La storia di Serey Die. Quella vera!

Serey Die

[highlight]Ne hanno parlato tutti i giornali, riportando delle informazioni non proprio corrette. Ecco la vera storia del giocatore della Costa d’Avorio che è scoppiato in lacrime durante l’inno nazionale[/highlight]

Il giornalismo ai giorni nostri non si basa più sulla diffusione delle informazioni, ma sulla pubblicazione di storie. Che siano vere o inventate, poco importa. Ciò che conta per gli editori è che si clicchi sul link che conduce alle pagine del proprio giornale online. Sia chiaro, non c’è niente di male nel cercare di attrarre sempre nuovi lettori, ma non si può completamente prescindere dai fatti quando si scrive un articolo.

Serey Die

Durante la partita dei Mondiali tra Costa d’Avorio e Colombia un calciatore ha attirato l’attenzione dei media e degli spettatori. Quel giocatore è Sereso Geoffroy Gonzaroua Die, meglio noto con il nome Serey Die, nazionale ivoriano in forza al club svizzero del Basilea. Al momento dell’inno nazionale del suo Paese, Serey si è commosso fino alle lacrime, piangendo vistosamente. Una scena molto commovente, toccante, che ha generato molteplici interpretazioni.

La versione più accreditata e che ha fatto immediatamente il giro del mondo è la seguente: il padre è morto due ore prima dell’inizio della partita.

Come capita sempre più spesso, su Twitter sono apparse centinaia di migliaia di messaggi con l’hashtag dedicato #respecttosereydie.



Radamel Falcao, campione del Monaco e della selección colombiana, ha assistito alla scena dal vivo e ha prontamente postato questo messaggio sul noto social network dei cinguettii:

 Qual è la verità?

Se la prima indiscrezione proveniente dall’Inghilterra – nello specifico dal Daily Mail – riferiva della morte del padre poco prima del fischio d’inizio della gara, con il passare delle ore questa versione è stata rettificata. Il padre di Serey Die, in realtà, è morto nel lontano 2004; a questo punto, quindi, la causa del pianto è passata dalla fresca notizia del decesso al ricordo del padre, personaggio troppo importante all’interno dell’economia della storia per essere accantonato. Altro giro, altra notizia che si diffonde come un virus nei quattro angoli della terra, mentre sul web le bacheche di Facebook e di altri social network vengono invase da foto del calciatore e meme vari creati per l’occasione.

Dopo la gara, venendo a conoscenza del clamore suscitato, Serey fa quello che ogni persona intelligente farebbe nel 2014: scrive un post su Facebook nel quale chiarisce la questione.

Dalle parole del giocatore, quindi, si evince che il ricordo del padre nella sua commozione non ha avuto alcun ruolo;  il pianto è stato provocato, in realtà, da un forte orgoglio nazionale e dalla gioia che ha provato in quel momento nel poter rappresentare il suo Paese.

E i giornali, che fanno?

A quel punto tutti i siti web e i giornali hanno prontamente riportato la versione dei fatti raccontata dalla voce più autorevole, ovvero l’autore del gesto. Assolutamente no! Questa mattina era ancora possibile imbattersi in articoli, anche su quotidiani con una storia importante alle spalle e una platea di lettori molto vasta, che continuano a raccontare la storia “acchiappa like” del padre deceduto. Che sia stato fatto in mala fede o per completa inadeguatezza, non sta a noi verificarlo. Ma una cosa è certa, continuare a riportare notizie false perché giudicate più interessanti della realtà dei fatti è cosa ben diversa dal giornalismo.
Nel 2004, l’anno in cui è morto il padre di Serey Die, il giocatore ivoriano militava in un club locale, il Stade d’Abidjan, sicuramente poco noto anche ai più competenti in questioni di calcio. E, guarda caso, nessun giornale del mondo riportò la notizia della morte del genitore di un completo sconosciuto.

I ringraziamenti di Serey Die

Il calciatore ivoriano, comunque, ha ritenuto opportuno ringraziare pubblicamente per i messaggi di affetto ricevuti nelle scorse ore, creando un pagina Fan su Facebook e un account Twitter.

Comunque siano andate le cose, le lacrime di un calciatore durante l’inno nazionale è una di quelle immagini che fanno bene allo sport, oltre che al cuore.

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