“Un boss in salotto” per iniziare il 2014 all’insegna dell’allegria

[highlight]Dopo il successo di “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”, il regista Luca Miniero ritorna ad affrontare i conflitti tra le due estremità del nostro stivale nel suo nuovo film[/highlight]


Da ormai trent’anni in Italia nel periodo natalizio il cinema è sinonimo di “cinepanettone”, ma anche se Natale è passato c’è ancora tempo per farsi una risata. Uscirà nelle sale il 1 gennaio il nuovo film di Luca Miniero, regista soprannominato “miniero d’oro” per gli incassi record dei suoi due film “Benvenuti al Sud” e “Benvenuti al Nord”.

La sua ultima fatica si intitola “Un boss in salotto”una commedia incentrata sul rifiuto delle proprie radici e sul desiderio di cominciare una nuova vita lasciandosi il passato alle spalle. È il caso di Cristina – interpretata da Paola Cortellesi – che ha rinnegato le sue origini meridionali, oltre al suo vero nome, per crearsi una nuova vita al Nord. E sembrerebbe proprio esserci riuscita: un marito in carriera, Michele Coso – interpretato da Luca Argentero – in attesa di un’importante promozione, due splendidi figli e un’incantevole casa. Ma l’armonia che in tanti anni è riuscita a creare sta per essere dissolta dal riemergere del suo passato; suo fratello Ciro – un formidabile Rocco Papaleo – un ladruncolo di mezza tacca coinvolto in un processo per camorra, decide di scontare gli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza, a casa della sorella.

Cristina dovrà tenere sotto controllo le sue menzogne e soprattutto il fratello, molto distante dalla figura del gentiluomo attento al galateo. Un incubo per lei, e la sua idea di perfezione, declinata in una serie di banali cliché; una figlia minore costretta ad eccellere negli studi e nella danza classica (arte nella quale non brilla, finendo in ultima fila al saggio di fine anno), il primogenito iscritto ad una scuola costosa dove viene costantemente bullizzato, e un marito trasformato in una specie di governante ossessionato dalla pulizia. Una vita stucchevole, eretta su un castello di carta pronto a crollare da un momento all’altro, attorno alla quale viene costruita una storia all’insegna della comicità e dell’equivoco, ma anche dei soliti luoghi comuni su Nord e Sud, che tanta fortuna hanno portato al regista napoletano. Ecco quindi tornare la rappresentazione di un Nord sempre più chiuso in se stesso e nel suo desiderio di raggiungere la perfezione, e il Sud, volgare, chiassoso, imbarazzante e, ovviamente, legato a doppio nodo alla criminalità organizzata.

Questa volta, però,  non si finisce con il valorizzare o preferire una realtà rispetto all’altra, come sottolineato anche da Rocco Papaleo:

[quote] La rivalità tra nord e sud ormai si è attenuata anche perché forse il nord ha capito che deve abbassare un po’ la cresta [/quote]

Punto di forza di “Un boss in salotto” non sono solo le battute e le situazioni comiche, ma la capacità dei due attori protagonisti, Papaleo e la Cortellesi, di riuscire ad alternare l’ilarità alla nostalgia e alla malinconia, arricchendo i personaggi del rozzo Ciro e della perfettina Cristina, altrimenti schiacciati dagli stereotipi.

Se volete iniziare il 2014 con allegria, questo è il film che fa per voi. D’altronde, si sa che chi ride a Capodanno…

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