[highlight]Dopo l’approvazione del decreto milleproroghe da parte del Consiglio dei Ministri, il Presidente Napolitano chiede più rigore sui decreti legge.[/highlight]
[quote]Massimo rigore nel decidere l’ammissibilità degli emendamenti ai decreti legge nel corso del loro esame in Parlamento[/quote]
Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio alla Camera letto in aula dalla presidente Laura Boldrini.
Il caso oggetto delle polemiche è senza dubbio il Dl “salva Roma” dei giorni scorsi, che era stato pensato per risolvere il problema degli 864 milioni di debiti dei conti di Roma Capitale, ma che, appesantito dai numerosi emendamenti presentati in Parlamento, si era stato trasformato in un decreto onnicomprensivo ed eterogeneo, definito da molti una “porcata salva tutti”. Le polemiche e le perplessità espresse dal Presidente della Repubblica nell’incontro con il Primo Ministro Letta hanno spinto la maggioranza a ritirare il dl e a inserirne le parti necessarie nel Decreto Milleproroghe varato oggi dal Consiglio dei Ministri.
La base di questo provvedimento è la riallocazione di 6,2 miliardi di euro di fondi strutturali europei, altrimenti perduti, di cui 1,2 miliardi già presenti nella legge di stabilità e riguardanti la questione del credito alle imprese.
Il decreto prevede lo stanziamento di 700 milioni per misure a sostegno del lavoro e dell’occupazione, di 800 milioni impiegati per il contrasto alla povertà e 3 miliardi di euro destinati alle economie locali per il finanziamento del piano locale delle città. All’interno del milleproroghe sono state poi inserite anche alcune parti essenziali del “salva Roma” come i fondi necessari a mettere momentaneamente in sicurezza i bilanci della Capitale e le misure contro gli affitti d’oro di Camera e Senato.
Il Premier Letta ha sottolineato la necessità di una riforma del procedimento legislativo:
[quote]La non approvazione del dl Salva Roma avrebbe comportato danni ai bilanci come la materia fiscale col bilancio del comune di Roma e gli affitti d’oro. La vicenda di questo dl, con le difficoltà incontrate, ha reso evidente come in questo Paese sia essenziale nel 2014 una riforma complessiva del procedimento legislativo, che non è più quello di una democrazia moderna. La necessità di una riforma è dimostrata anche da questo ingorgo di fine anno[/quote]
Dello stesso parere il Presidente Napolitano che sui decreti ha chiesto che:
[quote]Si valuti l’esigenza di opportune modifiche dei regolamenti parlamentari con l’invito, nel valutare l’ammissibilità degli emendamenti riferiti ai decreti legge, al rispetto dei criteri di stretta attinenza allo specifico oggetto degli stessi e alle relative finalità[/quote]
Si rendono evidenti le necessarie riforme strutturali di cui il Paese ha bisogno nel riformare politica, legge elettorale e istituzioni.
È lecito, a questo punto, domandarsi se un governo che non è frutto di un esito elettorale, ma di un accordo tra partiti, possa veramente operare questi cambiamenti, o se non sia necessario indire al più presto nuove elezioni per dare al Paese una rappresentanza reale.