Le ragioni della scelta di condizionatori a basso impatto energetico

Climatizzatore a Risparmio Energetico[highlight]In tempi di crisi economica come quelli che stiamo vivendo, prestare attenzione ai consumi è una necessità[/highlight]

Sempre più spesso, in effetti, si acquistano prodotti in offerta, di marchi meno noti, si riducono gli sprechi, si tagliano i costi, e si risparmia sulle utenze, che rappresentano un costo fisso dal quale non si scappa.

Proprio in merito a quest’ultimo punto, negli ultimi anni abbiamo tutti, chi più chi meno, registrato innalzamenti considerevoli delle tariffe delle forniture, con un conseguente aumento del costo delle bollette di luce, gas, telefono, internet e acqua. Le cause di questi aumenti sono molteplici, maggiori costi del carburante e percentuali più alte del livello di tassazione su tutte.

Di conseguenza, quando si progetta l’acquisto di un elettrodomestico, non pensiamo solo al costo del prodotto, ma anche all’impatto sui consumi.

In questo periodo, con l’estate alle porte, in molti sono alla ricerca di impianti di condizionamento, e se fate parte di questo nutrito gruppo di consumatori allo sbando, potreste trovare molto utili le informazioni che riportiamo di seguito…
Quando si parla di consumi e risparmio energetico, il primo elemento da considerare sono le classi di efficienza energetica, utilizzate nell’Unione Europea per distinguere gli elettrodomestici sulla base dei consumi.

Basso consumo energetico

La classe di efficienza energetica indica il consumo di kWh di un elettrodomestico in un anno, utilizzando delle lettere, dalla A alla G.
A partire dal luglio del 2004 è stata introdotta una ulteriore suddivisione relativa alla classe A, con l’aggiunta alla lettera, a seconda del grado di efficienza, di un segno + (fino ad un massimo di tre).
Va precisato che i consumi variano a seconda del tipo di elettrodomestico analizzato, in quanto una lavatrice, a parità di classe energetica, consuma meno di un frigorifero, così come un forno consuma meno di una lavatrice.
Per fare un esempio concreto, un frigorifero A++ ha un consumo annuale di circa 188 – 263 kWh, mentre un condizionatore appartenente alla stessa classe energetica raggiunge quota 321 kWh. Una bella differenza in termini di costo in bolletta.
Badate bene, però, che questi dati derivano da rilevamenti fatti in laboratorio; in molti sostengono, infatti, che i consumi siano sensibilmente maggiori.
Tornando ai climatizzatori, questi sono senza dubbio il tipo di elettrodomestico che consuma di più, a maggior ragione va scelto con cura il modello da comprare.
Come è facile immaginare, una classe energetica più efficiente comporta anche dei costi maggiori del prodotto, ma la differenza viene ammortizzata con il tempo attraverso un netto e considerevole risparmio nella bolletta elettrica.
In ogni caso, prima di addentrarvi nell’acquisto, e perdervi nel dedalo infinito di modelli, marchi e tecnologie, è sempre meglio informarsi online, attraverso siti specializzati in climatizzatori, come Climando.it, all’interno del quale troverete schede tecniche molto dettagliate su ogni singolo prodotto.
Essere informati correttamente vi permetterà di evitare il rischio “bidone”, come spesso accade quando ci si lascia sedurre dal prezzo conveniente in offerta. A volte risparmiare sul prodotto non è vantaggioso, se poi ci si trova con un elettrodomestico economico ma dai consumi eccessivi, e dalla durata molto limitata nel tempo.
Una volta assicuratisi della classe energetica di appartenenza, c’è anche un altro sistema, semplice e efficace, per capire quanto consumi il condizionatore installato in casa, in ufficio o in negozio.
La prima cosa da fare è controllare sul libretto di istruzioni l’indicazione della potenza massima, espressa in Watt (simbolo W). In commercio, e a prezzi molto contenuti, esiste un dispositivo, chiamato wattmetro;

Wattmetro

Acquistatelo, inseritelo in una comune presa elettrica e collegatevi il vostro climatizzatore . In questo modo, potrete controllare il consumo in tempo reale, e misurare i kWh assorbiti. Partendo dal prezzo a kWh proposto dal vostro operatore (lo trovate indicato in bolletta), potrete calcolare l’importo esatto da pagare.

Comodo, no? Almeno, eviterete sorprese.

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