[highlight]Le autorità confermano: circa 400 le persone bloccate, più di 200 i morti [/highlight]
Soma – città turca della provincia di Manisa, a 120 chilometri da Smirne – vive una vera e propria tragedia, a seguito di un’esplosione avvenuta in una miniera di carbone, mentre erano a lavoro 787 minatori.
Quasi immediata la mobilitazione dei soccorsi che hanno iniziato a pompare aria fresca nella miniera in rovina, per permettere ai sopravvissuti di respirare, vista la limitata autonomia delle loro maschere anti-gas (si aggira tra i 45 minuti e l’ora e mezza). Ammontano a più di 200 i corpi già recuperati dai soccorritori.
Alla notizia dell’incidente, il premier turco Recep Tayyip Erdogan, ha annullato il suo viaggio in Albania per seguire la vicenda da vicino. Sono infatti molti i precedenti incidenti nelle miniere turche: nel 1992 hanno trovato la morte 263 minatori della miniera di Zonguldak, sul Mar Nero e nel maggio del 2010 altri 30 lavoratori sono morti nella stessa maniera.
In seguito all’incidente nella capitale Ankara un migliaio di manifestanti si è radunato presso l’Università e si è mosso in direzione del ministero dell’Energia. Il corteo è stato fermato dalla polizia con l’utilizzo di lacrimogeni e cannoni ad acqua, in risposta agli attacchi dei manifestanti radunatisi senza autorizzazione.
Allo stesso tempo un altro gruppo di manifestanti si è radunato di fronte alla sede di Istanbul dell’azienda, Soma Coal Mining Company, che gestisce la miniera di Soma, esibendo cartelli con messaggi provocatori, come
[quote]Non sono morti beatamente. Questo è omicidio, non è destino[/quote]
La frase si rifà ad una dichiarazione, molto criticata, del premier Erdogan risalente all’incidente del 2010, che sottolineava come la morte fosse “il destino dei minatori”, che erano “morti beatamente”.
Intanto l’azienda turca ha chiuso il proprio sito internet. Sulla homepage appare un messaggio che sottolinea come la tragedia della miniera sia un “triste incidente”, e parla di un’inchiesta per accertare le cause di tali tragici fatti.
Ma un’inchiesta era stata già proposta dal partito di opposizione CHP, capitanato da Kemal Kilicdaroglu, preoccupato dello scarso rispetto delle norme sulla sicurezza della miniera di Soma. Tale inchiesta è stata bocciata dal partito AKP, che vanta la maggioranza nella Grande Assemblea di Ankara.
Insomma sembra che il disastro della miniera di Soma, scatenato probabilmente da un cortocircuito che ha provocato l’incendio e la successiva esplosione, sia figlio della continua disattenzione mostrata alla popolazione, da parte di una classe politica sempre più concentrata sul profitto e no sulla gestione del proprio Stato.
Restano infine in uno stato di logorante e drammatica attesa, le famiglie dei minatori ancora intrappolati che si sono radunate dinanzi i cancelli della miniera.
A ricordare le vittime è stato Papa Francesco che in un appello nel corso dell’udienza generale ha dichiarato:
[quote]Vi invito a pregare per i minatori che ieri sono morti nella miniera di Soma, e per quanti si trovano ancora intrappolati nelle gallerie. Che il Signore accolga i defunti nella sua casa e dia conforto alle loro famiglie[/quote]
Continuano nel frattempo le operazioni dei soccorritori divisi in quattro squadre, nel disperato tentativo di salvare il maggior numero possibile di persone. La speranza che vi siano dei superstiti è sottile ma reale e per questo si continuerà a setacciare la cava dell’inferno senza sosta.