[highlight]Secondo le stime delle Nazioni Unite, più di 7.000 bambini sono stati uccisi finora nel conflitto. Più di un milione i bambini rifugiati. È tempo di ricordarli[/highlight]
A tre anni dall’inizio della crisi, la terribile guerra civile in Siria non accenna a fermarsi.
Il conflitto ha provocato fino a ora 140.000 vittime, secondo i dati dell’ Ondus (Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria). Si susseguono i bombardamenti delle forze di regime nelle regioni controllate dai ribelli; pochi giorni fa elicotteri governativi hanno eseguito bombardamenti a tappeto su Yabrud, a nord di Damasco, e su Aleppo. La battaglia prosegue anche sul fronte di Homs, dove l’esplosione di un autobomba nel “quartiere armeno”, ha provocato la morte di 12 persone e una ventina di feriti. Gli scontri, intanto, sono ripresi anche nel campo palestinese di Yarmuk, nel sud di Damasco, dopo la breve tregua per la distribuzione di aiuti ai civili intrappolati nelle zone dei combattimenti.
A subire le più dure conseguenze di questa guerra sono i soggetti più deboli, gli anziani e, soprattutto, i bambini.
Proprio per sensibilizzare questo aspetto e per evitare che la crisi siriana finisca nel dimenticatoio l’organizzazione Save the children ha lanciato il in Italia e nel mondo una campagna di sensibilizzazione e di sostegno ai bambini siriani costretti a vivere tra violenze troppo spesso dimenticate.
[quote]Una grande mobilitazione in aiuto dei bambini della Siria, affinché si ponga fine alle uccisioni e alle violenze di ogni genere che colpiscono indiscriminatamente i bambini e la loro famiglie, e sia consentito di portare loro soccorso e protezione[/quote]
Per dare il via alla campagna è stato diffuso un video su Youtube dalla stessa organizzazione che è diventato subito virale.
La vita di una bambina che, da un compleanno all’altro, viene stravolta a causa della guerra. Questo sta facendo la guerra ai bambini siriani e il fatto che non succeda da noi, non significa che non stia accadendo.
Le iniziative di Save the children vedranno un grande evento a Roma e in altre città del mondo, da Washington, al campo profughi di Za’atari in Giordania, da Londra a Melbourne.
Il 10 marzo verrà diffuso in tutto il mondo il rapporto “Un prezzo inaccettabile: l’impatto di tre anni di guerra sulla salute dei bambini in Siria” sulle difficili condizioni di sopravvivenza e salute di circa 4 milioni di bambini siriani.
Le iniziative proseguiranno poi il 14 marzo in Piazza del Campidoglio a Roma con l’evento “Per i bambini della Siria” in collaborazione con il Comune di Roma, con l’illuminazione straordinaria del Campidoglio e centinaia di candele accese che comporranno la scritta Siria sul piazzale.
Sarà anche possibile seguire in diretta l’evento attraverso il profilo Twitter dell’Organizzazione (@SaveChildrenIT).
Le armi chimiche
Intanto prosegue lo smantellamento dell’arsenale chimico con l’accordo favorito dalla Russia che aveva permesso al leader Bashar al-Assad di sventare l’attacco degli Stati Uniti, dopo il bombardamento con i gas dei sobborghi ribelli di Damasco che aveva provocato centinaia di morti. Le fonti dell’Opac lamentano però ritardi nella consegna degli arsenali e nonostante che si sia arrivati al sesto carico dall’inizio dello smantellamento e sia stato consegnato circa il 25% del totale del materiale, difficilmente il Governo riuscirà a rispettare la scadenza prevista per il 15 marzo per la distruzione di 12 impianti per la produzione di armi chimiche.
Per quanto riguarda il coinvolgimento italiano, il porto di Gioia Tauro potrebbe ricevere le armi chimiche a partire dalla fine di aprile, le più pericolose delle quali (15% di agenti di priorità 1) saranno distrutte a bordo della nave Usa Cape Ray.