[highlight]Durante la crisi di risultati del calcio nostrano, la scuola di allenatori italiani è tra le più rinomate e prestigiose del mondo, con tecnici ricercati dai principali club internazionali[/highlight]
L’ultima Champions League vinta da un’italiana risale al 2010, storica annata del triplete di Mourinho con l’Inter, mentre per l’ultima Coppa Uefa, oggi Europa League, bisogna tornare indietro addirittura al ’99, con il Parma guidato da Malesani.
Nonostante la difficoltà delle italiane nell’Europa che conta, a portare avanti con orgoglio l’eccellenza del made in Italy sono i nostri allenatori, desiderati e ricercati dai club più blasonati d’Europa e del mondo.
La lista dei tecnici sparsi nei vari campionati è ben nutrita, dal campionato spagnolo, il più ricco e seguito, per arrivare fino in Giappone, patria del Sol Levante.
Storicamente, il primo allenatore italiano a trovare posto su una panchina straniera è stato Enrico Ferrari, che allenò nel 1985 gli spagnoli del Real Saragozza.
Tra i più importanti non si può fare a meno di ricordare Carlo Ancellotti: dopo otto anni di guida tecnica sulla panchina del Milan, accompagnati dalle vittorie di due Champions League e Supercoppe Europee, uno Scudetto, una Supercoppa Italiana e un Campionato del Mondo per club, ha deciso di cominciare la sua esperienza all’estero nel Chelsea, vincendo alla corte del magnate russo Abramovič la Premier League, la Community Shield e la Coppa d’Inghilterra. Poi il passaggio al Psg, dove il tecnico emiliano ha arricchito la bacheca del club con il terzo titolo in campionato, 19 anni dopo l’ultimo. Quest’anno invece la voglia di ritornare protagonista per l’ambita coppa dalle grandi orecchie l’ha portato ad approdare nella Liga con il Real Madrid, attualmente primo con un punto di distacco dal Barcelona di Messi e tre dall’Atletico Madrid di Simeone, una qualificazione in finale di Coppa del Re e i quarti di Champions League già ipotecati dopo la vittoria schiacciante ai danni del club tedesco Schalke 04 nell’andata degli ottavi di finale.
Ma come dimenticare uno degli storici allenatori, nonché ex Ct della nostra nazionale quale Giovanni Trapattoni? L’ex tecnico dell’Irlanda vinse il campionato in terra straniera con il Salisburgo, il Benfica e il Bayern Monaco, insieme a due coppe nazionali.
In Inghilterra ha trovato fortuna, dopo la positiva esperienza all’Inter, anche Roberto Mancini, trionfatore in Premier con il Manchester City nel 2012, oltre che di due coppe nazionali. Oggi allena il Galatasaray, che è riuscito ad eliminare la Juventus dai gironi di Champions e che tenta una risalita non facile in campionato dopo un inizio travagliato. Con due campionati e coppe nazionali vinti alla guida dello Zenit di San Pietroburgo, Luciano Spalletti porta alto la scuola italiana anche in terra russa.
Infine, cambiando il fuso orario non cambiano i risultati per i nostri tecnici, che anche in oriente riscuotono successi. Nel 2013 Marcello Lippi ha vinto la Champions League Asiatica con il Guangzhou, mentre Alberto Zaccheroni è il commissario tecnico della nazionale giapponese, già portata alla vittoria della Coppa d’Asia 2011.
Solo sfiorata per quest’anno la possibilità di avere un allenatore in Brasile: è sfumata infatti la trattativa tra il vulcanico Serse Cosmi e un Santos in crisi di risultati e d’identità.
Negli ultimi giorni, si è sentito parlare di una candidatura di Montella alla panchina del Barcellona. Mentre Conte, che sta guidando la Juve al terzo scudetto consecutivo, sembra allettato dalla possibilità di emigrare. I soldi fanno la differenza, anche nel calcio: e dove c’è stabilità economica e possibilità di investimento si può programmare e creare un “progetto”.
E poi, lo sappiamo: nemo propheta in patria, è difficile emergere nell’ambiente domestico, soprattutto tra scandali, calciopoli varie e immancabili “moviolone” televisive…