[highlight]In cosa consiste una certificazione antimafia? Chi la deve richiedere e perché? Qual è l’iter burocratico da intraprendere e quanto costa?[/highlight]
La certificazione antimafia consiste in un vero e proprio certificato di registrazione d’impresa, che viene rilasciato esclusivamente dalla Camera di Commercio della propria città. È un documento basilare, rilasciato in bollo, che ha un valore legale e che viene rilasciato previo controllo da parte della Prefettura.
Spetta alla Prefettura comunicare, dopo un’indagine, la “mancanza di cause di decadenza, sospensione o divieto e di tentativi di infiltrazione mafiosa (secondo la legge 575), verso soggetti che vogliono instaurare rapporti con la pubblica amministrazione”.
Si potrà ottenere la certificazione antimafia solo nel caso che questo controllo abbia esito positivo. In caso contrario, si otterrà un invito a rivolgersi in Prefettura.
Il certificato antimafia è dunque un documento da dover ottenere per avviare lavori e collaborazioni di vario tipo e senza il quale non si hanno i requisiti legali per procedere.
Cosa occorre per ottenere un certificato antimafia?
Per ottenere un certificato antimafia occorrono le domande di informazione e comunicazione antimafia, l’iscrizione alla Camera di Commercio e l’imposta di bollo.
La documentazione può essere richiesta da ciascuna impresa presente sul territorio nazionale, iscritta alle Camere di Commercio, da ciascuna amministrazione o ente pubblico, azienda, ente o società controllate dallo Stato o da altri enti pubblici. In realtà, anche i privati possono richiedere il certificato antimafia, ma devono presentare una copia della lettera in cui si accerta che l’amministrazione competente è a conoscenza e non ha espresso niente in contrario all’intenzione del privato.
Praticamente, è necessario compilare una domanda di richiesta, secondo i modelli, su carta semplice da presentare alla Prefettura della sede dove è sita l’amministrazione del richiedente, secondo gli orari e i modi previsti dalla specifica Prefettura. Se è personalmente il titolare a presentarla, basta che firmi e alleghi una copia della carta d’identità. In caso contrario, occorre l’atto di delega accompagnato dalla firma autenticata del titolare. Per ritirare il certificato, non può essere delegato nessuno.
Il costo del procedimento varia in base alla lunghezza del documento che è stato richiesto. In ogni caso ci sono dei costi fissi che contemplano il prezzo del diritto di Segreteria di 10 euro, quello della marca da bollo di 14,62 euro per ogni 100 righi.
Il certificato antimafia ha una durata di sei mesi a partire dalla data di rilascio.
Informazione e comunicazione antimafia
La certificazione antimafia si compone di due parti: l’informazione e la comunicazione.
L’informazione riguarda il prendere conoscenza di eventuali tentativi di infiltrazione da parte della mafia nella società o impresa ed è essenziale prima di iniziare qualsiasi operazione.
Una volta acquisite queste informazioni, devono essere esibite all’amministrazione competente entro un limite di 30 giorni e nei casi più complessi entro 45 giorni. Scaduto il termine, le Amministrazioni procederanno anche senza le informazioni del Prefetto.
Per questa operazione è richiesta una domanda di informazioni o da parte di privati o da parte di enti pubblici, a seconda del caso e il modello di dichiarazione sostitutiva di certificazione.
La comunicazione antimafia è prevista nei casi richiesti dalla legge e può anche essere sostituita, in determinati casi, da un’autocertificazione autentica oppure dai certificati di iscrizione, che vengono rilasciati dalla Camera di Commercio Industria e Artigianato con la dicitura ‘antimafia’.
Anche qui la documentazione richiesta riguarda una domanda di comunicazione da parte di privati, intesi o come società o come persone fisiche oppure da parte di enti pubblici, a seconda del caso previsto.