[highlight]Dopo anni di silenzio, finalmente il governo affronta il problema, introducendo il reato di combustione dei rifiuti[/highlight]
Il Consiglio dei Ministri svoltosi questa mattina a Palazzo Chigi ha varato un decreto legge contenente disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali. Con questo provvedimento, finalmente il governo italiano si interessa della Terra dei Fuochi.
Ad annunciarlo su twitter il Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, Nunzia De Girolamo:
Ok al decreto #terradeifuochi in Consiglio dei Ministri
— Nunzia De Girolamo (@N_DeGirolamo) 3 Dicembre 2013
che continua sottolineando come il
Decreto #terradeifuochi non è un punto di arrivo ma un inizio. Nuovo inizio per la Campania
— Nunzia De Girolamo (@N_DeGirolamo) 3 Dicembre 2013
Con il decreto legge sulla Terra dei Fuochi viene introdotto nell’ordinamento italiano il reato di combustione dei rifiuti. Entusiasmo da parte del premier Enrico Letta, che ha dichiarato:
[quote]Oggi per la prima volta le istituzioni nazionali affrontano l’emergenza Terra dei fuochi[/quote]
Dettagli aggiuntivi vengono forniti, sempre via twitter, dal Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, che sul noto social network ha scritto che con il «Decreto #Terradeifuochi lo Stato ha iniziato il cammino per riconquistare la fiducia dei cittadini di quei territori», informando che all’interno del provvedimento è «previsto che l’autorità giudiziaria informi direttamente gli amministratori locali sugli sversamenti illegali», e che una parte «riguarda la classificazione suoli per sapere se sono coltivabili o meno sulla base di parametri certi».
Ma il tweet probabilmente più significativo, che sottolinea le colpe delle istituzioni negli ultimi vent’anni, è il seguente:
Nei cassetti del ministero sulla #Terradeifuochi non avevo trovato nulla perché si era sempre ritenuto che fosse solo un problema locale
— Andrea Orlando (@AndreaOrlandosp) 3 Dicembre 2013
Ovviamente il problema è ancora lontano dall’essere risolto, visto che il degrado ambientale è strettamente collegato alla malavita organizzata, ma è comunque un inizio.
Bisogna ringraziare le migliaia di persone che in questi ultimi mesi si sono battuti per portare all’attenzione di tutti i cittadini i problemi di quella parte d’Italia che per troppo tempo è stata dimenticata.