[highlight]Ogni transazione di vendita o locazione viene registrata in un atto che in seguito viene archiviato e ‘conservato’ in un ufficio preposto della vostra provincia, dove poi è possibile avanzare una richiesta di consultazione. Questa è la conservatoria dei registri immobiliari. Conosciamola meglio.[/highlight]
Con “conservatoria dei registri immobiliari” ci si riferisce a un ufficio/ente preposto della Provincia al cui interno si conservano, e dove è possibile consultare, diversi documenti tra cui i passaggi di proprietà degli immobili, le trascrizioni degli immobili (ipoteche, privilegi, diritti), le iscrizioni e le registrazioni di altri atti, come ad esempio le locazioni immobiliari.
Ogniqualvolta comprate casa, redigete un contratto d’affitto, eliminate un’ipoteca, attuate una successione o un passaggio di proprietà, la conservatoria dei registri immobiliari accoglie un documento redatto dal notaio, dunque un atto notarile, lo registra e lo ‘conserva’ nel tempo.
Per quel che concerne la consultazione di documenti, c’è un iter preposto. L’iter da seguire per richiedere dei documenti alla conservatoria dei registri immobiliari consiste, solitamente, nel riempire un modello apposito con i propri dati o quelli di una società e consegnarlo al personale preposto.
Sarà l’operatore dell’ente a eseguire la visura a carico del nominativo e a consegnare l’elenco con tutte le formalità a favore (acquisti), contro (vendite) e iscrizioni (ipoteche) riguardanti gli immobili del nominativo fornito.
Questo appena descritto è l’iter per l’archivio cartaceo della conservatoria, per il quale si deve corrispondere un costo per ogni formalità da stampare.
Presso la conservatoria dei registri immobiliari è possibile richiedere anche la copia autentica degli atti registrati ed è inoltre possibile effettuare visure sulle altre conservatorie d’Italia.
In tal caso l’operatore della conservatoria accede in tempo reale per via telematica agli archivi informatizzati delle varie conservatorie. Sì, perché da un certo punto in poi, dalla carta si è passati alla rete e dunque ogni documento viene scannerizzato e digitalizzato, per poi essere inserito in un database italiano consultabile comodamente da altri operatori lontani. Il pregresso all’informatizzazione rimane invece ancora su cartaceo.
La modalità online
L’Agenzia del Territorio consente l’accesso alle banche dati catastali e ipotecarie alle pubbliche amministrazioni e a privati cittadini, secondo l’art. 59 – comma 7-bis – del Codice dell’Amministrazione Digitale.
Per garantire la tutela della privacy gli accessi sono tracciati conservando l’identità di chi accede tramite l’identificazione attraverso un id e una password.
Per le pubbliche amministrazioni, le imprese e i professionisti l’accesso telematico alle banche dati catastale e ipotecaria è consentito attraverso un sistema tecnologico denominato Sister.
È possibile accedere a tali servizi a seguito della stipula di specifica “Convenzione per l’accesso al sistema telematico dell’Agenzia del Territorio per la consultazione delle banche dati ipotecaria e catastale”, in base a quanto disposto dal Decreto del Direttore dell’Agenzia del Territorio del 4 maggio 2007 e successive modifiche e dal Decreto del Direttore dell’Agenzia del Territorio del 18 dicembre 2007.
La convenzione deve essere redatta e presentata esclusivamente in modalità telematica, con autenticazione attraverso firma digitale.
Ci sono poi anche siti mediatori che aiutano il privato a ottenere una visura ipotecaria digitale, senza troppi problemi.
Per consultare i registri della conservatoria, infatti, è possibile richiedere una visura ipotecaria on line.
La visura ipotecaria online consiste in un documento contenente un elenco di formalità (trascrizioni di atti) relativi ad un immobile o un soggetto.
Ogni formalità viene identificata con una data, un numero di registro generale e particolare.
Solitamente si tratta di compravendite, successioni, ipoteche e cancellazioni delle stesse.
Dietro un corrispettivo economico, questi siti forniscono la visura catastale di cui necessitate, ponendosi come terze parti mediatrici, senza però togliere nulla al lavoro degli operatori della conservatoria.