenuti. Elementi che, evidentemente, riescono a fare la differenza tra un prodotto commerciale ed uno rivoluzionario, così come è accaduto per iPod, iPhone ed iPad che saranno ricordati come i primi prodotti della propria categoria, ma certamente anche come quelli di maggior successo. Ed è questa la strada che sembra essere stata intrapresa dagli ingegneri Apple per lo sviluppo dell’iWatch che, quasi ignorando i prodotti della concorrenza come il Samsung Galaxy Gear (con una piccola deroga nell’evidenziarne i punti deboli), avrebbero investito gli ultimi quattro anni nella progettazione del primo orologio intelligente dell’azienda.
Come funziona?
Le funzionalità faranno la differenza. Come già sottolineato, l’iWatch di Apple, oltre a non essere ancora ufficiale, con il suo ipotetico lancio sul mercato non sarebbe il primo della sua categoria. Ma ciò che potrebbe davvero fare la differenza rispetto alla concorrenza sono le sue funzionalità. Con la presentazione di iOS 8 è risultato evidente, infatti, che l’azienda di Cupertino avesse puntato sull’integrazione dei dispositivi indossabili per il monitoraggio della salute degli utenti.
Così, realizzare uno smartwatch che si limitasse a ricalcare le funzionalità di iPod touch, iPhone ed iPad non avrebbe avuto senso – un’osservazione che evidentemente per molti prodotti della concorrenza non è stata avanzata in fase di progettazione – puntando piuttosto ad un dispositivo capace di creare un vero e proprio “collegamento” tra l’utente ed i propri dispositivi portatili. Tale ipotesi sembra trovare la sua conferma in alcune voci delle ultime ore secondo cui il nuovo iWatch sarebbe dotato di almeno dieci sensori capaci di tenere sotto controllo lo stato di salute degli utenti ed archiviare i risultati <dell’app Health – disponibile con iOS 8 – in maniera del tutto automatica.
Non ci resta che attendere
Se dunque pare ormai vicino il debutto del nuovo iWatch, che a conti fatti potrebbe vedere la luce proprio in corrispondenza della distribuzione di iOS 8, restano ancora diversi dubbi sulle eventuali varianti cromatiche e, soprattutto, su quello che potrebbe essere il prezzo consigliato al pubblico che certamente non sarà riconducibile a quello di un prodotto low cost.