Natale nel mondo, ecco come si festeggia

Ogni Paese ha la propria tradizione natalizia. Scopriamone alcune!

Ogni mondo è paese. Questo è un detto comune per noi italiani, e non del tutto infondato. Specialmente in questi giorni, visto che tutto il mondo si prepara ad accogliere il Natale per vivere un momento di pace ed amore, rispettando le proprie tradizioni.

C’è da dire che ogni Paese festeggia in maniera diversa, in modo particolare in base al tipo di religione che vi si professa.

Facciamo quindi un viaggio tra le varie tradizioni natalizie nel mondo.

Italia: Buon Natale

Nella tradizione cristiana, il Natale celebra la nascita a Betlemme di Gesù, partorito da Maria, come ci raccontano i Vangeli secondo Luca e Matteo, che narrano l’annuncio dell’angelo Gabriele, la deposizione nella mangiatoia, l’adorazione dei pastori e la visita dei Re Magi.

Ha continuato a rappresentare un giorno di festa anche per i non cristiani, assumendo significati diversi da quello religioso.

In questo ambito, il Natale è generalmente vissuto come festa legata alla famiglia, alla solidarietà, allo scambio di regali e… a Babbo Natale, figura tipica natalizia che porta doni ai bambini.

Uno degli elementi caratteristici è il presepe: la parola deriva da quella latina praesepium, che significa “mangiatoia”, per ricordare il luogo dove nacque il bambino Gesù.

Il primo presepe vivente fu quello del 1223 a Greccio, in provincia di Rieti, e secondo la tradizione si deve a San Francesco d’Assisi, che volle ricreare proprio nella notte di Natale uno scenario naturale per ricordare la nascita di Gesù.

Un’altra usanza tradizionale è quella di preparare l’albero di Natale. Alla fine dell’Ottocento, era di moda nelle corti europee addobbare abeti con decorazioni natalizie, e quella italiana non voleva essere da meno: così, anche la regina Margherita fece allestire un abete al Quirinale.

La notizia fece il giro della penisola e l’idea piacque molto a tutti gli italiani, specialmente ai bambini.

Ma la tradizione più viva nel nostro Paese è senza dubbio quella del cenone della vigilia di Natale, che assume sfumature e particolarità differenti a seconda degli usi e costumi delle varie regioni italiane.

Così, se a Nord non si rinuncia a panettone e pandoro, a Sud trionfano struffoli, dolcetti alle mandorle e pastiere, senza dimenticarsi di piatti a base di anguilla o altro tipo di pesce, salsicce di maiale coperte di lenticchie oppure tacchino ripieno con castagne.

Israele: Mo’adim Lesimkha

Gerusalemme detiene il secondo posto al mondo come maggiore densità episcopale, tra basiliche, patriarcati, monasteri, conventi, quattordici diocesi.

Qui il Natale non è addobbi e decorazioni, bancarelle e annunci di festività, espliciti rimandi ad una festa solo commercializzata, ma si rispettano e si tramandano ai bambini le tradizioni del passato con riti latini, orientali e ortodossi che si tengono da quasi venti secoli. 

Il Natale si festeggia in tre modi: la chiesa cristiana cattolica lo celebra il 25 dicembre, quella ortodossa il 6 gennaio e la chiesa armena lo celebra il 19 gennaio. Per i cristiani di Gerusalemme, le messe vengono celebrate al Santo Sepolcro, luogo nel quale nacque Gesù.

Un posto di rilievo lo assume il Natale ebraico, che viene definito anche Chanukah o Hanukkah, o in italiano Festa delle luci, in memoria della consacrazione di un nuovo altare a Gerusalemme, dopo la vittoria contro i Seleucidi.

La sera prima dell’Hanukkah, il Rabbino capo accende un candelabro a sei bracci e recita una benedizione inaugurando la festa con canti e balli. Vengono scambiati doni, in particolare i bambini ricevono piccoli giocattoli e si consumano dolci tipici, come il sufgagnà: un grosso bombolone fritto nell’olio.

Il Natale a Gerusalemme non è uno sfavillio di luci e colori, non sono le risate di una famiglia assiepata attorno ad una tavola imbandita e nemmeno una frenetica corsa all’ultimo regalo, ma è fatto di quella stessa sacralità che investe i luoghi dove è accaduta la Storia più famosa del mondo. È celebrazione. È rispetto. È la parola di Dio.

Germania: Froehliche Weihnachten

In Germania, nel periodo dell’Avvento si costruiscono delle ghirlande, che nelle quattro domeniche precedenti il Natale vengono decorate con candele.

Il 24 dicembre si addobba l’albero e alla sera arrivano il Christkind (il Bambino Gesù) e Babbo Natale, che consegna i regali ai bambini buoni.

La particolarità della vigilia del Natale in Germania è il nome con cui viene chiamata: “Stomaco Grasso”.

Questo deriva da un antico detto per cui coloro che non mangiano bene venivano perseguitati da demoni per tutta la notte. In questo modo i tedeschi si saziano di carne di giovane maiale, insalata di maccheroni, salsicce bianche, oca arrosto o carpa blu e altre specialità regionali.

Marzapane, tavolette aromatizzate e una specie di pane pesante e umido contenente della frutta vengono serviti per dessert, guarnendo con cura la tavola.

Una delle più antiche usanze bavaresi è quella delle Klöpfelnächte, dove tre giovedì prima di Natale, i bambini si vestono da pastori e bussano alle porte.

Quando gli viene aperta la porta, i piccoli ricompensano i proprietari delle case cantando canzoni e invocando benedizioni su di loro per la raccolta ventura e per la casa e per ricompensa ricevono un piccolo dono.

Altra tradizione bavarese è quella del Christbaum-Loben, ossia di lodare l’albero natalizio: si va di casa in casa, da amici e parenti, lodando con la massima eloquenza i loro alberi di Natale.

Dopo non molto, gli occhi dei “lodanti” luccicano almeno come le luci natalizie, questo grazie ai grappini offerti! Beh, non sarebbe carino rifiutare a Natale, non pensate?

Francia: Joyeux Noël

Nella notte di Natale francese, Babbo Natale lascia spazio a Gesù Bambino per la consegna dei regali, riponendoli nelle scarpe dei bambini, ed appende anche dolci e frutta all’albero di Natale.

Ogni regione francese conserva le proprie tradizioni con orgoglio. In Provenza, nel piccolo paesino di Carprentràs, si usa dedicare alla Madonna un vaso di rosa di Gerico, una pianta particolare proveniente dalla Terra Santa.

La leggenda narra che la Vergine Maria in viaggio verso Nazareth benedì la pianta con la vita eterna. Invece, nelle località di mare si svolge la tradizionale pesca natalizia, tra le più particolari quelle di Nizza e di Cannes.

Una delle usanze della famiglia francese è quella di preparare il presepe natalizio, formato da piccole statuine d’argilla, chiamate santouns, e di vestirle con i costumi tradizionali.

La tradizione è stata tramandata di generazione in generazione, sin dal diciassettesimo secolo, ed è molto viva soprattutto nelle località di Marsiglia, Aix en Provence o Augagne.

I bambini amano in particolare la figura del piccolo Ravi, un allegro personaggio che con una lanterna fa luce verso il sentiero in direzione del presepe. A Marsiglia, il natale si arricchisce delle celebrazioni della Fiera dei Santoun, una grande mostra di presepi di forte realismo.

Il momento in cui le famiglie si riuniscono per festeggiare la vigilia di Natale è il cenone, che normalmente si celebra dopo la Messa di mezzanotte. Chiamato “le reveillon“, varia secondo le tradizioni culinarie: nel menu si può trovare anatra, paste fatte con farina di grano saraceno e panna acida, tacchino con castagne, ostriche e foie gras.

Una torta particolare è La bouche de Noel, la cui forma corrisponde ad un tronco d’albero che richiama il ceppo che un tempo veniva acceso per riscaldare Gesù Bambino nel presepe.

Gran Bretagna: Merry Christmas

In Inghilterra, per i bambini il Natale comincia già a novembre, quando si inizia a scrivere la lista dei regali desiderati e i negozi addobbano le vetrine a tema.

Da dicembre si apre il calendario dell’avvento e due settimane prima di Natale parte la decorazione della casa con agrifoglio e vischio, nel caso si sia in cerca dell’amore, e dell’albero, che viene abbellito con luci e fiocchi ma che può restare solo per 12 giorni.

Motivi di superstizione: contando a partire dal Natale, la sera del 5 gennaio, nonché vigilia dell’Epifania, corrisponde esattamente al dodicesimo giorno delle feste, nonché la loro chiusura. Per questo motivo la tradizione inglese vuole che tutte le decorazioni vengano tolte in questo giorno per non portar sfortuna alla propria casa. In caso contrario, bisogna tenerle per tutto l’anno!

La tradizione inglese per i gruppi di amici è di incontrarsi e cantare canzoni benaugurali, chiamate Christmas Carols, e scambiarsi ramoscelli sempreverdi di agrifoglio e di vischio. Inoltre vige anche la tradizione del ceppo di Natale, che viene acceso la sera della vigilia, e che si cerca di farlo durare il più a lungo possibile, conservandone un ciocco col quale si riaccenderà il ceppo l’anno seguente.

Il giorno di Natale è dedicato alla famiglia e all’abbondante pranzo, formato tradizionalmente dal tacchino ripieno accompagnato da mirtilli, diventato un po’ il simbolo del convivio natalizio inglese, dal purè di patate e, come dolce, dal Christmas Pudding, al cui interno si nasconde una monetina di cioccolato che porterà fortuna a chi la trova nella propria fetta.

Durante il pranzo natalizio vengono scoppiati i tradizionali Christmas crackers, biscottini a forma di bottiglia che vengono fatti esplodere e che contengono stelle filanti o regalini. Alla fine del pranzo, alle 3 del pomeriggio ci si riunisce tutti davanti alla televisione ad assistere al tradizionale discorso di Natale della Regina.

Il 26 dicembre viene chiamato Boxing Day, in cui la gente da dei piccoli regali contenuti in scatole, da cui il nome boxing, al lattaio, al postino e a tutti coloro che si incontrano per lavoro durante l’anno.

Canada: Merry Christmas

In Canada si usa decorare la casa con addobbi natalizi come corone di alloro, luci colorate e con l’albero di Natale. La settimana prima di Natale si scrive la lettera a Santa Claus, per dirgli quali regali si desiderano ricevere.

I bambini appendono anche delle calze, in modo che Babbo Natale le possa riempire con caramelle e cioccolatini. Il pranzo natalizio tradizionale consiste nel tacchino ripieno con contorno di patate e salsa di mirtilli. Presso alcune famiglie, invece del tacchino si usa cucinare l’anatra arrosto.

A Montreal, ogni anno verso la fine di Novembre si tiene la famosa Parata di Santa Claus, meglio conosciuta come la Défilé du Père Noël.

Nelle province di Terranova e Nova Scotia è diffusa una tradizione singolare, il cosiddetto Mummering, letteralmente una mascherata. Infatti, ci si traveste per nascondere il più possibile la propria identità e si va a bussare da amici e parenti nel vicinato facendo un gran chiasso, cantando e suonando.

Chi apre la porta deve scoprire l’identità del Mummer e se indovina, lo invita a entrare a bere e mangiare qualcosa. A Toronto, invece, nel periodo natalizio, ci si può divertire girando per i tantissimi mercatini di Natale, assistendo a spettacoli di Natale e inebriandosi di profumi invitanti con in sottofondo l’incantevole suono delle musiche natalizie.

USA: Merry Christmas

Negli Stati Uniti il modo di celebrare il Natale varia di casa in casa, secondo le proprie origini familiari. Le città vengono invase da luci e abeti giganti, basti pensare al maestoso albero posto in Rockfeller Center a New York, accanto alla celebre pista di pattinaggio.

La vera tradizione del Paese è senza dubbio la multi-etnicità ed è pertanto normale imbattersi in tradizioni differenti, a seconda della provenienza, ma le celebrazioni per il Natale variano molto anche da uno Stato all’altro.

Ad esempio nello stesso stato, la Pennsylvania, si costruisce sotto all’albero di Natale un paesaggio chiamato Putz, mentre nelle Hawaii si usa ancora scambiarsi gli auguri sparando colpi di arma da fuoco e fuochi d’artificio in aria.

A Washington DC l’accensione dell’enorme albero nazionale è una cerimonia vera e propria, che tiene milioni di americani incollati agli schermi, in attesa che il Presidente prema l’apposito pulsante.

Nella Casa Bianca, inoltre, viene preparato un albero più privato, posto nella Stanza Blu, decorato ogni anno con temi diversi secondo il gusto della First Lady in carica.

In Alaska i bambini se ne vanno in giro di casa in casa con delle lanterne a forma di stella, come rappresentazione di una stella cometa, ed inseguiti dai familiari che cercano di catturarla. 

In California, dove il clima è completamente diverso, Babbo Natale lascia a casa Rudolph per arrivare a consegnare doni su una tavola da surf.

In genere il pranzo più importante è quello del 25, che per alcuni è basato sull’arrosto di manzo, per altri su tacchino e purea di patate, salsa di mirtillo rosso e verdure come fagiolini verdi o zucchini.

Come dessert, poi, gli americani mangiano biscotti e crostate fatte secondo le ricette familiari risalenti ai tempi dei padri pellegrini.

L’eggnog è la tradizionale bevanda delle feste natalizie, fatto con uova, latte, zucchero e a volte anche rum. Il piatto più caratteristico è il Lumberjack Pie, una crostata di purea di patate riempita di carne, cipolla e cannella.

Messico: Feliz Navidad

In Messico, i giorni che precedono il Natale sono caratterizzati da una simpatica e popolare tradizione, risalente probabilmente alla metà dei XVI secolo: Las posadas, che ripropone l’episodio dell’arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria, rappresentati da bambini, e della loro ricerca di un luogo dove alloggiare. Dopo aver pregato tutti insieme, la famiglia ospitante offre dolci e bevande.

Si termina con il gioco della piñata, una pentola di terracotta, conosciuta con il nome di pignatta, appesa ad una corda che un bambino bendato dovrà rompere con un bastone. Le pignatte sono piene di frutta, dolci e giocattoli.

Giappone: メリークリスマス

In Giappone, fino a qualche tempio fa il Natale non esisteva e solo ultimamente è stato “preso in prestito” dall’Europa. Lo si festeggia addobbando le città con alberi di Natale e lanterne illuminate, tipicamente giapponesi, appese ad ogni angolo della strada.

Ci si scambiano regali e le famiglie più abbienti regalano qualcosa ai più poveri, per permettere anche a loro di passare in allegria questo giorno di festa. Babbo Natale qui viene sostituito da Hoteiosha, che porta i regali a tutte le persone.

Possiamo quindi dire che il Natale è una festività con molte sfumature e diverse caratteristiche, ma l’elemento che accomuna i vari Natali del mondo è la gioia di passare insieme alla propria famiglia trascorrendo momenti indimenticabili con le persone più care questo periodo.

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