[highlight]Con quel gesto ha commosso milioni di persone in tutto il mondo, non solo appassionati di calcio. Ma la prima versione della storia è risultata essere errata[/highlight]
La finale di Champions League disputata sabato scorso a Lisbona tra le due squadre madrilene, il Real Madrid allenato dall’italiano Carlo Ancelotti e l’Atletico Madrid del “Cholo” Simeone, fresco vincitore della Liga Spagnola, non resterà nella storia solo per la bellissima vittoria in rimonta dei blancos dopo aver pareggiato all’ultimo minuto di recupero del secondo tempo, ma per un gesto che con lo sport centra poco.
Cristiano Ronaldo e Albert
Subito dopo il triplice fischio finale dell’arbitro il pallone d’oro Cristiano Ronaldo si è tolto la maglia e si è diretto verso gli spalti per abbracciare uno spettatore. Un gesto sincero, commovente, che ha fatto il giro del mondo regalando un immagine del campione più umile e umana.
Nei giorni successivi tutti i giornali – compreso noi – hanno riportato una versione della storia dietro l’abbraccio, che si è rivelata essere errata. Infatti, lo spettatore illustre non era un certo Albert, vecchio amico di CR7 che, secondo un’aneddoto mai confermato dal diretto interessato, avrebbe sacrificato la sua carriera per avvantaggiare quella del più talentuoso compagno di squadra.
Una storia strappalacrime, cinematografica, ma finta.
Cristiano Ronaldo e Hugo
Attenzione, però, perché anche se questa versione dei fatti non corrisponde a verità, non significa che non ci sia una storia altrettanto appassionante dietro quel gesto. Anzi, molto probabilmente la verità supera di gran lunga la fantasia dei giornalisti.
Infatti, lo spettatore abbracciato con trasporto e amore fraterno dall’attaccante del Real Madrid è Hugo dos Santos Aveiro, fratello di Ronaldo. Alla base di tutto c’è una scommessa che i due avrebbero fatto: «Io vinco la Champions e tu smetti di bere».
Si, perché Hugo è un alcolizzato, con un passato fatto di abuso di droghe. La dipendenza da sostanze stupefacenti è, purtroppo, una costante nella vita di CR7; suo padre, Dinis, è morto a 52 anni proprio a causa dell’abuso di alcol.
A differenza di molti campioni del passato, come George Best, Cristiano Ronaldo è riuscito a stare alla larga dagli eccessi. Anzi, il dolore per la perdita del padre e l’evidenza degli effetti devastanti della dipendenza lo hanno spinto più volte a lottare per salvare suo fratello Hugo, con risultati altalenanti.
Adesso, però, è riuscito a strappare una promessa da Hugo, quella di smettere di bere se avesse vinto la tanto attesa “decima”, la decima Champions League nella storia del Real Madrid.
Lui ha vinto una coppa, il fratello potrebbe vincere la partita della vita. Speriamo che sia un uomo di parola.