Tanti auguri a Walt Disney, l’uomo che ha trasformato i sogni in realtà

[highlight]Sono passati 112 anni dalla nascita di un uomo destinato a diventare il personaggio più famoso ed amato di tutti i tempi[/highlight]


È il 5 dicembre del 1901 quando a Chicago, da padre irlandese-canadese e madre tedesco-americana, nasce Walt Disney, il genio americano che, unendo intraprendenza e creatività, costruirà un impero economico basato sull’intrattenimento, portando la magia dei cartoni animati nelle vite di grandi e piccini.

La sua passione per il disegno si svela molto presto e lo porta successivamente ad interessarsi anche di fotografia. Dopo aver frequentato le scuole elementari nel Missouri, a causa di problemi di salute del padre si trasferisce con tutta la famiglia a Kansas City, dove frequenta la scuola secondaria di Bentos, parallelamente ad un corso del Chicago Art Institute.

Nell’estate del 1917 lavora come venditore ambulante di giornali e cibarie a bordo dei treni, ma l’anno successivo, a soli sedici anni, prova ad arruolarsi nell’esercito canadese, senza riuscirci a causa della giovane età. Il suo spirito umanitario, però, è irrefrenabile, cosi falsifica la sua data di nascita ed entra nella Croce Rossa americana per cui lavora, da volontario, come autista di ambulanze in Francia.

Tornato a casa, è nel 1919 che la sua vera passione inizia a concretizzarsi: viene assunto dall’agenzia pubblicitaria Pesman-Rubin Commercial Art Studio, dove incontra una delle persone più importanti della sua vita e della sua carriera, Ubbe Ert Iwerks, noto con il nome di Ub Iwerks, uno straordinario disegnatore con cui dal nulla costruirà  un vero e proprio impero.

In poco tempo tra i due si crea un sodalizio perfetto, che si concretizza nell’apertura, nel 1920, di uno studio tutto loro, l’Iwerks-Disney Commercial Artists, che si limita a realizzare animazioni pubblicitarie. Nel 1922, spinto dal desiderio di sperimentare nuove tecniche d’animazione, fonda la Laugh-O-Grams, Inc., che avrà vita breve. Nonostante la qualità e l’innovazione dei suoi cortometraggi, i costi infatti superano i ricavi e lo studio chiude per fallimento. Su invito del fratello Roy, Walt si reca a Hollywood dove fonda con lui la Disney Brothers Studio, che ottiene un contratto con Margareth Winkler e il suo fidanzato, Charles Mintz.  Gli Studios ottengono un discreto successo e Walt, il 25 luglio 1925 sposa Lillian Bounds, dalla quale avrà due figlie.

Quando nel 1927 Charles Mintz sposa Margareth Winkler assume la direzione dell’azienda, e nonostante il successo dei cartoni di Walt Disney, decide di ridurgli stipendio e autonomia. Così, Disney rifiuta la nuova proposta contrattuale della Universal e inizia a lavorare in segreto ad un nuovo progetto, sempre insieme a Ub Iwerks.

È il 1928 l’anno della svolta. Il 18 novembre, infatti, al Colony Theatre di New York, fa il suo debutto il mitico Mickey Mouse (in Italia noto con il nome di Topolino, nda) nel cortometraggio “Steamboat Willie”. È il primo film d’animazione sonoro della storia, nel quale fanno la loro prima apparizione anche Minnie MousePeg-Leg Pete (Pietro Gambadilegno). Walt e Ub Iwerk riescono a trovare un nuovo distributore, Pat Powers, pronto a scommettere sul loro lavoro. Il film è un successo enorme, che decreta l’inizio di un percorso costellato di premi e grandi incassi al botteghino. Tuttavia, Ub si allontana dai progetti comuni, accettando un contratto che lega i disegni al nome di Powers. Questa decisione viene considerata un vero tradimento, che non spegne l’entusiasmo e la creatività di Walt, subito alle prese con altri nuovi progetti animati insieme ai suoi vecchi collaboratori.

Dal ’30 al ’50 escono “I tre porcellini” (1933), “Biancaneve e i Sette Nani” (1937) e il mitico “Pinocchio” (1940), “Fantasia” (1940), “Bambi” (1942), “Cenerentola” (1950), “Alice nel paese delle meraviglie” (1951), “Peter Pan” (1953) e “Lilli e il Vagabondo” (1955), considerati ormai grandi classici del cinema di tutti i tempi.

Negli anni ’60 Walt si dedica molto alla gestione del grande parco tematico dei divertimenti “Disneyland”, che vanta ben cinque sedi diverse e che è diventato un vero e proprio patrimonio dei più piccoli.

Dopo “Il libro della giungla”, film di animazione a cui lavora senza grande entusiasmo, Walt muore, il 15 dicembre 1966, per un arresto cardiocircolatorio, ma lo spirito, l’ironia e la sua fantasia non si spegneranno mai.

A distanza di un secolo, il suo mondo fatato continua a fare sognare intere generazioni. Con la sua geniale immaginazione, i suoi motti diventati ormai proverbiali –  a partire da “i sogni  son desideri” e dall’invito a considerare come ogni cosa sognata possa essere realizzata – rappresenta colui che da un foglio bianco è riuscito a costruire un impero.

Per rendergli omaggio e ricordarlo anche nel nostro Paese, che Walt amava, il regista Marco Spagnoli ha girato un docu-film intitolato “Walt Disney e l’Italia – Una storia d’amore”, di cui racconta:

[quote]Siamo partiti dai viaggi di Walt Disney in Italia, mappando tutti i suoi viaggi a cavallo tra gli anni 30/40/50. Negli archivi dell’Istituto Luce abbiamo trovato oltre 100 clip che riportano Walt Disney durante i suoi viaggi in Italia. C’è un legame speciale tra la Disney e l’Italia: paradossalmente la Disney è più radicata nella cultura popolare italiana che in quella americana. Basti pensare alla macchina Topolino! Questo documentario rappresenta quindi la biografia di un sentimento che lega l’Italia e Walt Disney[/quote]

Il docu-dilm, prodotto da Walt Disney Company Italia e Kobalt Entertainment, sarà narrato da Vincenzo Paperica (versione fumettistica e “paperizzata” del giornalista tv Vincenzo Mollica, creata dal maestro Giorgio Cavazzano per il fumetto “Topolino”) e vanta la partecipazione, fra gli altri, dello stesso Mollica e di Fausto Brizzi e Luca Ward. Sarà programmato per un uscita al cinema e in televisione nel primo trimestre del 2014.

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